lunedì 6 luglio 2020

Un campanellino d'allarme anche per l'Italia

Aggiornato con i dati del 7 luglio
 
Numerosi focolai di Covid-19, quasi tutti di importazione dall'estero, stanno generando anche in Italia qualche apprensione. Fino ad oggi sembra che le diverse Autorità regionali siano riuscite a circoscrivere i nuovi focolai con prontezza ed efficacia. Qualcuno ha anche dichiarato che sarebbero focolai di scarsa rilevanza perché costituiti sostanzialmente da asintomatici o pauci-sintomatici. 

Ho provato a fare una verifica andando a vedere l'andamento dei pazienti Covid-19 ricoverati negli ospedali italiani. Ho sommato tutti i pazienti senza dividere coloro che sono ricoverati in terapia intensiva (circa l'otto per cento del totale) rispetto a coloro che non versano in gravi condizioni. L'andamento è mostrato nella figura che riporto qui sotto:

Andamento del numero di pazienti Covi-19 ospedalizzati in Italia nel corso delle ultime due settimane. Fonte: Protezione Civile Nazionale.
 
Fino a fine giugno il numero di pazienti ospedalizzati scendeva abbastanza velocemente. La discesa era dovuta alle guarigioni e ahimè anche ai decessi che erano complessivamente molto più numerosi dei nuovi ricoveri. Durante la prima settimana di luglio si osserva un chiaro cambio di pendenza con la stabilizzazione del numero dei pazienti ospedalizzati intorno al valore di circa 1000 casi. Ricordiamo che nella prima settimana di luglio ci sono stati 132 decessi (contro i 92 decessi registrati dal 24 al 30 giugno), anche se non sappiamo se tutte le persone decedute fossero ricoverate in ospedale al momento del trapasso.
 
Non sono riuscito a trovare i dati relativi al numero di pazienti Covid-19 che tra l'1 ed il 7 luglio sono stati dimessi dagli ospedali italiani: il dato che viene fornito è quello complessivo dei guariti, ma la maggior parte di costoro sono persone che non sono mai state ricoverate. Non sappiamo esattamente quanti siano stati i nuovi ricoveri durante la prima settimana di luglio, ma il fatto che il numero complessivo di pazienti ospedalizzati si sia stabilizzato è dovuto certamente ad un flusso di nuovi contagiati che manifestano sintomi tali da consigliare un ricovero ospedaliero. Quindi, almeno per questi nuovi ricoveri, difficile parlare di "virus clinicamente morto".

Ho definito il dato un "campanellino d'allarme" perché per il momento non si può parlare di una inversione di tendenza significativa. Potrebbe essere una fluttuazione destinata ad essere riassorbita rapidamente. Ricordiamo, tra l'altro, che malgrado i numerosi focolai di importazione, nella prima settimana di luglio i nuovi contagi sono stati 1.378, nettamente inferiori rispetto ai 1.745 contagi rilevati dal 24 al 30 giugno. Si tratta comunque di un dato da seguire con attenzione nel corso dei prossimi giorni.

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