lunedì 9 marzo 2020

Aggiornamento 8 marzo

I dati aggiornati a domenica 8 marzo sono mostrati in figura. La rappresentazione utilizzata è quella semi-logaritmica utile per mostrare fenomeni di crescita esponenziale che, con questa specifica rappresentazione, appaiono come linee rette. Nella figura allegata sono riportati i dati complessivi nazionali (linea rossa) e quelli del Veneto (linea blu). I dati per il Trentino sono, ad oggi, troppo piccoli per essere oggetto di una analisi statistica che abbia un qualche significato.

Il grafico è basato sui dati forniti dalla Protezione Civile Nazionale
 


Il modello utilizzato per analizzare i dati è un modello empirico, senza troppe pretese: si potrebbe definire come “esponenziale a tratti”. Non mi dilungo con i tecnicismi: basterà ricordare che maggiore è la pendenza delle linee tratteggiate, maggiore è la velocità di espansione dell’epidemia. Accanto alle linee tratteggiate sono indicati i numeri che indicano i giorni necessari per avere un raddoppio dei casi. Durante la prima settimana di epidemia, i contagiati raddoppiavano ogni due giorni. A seguito dei primi – parziali – provvedimenti per il contenimento dell’epidemia, il tempo di raddoppio dei casi si è ridotto a 3,3 giorni a livello nazionale che salgono a 5 giorni per il Veneto. Non c’è, nel corso degli ultimi giorni, alcuna evidenza di un ulteriore rallentamento.

Non c’è bisogno di essere un fine statistico per capire che se i casi di contagio continueranno a raddoppiare ogni 5 giorni (o peggio ogni 3,3 giorni) il sistema sanitario andrà completamente in tilt. Per essere chiari, i medici delle rianimazioni dovranno decidere quali pazienti curare e quali dovranno essere lasciati al loro destino. Senza dimenticare che già oggi 8 marzo il numero di morti collegati al Coronavirus è arrivato a circa l’otto per cento dei decessi che mediamente si registrano ogni giorno in Italia.

Il tempo è oggi il bene più prezioso e tutti dobbiamo fare del nostro meglio per ridurre l’espansione del contagio. Questo vuol dire ridurre al minimo indispensabile le uscite e le interazioni con altre persone. Nessuno può sentirsi esente dal pericolo. Mentre assistiamo all’insensato comportamento di coloro che fuggono dalle zone rosse e alla cacofonia di tanti politici che si improvvisano scienziati e rischiano di aggravare i danni, c’è bisogno che tutti noi realizziamo che non serve a nulla dare la colpa agli altri. Dobbiamo tutti, senza distinzioni, seguire le prescrizioni che vengono elaborate a livello nazionale. I danni economico-sociali dell’epidemia sono ormai inevitabili e saranno tanto più gravi quanto più grande sarà la durata temporale dell’epidemia.

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