mercoledì 1 luglio 2020

Segnalazione MF: Nell’Italia post Covid poco reddito, ma tanta ricchezza

Nel numero di oggi di Milano Finanza (MF) è apparso un breve, ma interessante  commento sull'Italia post Covid-19 e della sua battaglia (persa) per mantenere un decente livello dei redditi (leggi PIL) pur in presenza di un drammatico problema demografico. L'articolo è stato ripreso qui.

Il Paese ha fin qui accumulato molta ricchezza e anche in occasione del lockdown i conti correnti si sono gonfiati. Tutto a scapito di consumi e investimenti e quindi del PIL. Tamponiamo la crisi con politiche assistenziali, scaricando i costi su un debito pubblico ormai esorbitante. 

Aldilà della epidemia, quanto è successo non è una novità, ma rappresenta l'effetto di un processo che dura ormai da decenni, dovuto essenzialmente a problemi di natura demografica. Il dato sull'età media italiana (valori pre-Covid 19) è impressionante: oltre il 25% degli italiani ha più di 65 anni, contro il 20% della Germania. L'età media degli italiani è di oltre 10 anni superiore a quella degli Stati Uniti. A causa della scarsa natalità, il calo strutturale della popolazione italiana sarebbe di circa l'1%  all'anno, solo parzialmente compensato dall'immigrazione. I (pochi) giovani si trovano in una situazione paradossale, con redditi ridotti e spesso precari, ma con grandi ricchezze (immobiliari e non) che riceveranno (parliamo ovviamente di medie) dalle generazioni più anziane. Siamo quindi di fronte ad una situazione del tutto instabile: pochi giovani con redditi scarsi, che erediteranno grandi ricchezze, ma anche una bella fetta di debito pubblico, a meno che i loro genitori ed i loro nonni non riescano furbescamente a scaricarlo sulle spalle degli altri cittadini europei.

In questa situazione, l'epidemia di Covid-19 non ha fatto altro che esaltare i problemi che già c'erano e che noi Italiani facciamo finta di non vedere. Durante la fase della "grande paura" quando tutti si ripromettevano di diventare "più saggi e più buoni" qualcuno aveva ipotizzato che la pandemia potesse essere una occasione per far partire una vera e propria ricostruzione del Sistema Italia. Adesso la paura è passata ed anche i buoni propositi sembrano svaniti.

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