domenica 15 marzo 2020

Aggiornamento 15 marzo

Prima di commentare i dati rilasciati oggi dalla Protezione civile, vorrei fare una precisazione sui dati del Trentino e sulla notevole differenza che c'è stata ieri tra i dati rilasciati a livello provinciale rispetto e a quelli comunicati a livello nazionale. La procedura adottata in Trentino prevede di considerare come positivi al virus tutti i famigliari delle persone che sono risultate positive al test, pur non applicando il test ai familiari. Non posso affermarlo con certezza, ma è probabile che lo scarto fatto registrare ieri sia stato dovuto ad un qualche problema di comunicazione. Comunque oggi i dati coincidono.

Il grafico dell'andamento dei contagi rilevati in Italia, Veneto e Trentino è mostrato in figura:
Rispetto a ieri abbiamo rivisto i parametri che caratterizzano la tendenza di crescita esponenziale che stimiamo pari a 4 giorni (tempo di raddoppio) sia per i dati nazionali per qualli veneti. Per il momento non si vede ancora un effetto che possa essere attribuito alle misure di restrizione alla mobilità personale applicate a partire da domenica scorsa e (almeno sul dato nazionale) non c'è ancora evidenza della possibile propagazione dell'epidemia alle regioni del sud associati alla "grande fuga" da Milano di domenica scorsa. Non ho ancora avuto tempo di analizzare iin dettaglio le tendenze per le regioni del sud e quindi non posso fare ulteriori commenti su questo punto.  

Per il Trentino, la flessione intravista ieri non era reale e vediamo che viene confermato il tempo di raddoppio pari a 1,7 giorni stimanto precedentemente. La densità dei contagi del Trentino confrontata rispetto al Veneto è mostrata qui sotto:
Benché l'epidemia in Trentino sia partita con circa una settimana di ritardo, la densità di positivi in Trentino ha già superato quella del Veneto e prosegue con un tempo di raddoppio che è meno della metà rispetto al Veneto. Se guardiamo alla frazione di positivi che non richiedono il ricovero ospedaliero il dato è simile tra Trentino (75%) e Veneto (72%) e molto maggiore rispetto alla media nazionale (45%). Rimane ovviamente l'incognita relativa alla frazione di positivi asintomatici che non sono evidenziati, ma la rapidissima tendenza alla crescita registrata in Trentino durante l'ultima decina di giorni desta molta preoccupazione.

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