Come annunciato la settimana scorsa, oggi la rivista The Lancet ha pubblicato un articolo scritto dall'Oxford COVID Vaccine Trial Group, in cui vengono descritti i risultati della sperimentazione iniziale. Ricordiamo che una parte significativa di questo progetto è stata portata avanti dalla società italiana IRBM.
Complessivamente le persone (adulti sani) che hanno assunto il vaccino sono poco più di un migliaio e, contrariamente a quanto si pensava, l'articolo copre - oltre alla Fase 1 ovvero la verifica degli eventuali effetti collaterali - anche la parte iniziale degli studi di Fase 2. Oltre a notare che gli effetti collaterali - quando ci sono - sono comunque blandi, è stato visto che le persone che hanno assunto il vaccino hanno sviluppato una forte risposta immunitaria specifica per il SARS-CoV-2. C'è ancora molto da fare prima di poter affermare che a breve termine sarà disponibile un vaccino efficace, ma il risultato fin qui raggiunto è molto incoraggiante e ci fa ben sperare per il prossimo futuro.
Complessivamente le persone (adulti sani) che hanno assunto il vaccino sono poco più di un migliaio e, contrariamente a quanto si pensava, l'articolo copre - oltre alla Fase 1 ovvero la verifica degli eventuali effetti collaterali - anche la parte iniziale degli studi di Fase 2. Oltre a notare che gli effetti collaterali - quando ci sono - sono comunque blandi, è stato visto che le persone che hanno assunto il vaccino hanno sviluppato una forte risposta immunitaria specifica per il SARS-CoV-2. C'è ancora molto da fare prima di poter affermare che a breve termine sarà disponibile un vaccino efficace, ma il risultato fin qui raggiunto è molto incoraggiante e ci fa ben sperare per il prossimo futuro.
Parliamo comunque di fine 2020, inizio 2021 prima che gli studi siano completati. Sappiamo però che grazie al finanziamento di alcuni Paesi europei tra cui l'Italia, la produzione è già iniziata. Se la Fase 3 della sperimentazione confermerà le attese più ottimistiche, potremmo disporre nell'arco di 6-9 mesi di una prima versione del vaccino, in dosi tali da poter vaccinare le persone più esposte (personale sanitario) e più fragili (grandi anziani e immunodepressi). La disponibilità - anche non completa - di un vaccino ci potrebbe permettere finalmente di convivere con la Covid-19 riducendo al minimo i danni più gravi che la malattia può provocare.
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