venerdì 26 marzo 2021

Aggiornamento di fine marzo

Finalmente è tornata la primavera e speriamo che, oltre al bel tempo, porti al più presto possibile tutta l'Italia in zona "bianca". Per il momento siamo tutti arancio/rossi ed il Trentino rimane "dark red" per ECDC e "rosso"  per il Ministero della Salute. Tuttavia gli indicatori mostrano una tendenza verso il miglioramento e se non ci saranno "ritorni di fiamma" della pandemia dovremmo presto avere buone notizie.

Per il momento accontentiamoci del fatto che, a livello nazionale, si nota con molta chiarezza che il recente picco di contagi è stato superato:

Nuovi contagi in Italia. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Questo andamento si riflette nella discesa dell'indice di trasferimento del contagio sotto la soglia unitaria. La stima diffusa oggi dall'Istituto Superiore di Sanità (rapporto 45) è ancora maggiore di 1 (valore medio 1,08 con intervallo di confidenza che va da 0,93 a 1,21), ma si riferisce allo scorso 17 marzo. 

Il mio modellino empirico forrnisce stime in tempo "quasi reale" e funziona abbastanza bene (vedi sotto). Per fine marzo fornisce una proiezione con valor medio pari a 0,96. Ricordo che l'indice nazionale è mediato su un intervallo di due settimane e quindi il dato di fine marzo in realtà è una media dei valori stimati durante la seconda metà del mese. La mia proiezione non è ancora definitiva perché mancano i dati da domani a mercoledì prossimo e la stima finale potrebbe essere leggermente inferiore rispetto a quella che vi mostro in figura:

Indice di trasferimento del contagio nazionale (mediato su un periodo di due settimane). I punti rossi sono le stime rilasciate dall'Istituto Superiore di Sanità. I punti blu (con i relativi valori numerici) sono le stime del mio modellino empirico. La stima per il prossimo 31 marzo è una proiezione non ancora definitiva. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale
 

Il dato sui ricoveri ospedalieri mostra ancora una crescita rispetto alla settimana precedente, ma la percentuale di incremento settimanale si è ridotta sensibilmente e questo ci fa intuire che anche sul fronte dei ricoveri dovremmo raggiungere rapidamente il punto di massimo (variazione percentuale pari a 0):

Variazione percentuale della media di occupazione (calcolata su base settimanale) dei reparti Covid negli ospedali italiani. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Sul fronte delle terapie intensive che, nel corso dell'ultimo mese, hanno rappresentato un fortissima criticità del Trentino, si osservano segnali contrastanti nell'ambito del Nord-Est:

Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva normalizzati per un campione di 100.000 abitanti. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Notiamo che il dato nazionale (linea nera) si è stabilizzato dopo un mese di continui aumenti. Il dato veneto (linea azzurra) ha continuato a crescere diventando, nel corso dell'ultima settimana, il più alto tra i dati inclusi in figura. Il dato del Trentino (linea rossa) è finalmente sceso a valori più o meno in linea con il dato nazionale, dopo essere stato per più di un mese nettamente superiore. Il dato dell'Alto Adige (linea verde) mostra un livello in linea con quello della settimana precedente.

Se torniamo al dato di fine gennaio vediamo che Trentino, Alto Adige, Veneto erano più o meno allineati rispetto alla media nazionale che, allora, era pari a circa 1,5 nuovi ricoveri settimanali per ogni 100.000 abitanti. Trentino e Alto Adige sono stati i primi a mostrare una forte crescita dei ricoveri in terapia intensiva, seguiti con un ritardo di almeno due settimane dal dato nazionale e dal Veneto. L'Alto Adige è stato il primo territorio a mostrare un calo già ad inizio marzo, mentre il Trentino oscillava intorno al valore massimo pari a circa 4 nuovi ricoveri settimanali per ogni 100.000 abitanti. Nell'ultima settimana tutti i dati sono stabili o calanti, salvo il Veneto che ha mostrato un ulteriore incremento dei ricoveri.

Questo dato sui nuovi ricoveri in terapia intensiva è il parametro - a mio parere - più difficilmente manipolabile. Se un paziente è grave e richiede il ricovero in terapia intensiva è difficile mascherare il fatto con qualche furbata burocratica. Il dato dei nuovi ricoveri in terapia intensiva è statisticamente "robusto" ed è proporzionale al numero di contagi reali (che possono essere manipolati molto più facilmente). 

Nelle sue valutazioni l'ISS considera solo la percentuale di posti letto occupati che è comunque importante per valutare la capacità di cura, ma non è rappresentativo della diffusione del contagio. Infatti in Regioni (come ad esempio il Veneto) che dispongono di un numero abbastanza grande di posti letto in terapia intensiva è possibile mantenere il livello complessivo dei ricoveri sotto le soglie di allarme anche quando i nuovi ricoveri sono numerosi. Senza dimenticare che (ahimé) i decessi che avvengono nelle terapie intensive "liberano" posti e fanno migliorare il parametro della percentuale di posti letto occupati.

Concludo con un rapido passaggio dedicato alla situazione europea ed, in particolare, alla classificazione delle regioni fatta da ECDC. Nella mappa appare evidente come l'Alto Adige sia tornato "dark red", malgrado il livello di contagi relativamente basso. Il fatto non è sorprendente perché lunedì scorso i dirigenti sanitari dell'Alto Adige hanno liberato gli "scheletri dagli armadi" informando di aver omesso di comunicare al Ministero della Sanità poco più di 10.000 contagi trovati prima dello scorso 15 gennaio con il tampone antigenico e poi verificati con il molecolare. Questo blocco di 10.000 contagi arretrati è stato imputato al giorno 23 marzo, facendo scattare la soglia di allarme di ECDC che, per un paio di settimane, segnalerà l'Alto-Adige come uno dei posti più pericolosi al mondo.

