martedì 28 luglio 2020

Se Israele fa scendere in campo l'esercito

Mentre un Italia, l'inedita formazione dei "tre tenori" Bocelli-Sgarbi-Salvini si accalora a negare che la Covid-19 sia qualcosa a cui prestare attenzione (e forse le terapie intensive sature di malati di Covid-19 non sono mai esistite!), Israele si trova ad affrontare una seconda ondata dell'epidemia che ormai ha raggiunto livelli più alti della prima. Eppure anche in Israele sembrava che tutto fosse finito.

Gli ultimi dati sono molto chiari:

 Decessi da Covid-19 (figura superiore) e  nuovi contagi giornalieri (figura inferiore) registrati in Israele dall'inizio della pandemia fino ad oggi. Tratto da: https://statistichecoronavirus.it/statistiche-coronavirus-israele/
 
La curva dei decessi ci fa capire come non abbia molto senso parlare di un virus ormai indebolito. Anche se il virus è conosciuto molto meglio rispetto ad inizio anno e pur in presenza di notevoli progressi nei metodi di cura, la letalità è ancora alta, pur essendo minore rispetto a inizio primavera. I dati di Israele sono inoltre la prova provata che il caldo estivo non è - di per sé - risolutivo per eliminare i rischi del contagio. Evidentemente non è bastata la decisione presa a inizio luglio di adottare per il tracciamento dei contagi i sistemi dell'Agenzia di sicurezza interna, solitamente impiegati per tracciare i terroristi.

Di fronte a questa situazione drammatica Israele ha deciso di fare una scelta ancora più drastica, spostando il potere decisionale sulle misure di contenimento dell'epidemia dalle autorità sanitarie a quelle militari. Un soluzione estrema anche per un Paese come Israele abituato a prendere decisioni forti.

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