Chissà perché quando sento parlare la Ministra alla Istruzione Azzolina o il suo omologo trentino Bisesti, mi viene alla mente il bel film di Jean-Pierre Junet.
Amélie, interpretata dalla brava Audrey Tautot era un personaggio un po’ svagato e – tra l’altro – non era mai andata a scuola. Vedeva il mondo in un modo tutto suo finché, dopo varie vicissitudini, la scoperta casuale di un “tesoro nascosto” (una vecchia scatola di ricordi nascosta sotto a una mattonella del bagno) impresse una svolta alla sua vita, facendola uscire dal ruolo di osservatrice passiva che l’aveva fino a quel momento caratterizzata.
Amélie, interpretata dalla brava Audrey Tautot era un personaggio un po’ svagato e – tra l’altro – non era mai andata a scuola. Vedeva il mondo in un modo tutto suo finché, dopo varie vicissitudini, la scoperta casuale di un “tesoro nascosto” (una vecchia scatola di ricordi nascosta sotto a una mattonella del bagno) impresse una svolta alla sua vita, facendola uscire dal ruolo di osservatrice passiva che l’aveva fino a quel momento caratterizzata.
Azzolina e Bisesti a Scuola ci sono andati e - a livello politico - ne sono addirittura responsabili, ma quando si occupano di Scuola il loro atteggiamento sfuocato ricorda proprio Amélie (prima della scoperta del tesoro, naturalmente). Appaiono sempre sfuggenti rispetto alle loro responsabilità politiche (è sempre colpa di qualcun altro) e quando intervengono sui temi della Scuola sembra che non sappiano esattamente di cosa parlano. Al mondo reale, troppo complicato, preferiscono senz'altro quello virtuale dei social dove ci propinano i loro pensierini un po’ stralunati. Speriamo che anche loro, prima o poi, trovino un tesoro nascosto in grado di cambiare il loro approccio ai problemi.
Nel frattempo nessuno ha idea di come sarà gestita la Scuola a settembre. Arrivano messaggi contraddittori, dico e non dico, si millantano risorse umane prima ancora che finanziarie che non ci sono. Probabilmente alla fine tutto sarà scaricato sulle spalle di dirigenti e docenti, così come è stato fatto nella fase acuta dell’epidemia.
C’è solo da sperare che nel frattempo SARS-CoV-2 decida di sparire definitivamente dai radar, perché se la Scuola dovesse convivere con una circolazione ancora significativa del virus saranno guai seri.
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