A quando un'analoga "operazione trasparenza" da parte della Provincia Autonoma di Trento? 

Tratto da ECDC. Si noti l'Alto Adige tornato "dark red", malgrado il livello relativamente basso degli attuali contagi







6 commenti:

  1. Vaccini agli over 80, in Italia siamo indietro
    Giannoli, Ginori, Mastrobuoni – Il Fatto Quotidiano - 27 Marzo 2021

    Il Paese più anziano d'Europa non tutela i suoi anziani. O lo fa troppo poco e troppo lentamente. Paradosso dell'Italia vaccinale dove gli over 80 sono 4.6 milioni. E, tra loro, 2.2 milioni hanno ricevuto una dose: il 49%. Mentre solo il 23%, cioè 1 milione, è stato immunizzato per i prossimi mesi: quindi 1 anziano su 4.

    "Questi dati - secondo il presidente della Fondazione Gimbe, il dottor Nino Cartabellotta - certificano LA IMPOSSIBILITA’ PRATICA di raggiungere l'obiettivo della Commissione Europea di immunizzare almeno l'80% degli over-80 entro mercoledì 31 marzo:
    - sia perché la loro vaccinazione è iniziata solo a metà febbraio;
    - sia perché le Regioni hanno dato priorità a categorie non previste dal Piano vaccinale: il personale NON SANITARIO e il non meglio spiegato “ALTRO” - categoria comparsa da 2 giorni nel database ufficiale - dove le somministrazioni continuano a crescere".

    Il confronto con gli altri Paesi europei è perdente. I territori sono andati in ordine sparso: in Sicilia tirocinanti e studenti universitari, in Toscana e in Emilia Romagna hanno somministrato dosi ad avvocati e magistrati. Tanto che ora il Presidente emiliano Bonaccini ammette: "La decisione di somministrare i vaccini, in alcune realtà, ad avvocati e magistrati probabilmente è stato un errore. Credo che il richiamo a fare di tutto per arrivare a vaccinare il prima possibile tutti gli over 80 sia giusto".

    I numeri da ieri sono in chiaro sul sito di Palazzo Chigi. A fare bene, in percentuale, nella somministrazione della prima e della seconda dose:
    - PA Bolzano (41% prima dose + 28% due dosi),
    - PA Trento (39% prima dose + 23% due dosi)
    - Basilicata (36% prima dose + 17% due dosi).

    (NdC) Da giorni alla TV e alla radio si sente ripetere “PA Bolzano prima in Italia per le vaccinazioni over-80”…

    Ehm… “L'Alto Adige, visto l'alto numero di OBIETTORI tra il personale sanitario e quello nelle RSA, inizia dal 15 GENNAIO con la vaccinazione anti-Covid degli over 80 e di altre categorie a rischio.” Lo aveva annunciato il 12 gennaio l’Assessore alla sanità Widmann.

    Alla campagna di vaccinazione per operatori sanitari di ospedali e RSA, in Alto Adige, oltre il 40% degli interessati aveva detto “NO”. Visto che non c'era abbastanza personale disposto a farsi vaccinare, in accordo con Roma, sono stati anticipati gli over 80.

    Al momento in Provincia di Bolzano il meccanismo della “panchina” (liste di attesa di riserva) non è stato ancora strutturato e l’ASL spiega semplicemente che “per evitare lo spreco di dosi vaccinali, alla fine della giornata vengono eccezionalmente somministrate alle persone disponibili in quel momento, sempre sulla base delle priorità”.

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  2. * On 22 March 2021, Provincia Autonoma di Bolzano in Italy reported 10665 additional cases with date of report prior to 15 January 2021. This retro correction of cases is affecting the 14-day COVID-19 case notification rate for this region.

    www.ecdc.europa.eu

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  3. NUOVI CONTAGI: IL TRENTINO RIMANE ZONA "DARK RED"?

    Dai dati di oggi (martedì 16 marzo - martedì 30 marzo):
    41666 - 38706 = 2960

    2960/5.41 = 547 > 500 (soglia per zona "dark red")

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    1. Dopo 7 settimane il Trentino RESTA ANCORA nella zona “rosso scuro”, almeno nella classificazione attribuita dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).

      C’è però una buona notizia perché per la prima volta da quando è entrata in vigore la zona rossa NAZIONALE l’incidenza settimanale in Provincia di Trento è scesa sotto la soglia dei 250 casi ogni 100.000 abitanti, la stessa che determina l’entrata il passaggio tra la zona rossa e arancione. Ad oggi il parametro è 231.

      Per l’ECDC però il Trentino resta classificato in zona “rosso scuro” perché l’incidenza è calcolata nell’arco dei 14 giorni precedenti e quindi tiene conto del passato prossimo.

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    2. ehm, ECDC ha pubblicato 640.17 per il Trentino. Possibile?

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  4. I morti in Europa (sabato 3 aprile) sono 957.825, quindi tra due settimane potremmo raggiungere 1 milione di lutti. Per quanto riguarda i contagi, abbiamo:

    sabato 3 aprile 43.914.403 + 1.638.160
    sabato 27 marzo 42.276.243 + 1.693.512
    sabato 20 marzo 40.582.731 + 2.630.009
    sabato 13 marzo 39.186.522 + 1.233.800
    sabato 6 marzo 37.952.722 + 1.094.251
    sabato 27 febbraio 36.858.471 + 1.016.108
    sabato 20 febbraio 35.842.363

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