lunedì 9 marzo 2020

Aggiornamento 9 marzo. Prima proiezione per il Trentino

Qui di seguito riportiamo l’aggiornamento sull’evoluzione dell’epidemia di Coronavirus secondo quanto comunicato dalla Protezione Civile Nazionale nella conferenza stampa delle ore 18. Il formato di presentazione dei dati ed il sistema di analisi è lo stesso usato ieri. La scala è semi-logaritmica ed i numeri mostrati accanto alle linee rette rappresentano il tempo di raddoppio dei contagi espressi in giorni.


Dopo l’attenuazione della velocità di espansione fatta registrare al termine della prima settimana di epidemia, purtroppo non ci sono ulteriori segni di rallentamento. Rispetto a ieri c’è però un dato in più: i punti verdi rappresentano i casi di contagio rilevati in Trentino (secondo i numeri rilasciati ufficialmente dalla Protezione civile alle ore 18). Poiché la Protezione civile raccoglie i dati nel corso del pomeriggio, ci possono essere differenze rispetto a quanto comunicato a livello locale perché i contagi evidenziati a partire dal tardo pomeriggio sono riportati il giorno successivo. Si tratta di una sorta di contabilità differita che non è comunque tale da alterare significativamente i risultati dell’analisi. Il valore dei contagi rilevati in Trentino è ancora relativamente piccolo in termini assoluti, ma non dobbiamo dimenticare che la popolazione del Trentino è solo 1/9 rispetto a quella del vicino Veneto. Quindi, se calcoliamo la densità dei contagi per numero di abitanti, i numeri del Trentino oggi sono pari a circa il 40% del numero di casi rilevati in Veneto. Ricordiamo che comunque questo confronto ha senso solo se si assume che i criteri di applicazione dei test siano gli stessi nelle due regioni.

Quanto all’andamento temporale della diffusione del virus, vediamo che l’andamento di questa prima settimana in Trentino non è difforme rispetto a quanto è stato rilevato altrove, sia a livello nazionale che in Veneto. Al momento i contagi in Trentino raddoppiano ogni 2 giorni circa.

In questi giorni abbiamo sentito ripetere che tutti i casi rilevati in Trentino sono ascrivibili a processi di diffusione dei focolai lombardo-veneti. Non c’è nulla di rassicurante in questa affermazione semplicemente perché nella fase iniziale di espansione del virus non poteva che essere così. Considerati i tempi tipici di incubazione del Coronavirus ci vorranno da una a due settimane per essere sicuri che i contagi siano stati completamente tracciati e che non si siano innescati focolai autoctoni. Fin ad oggi è stato fatto un importante lavoro per tracciare i percorsi di contagio. Speriamo che tale lavoro abbia pieno successo e che nei prossimi giorni si possa rilevare un netto rallentamento della velocità di diffusione del contagio.

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