sabato 11 luglio 2020

Andamento regionale dei ricoveri ospedalieri da Covid-19

A margine del commento all'ottavo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sull'andamento dell'epidemia in Italia facevo notare come l'andamento dei ricoveri ospedalieri per Covid-19 abbia seguito, nel corso delle ultime settimane, dinamiche molto diverse da regione a regione.
Numero complessivo di persone ricoverate per Covid-19 in Italia. Fonte: Protezione Civile Nazionale

Partendo dai dati della Protezione Civile Nazionale ho provato a vedere l'andamento da inizio giugno ad oggi, suddividendo i ricoveri (totale dei ricoveri, inclusi quelli in terapia intensiva) per le seguenti aree regionali: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e Resto d'Italia). I dati sono mostrati nella figura che trovate qui sotto. Notate che la scala verticale è di tipo logaritmico e quindi tende - visivamente - a comprimere i dati.

Notiamo come a inizio giugno la Lombardia avesse il più grande numero in assoluto di ricoverati. Il 6 giugno la Lombardia da sola copriva oltre il 55% di tutte le persone ricoverate per Covid-19 in Italia. Nel corso del mese di giugno il dato lombardo dei ricoveri ha fatto segnare un miglioramento sostanziale anche se la Lombardia ha sempre rilevato almeno la metà di tutti i nuovi contagi. Questo dato potrebbe spiegare l'ottimismo sparso a piene mani da taluni clinici lombardi. Anche tutte le altre Regioni italiane hanno visto, nel corso di giugno, una riduzione del numero di pazienti ricoverati, ma percentualmente si è trattato di una riduzione molto meno marcata di quella lombarda. Oggi, 11 luglio, i dati sui ricoveri di Lombardia, Piemonte, Lazio e resto d'Italia sono più o meno simili e si attestano intorno a circa 200 unità. La Regione Emilia Romagna staziona intorno a 100 casi. Possiamo vedere meglio le cose amplificando la parte terminale del grafico mostrato sopra. Questa volta per l'asse verticale usiamo una scala lineare, in modo da cogliere meglio i dettagli:
Nella prima decade di luglio si è sostanzialmente arrestata la discesa dei ricoveri in Lazio ed Emilia Romagna. Probabilmente - ma è solo una mia ipotesi - l'andamento è legato al fatto che queste due Regioni sono state interessate recentemente da alcuni significativi focolai legati a contagi importati dall'estero. Non possiamo escludere che nel trattare alcuni di questi casi si siano adottati criteri di ricovero più blandi specialmente quando si aveva a che fare con persone che vivevano in condizioni di particolare sovraffollamento. 

La disponibilità di posti letto nei reparti Covid-19 è un indicatore fondamentale per valutare la capacità di contrasto dell'epidemia da parte del Sistema Sanitario. L'indicatore non è immediato perché possono passare molti giorni tra il momento del contagio e quello del ricovero in ospedale, ma è comunque statisticamente molto "robusto". La rapidissima discesa dei ricoveri fatta registrare a giugno era un fenomeno sostanzialmente localizzato in Lombardia, legato probabilmente alla dimissione (o al decesso) di numerosi malati che erano stati infettati nella fase acuta dell'epidemia. Al momento la tendenza complessiva dei ricoveri - a livello nazionale - è in lenta discesa. Il plateau che si era visto a inizio luglio è stato superato e questo è senz'altro un dato confortante. Sarà comunque interessante seguire l'andamento del numero di pazienti ricoverati nel corso delle prossime settimane.



1 commento:

  1. Ho trovato interessante confrontare tra l'11 luglio ed il 4 aprile 2020( data in cui si è verificato il picco dei ricoveri a livello nazionale pari a 33004 includendo le terapie intensive) l'incidenza del totale dei ricoverati per regione per 100.000 abitanti. Nell'ultima colonna è riportata la posizione in classifica al 4 aprile scorso

    Pos. REGIONE 11-lug-20_04-apr-20___Pos. 4 apr
    _1 Piemonte_____________ 4,6 89,3 _3
    _2 Lazio________________ 3,6 24,3 12
    _3 Emilia-Romagna_______ 2,3 94,6 _2
    _4 Lombardia____________ 2,0 132,5 _1
    _5 Abruzzo______________ 1,9 32,4 11
    _6 Liguria______________ 1,7 83,2 _4
    _7 Valle d’Aosta________ 1,6 68,4 _7
    _8 P.A. Bolzano_________ 1,1 66,3 _8
    _9 Campania_____________ 0,8 11,7 18
    10 Basilicata___________ 0,5 11,2 19
    11 Veneto_______________ 0,5 41,1 _9
    12 Umbria_______________ 0,5 23,9 13
    13 P.A. Trento__________ 0,4 80,2 _5
    14 Puglia_______________ 0,3 19,4 14
    15 Toscana______________ 0,3 37,9 10
    16 Marche_______________ 0,3 75,4 _6
    17 Calabria_____________ 0,2 9,9 20
    18 Sardegna_____________ 0,2 9,0 21
    19 Sicilia______________ 0,1 12,5 16
    20 Friuli Venezia Giulia_ 0,1 19,2 15
    21 Molise_______________ 0,0 12,1 17

    Partendo da questi dati volevo dire che vedrei bene un strategia interregionale di presidio a livello ospedaliero del COVID-19 che vada al di là delle cortesie istituzionali che si sono viste in qualche occasione come in occasione dei ricoveri di persone di Bergamo in Trentino. A titolo esemplificativo Trentino e Friuli potrebbero pagare al Veneto un servizio in outsourcing per la disponibilità di posti letto COVID-19 in aggiunta ad una soglia normale di posti resi disponibili a livello regionale. Questo consentirebbe di avere un livello di costi più basso conseguente alle economie di scala raggiungibili rispetto ad un dimensionamento per ogni regione prossimo ai livelli di picco. Ma qui capisco che se le politiche regionali continueranno a vedere solo i propri orti e la politica nazionale non riuscirà a modificare l'organizzazione sanitaria complessiva continueremo come contribuenti a pagare più tasse di prima. Spero di non aver fatto considerazioni troppo ovvie.

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