Vi segnalo un interessante intervento del prof. Enrico Bucci, professore aggiunto di Biologia dei sistemi presso la Temple University di Filadelfia. Lo potete trovare a questo link:
Il prof. Bucci fa il punto sull'invasione di pubblicazioni scientifiche (infodemia appunto!) che hanno accompagnato lo sviluppo della pandemia di Covid-19, soffermandosi in particolare sulle pubblicazioni che vengono diffuse attraverso i cosidetti portali dei pre-print, prima di essere sottoposte alla revisione che precede la pubblicazione su una rivista scientifica.
La spasmodica ricerca di novità che ci potessero illuminare sullo sviluppo della pandemia ha portato all'ampia diffusione, anche al di fuori degli ambienti scientifici, di pubblicazioni apparentemente interessanti, ma che - dopo essere state sottoposte ad una analisi critica - si sono rilevate completamente sbagliate. Il prof. Bucci spiega bene il caso di uno dei lavori più citati in assoluto in cui si ipotizzava una certa similitudine tra il SARS-CoV-2 ed il virus dell'Aids. Secondo i complottisti, sarebbe stata la "pistola fumante" dell'origine artificiale del virus. In realtà l'articolo era completamente sbagliato e non è stato mai pubblicato su una rivista scientifica perché ritirato dagli stessi Autori.
Come teorizzava il banchiere inglese Thomas Gresham "la moneta cattiva scaccia quella buona". Anche con le pubblicazioni scientifiche bisogna fare molta attenzione e non sempre le pubblicazioni più citate sono le migliori.
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