giovedì 11 marzo 2021

Problemi con il vaccino AstraZeneca. Arriva anche in Europa il vaccino monodose J &J

 

La storia del vaccino AstraZeneca è costellata di episodi che - almeno a prima vista - ne condizionano pesantemente la credibilità. Dopo l'incredibile errore fatto ad Oxford durante le prime somministrazioni della cosiddetta Fase 3 (mezza dose somministrata invece di una, a causa di un clamoroso sbaglio fatto nella misura della concentrazione) ed i deludenti risultati relativi all'efficacia del vaccino (inferiore rispetto a quasi tutti gli altri vaccini concorrenti), giunge oggi la notizia che, dopo l'Austria, molti altri Paesi europei hanno sospeso in via precauzionale la somministrazione dei vaccini AstraZeneca appartenenti al lotto ABV5300 (un milione di dosi, nessuna delle quali distribuita in Italia) a causa di un decesso avvenuto per problemi di coagulazione del sangue in una signora austriaca di 49 anni che era stata vaccinata 10 giorni prima. Un'altra persona che aveva ricevuto lo stesso tipo di vaccino è stata ricoverata in serie condizioni per un problema analogo, ma non sarebbe in pericolo di vita. La Danimarca è andata oltre, sospendendo la somministrazione di qualsiasi lotto del vaccino AstraZeneca.

Ad oggi, risulta che in Europa sarebbero state somministrate circa 3 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca ed in 22 casi si sarebbero verificati problemi tromboembolici. Al momento non c'è evidenza che tali eventi siano direttamente collegabili alla somministrazione del vaccino.

Anche in Italia, l'AIFA ha sospeso - in via precauzionale - la somministrazione dei vaccini AstraZeneca appartenenti al lotto ABV2856. Un militare 43-enne in servizio ad Augusta è morto per arresto cardiaco il giorno dopo aver ricevuto la prima dose di un vaccino appartenente a questo lotto.

Quando si somministra un vaccino a milioni di persone è statisticamente possibile che la vaccinazione  talvolta possa temporalmente coincidere con gravi problemi di salute. Tali eventi sono molto rari, ma sono comunque possibili anche per persone di età relativamente giovane. Ovviamente i casi segnalati potrebbero essere completamente indipendenti dal fatto di aver ricevuto il vaccino, ma la prudenza è d'obbligo.

L'immediato blocco della somministrazione dei vaccini non è una dimostrazione della loro potenziale pericolosità, ma è piuttosto una garanzia del fatto che - pur in presenza delle attuali condizioni emergenziali - vengono rigorosamente rispettati i protocolli che sono stati elaborati per garantire la sicurezza dei vaccinati. Verrà fatta una attenta analisi dei casi segnalati e si verificherà se ci possa essere  una connessione tra la vaccinazione ed i gravi eventi avversi che sono accaduti. Le verifiche riguarderanno anche le caratteristiche specifiche dei lotti vaccinali attualmente sospesi per escludere la presenza di difetti di fabbricazione.

Nel caso in cui tutte le verifiche diano esito negativo, le Autorità di garanzia nazionali - che operano in collaborazione con l'Autorità europea EMA - potranno ridare il via libera alla somministrazione dei lotti di vaccino che sono stati bloccati.

Nel frattempo l'EMA ha dato il via libera al tanto atteso vaccino monodose prodotto da Johnson & Johnson. Ulteriori commenti su questo nuovo vaccino saranno discussi in un post di prossima pubblicazione.

9 commenti:

  1. Vaccino AstraZeneca e trombo-embolia: i numeri
    Andrea Cossarizza – editorialedomani.it - 12 marzo 2021

    La trombo-embolia è una occlusione dei vasi periferici, polmonari o sistemici, provocata da un coagulo che si è frammentato e distaccato da un trombo - un ammasso di fibrina, piastrine e altre cellule del sangue -, che si forma nel lume dei vasi sanguigni (arterie, vene e capillari) o nelle cavità cardiache in diverse condizioni patologiche.

    La causa principale di questo è la stasi venosa, spesso legata ad una immobilizzazione prolungata, fratture, interventi chirurgici pelvici e ortopedici, alterazioni della coagulazione. I trombi formatisi nei vasi si possono staccare dalla parete dai vasi e DIVENTARE EMBOLI, per arrivare, per esempio, al cuore destro ed essere immessi nell’arteria polmonare fino ad ostruire completamente i vasi polmonari, con esito spesso fatale.

    Da giovedì scorso si parla con grande preoccupazione degli eventi trombo-embolici osservati in alcune persone che avevano ricevuto il vaccino AstraZeneca. Questi episodi sono alla base della sospensione della somministrazione del vaccino in alcuni Stati europei, e del lotto ABV2856 in Italia. È quindi comprensibile chi è stato recentemente vaccinato e chi deve ancora esserlo sia molto preoccupato.

    Ma cerchiamo di capire quali sono i dati che dobbiamo tenere in considerazione per valutare bene questa situazione. Il trombo-embolismo venoso è una PATOLOGIA MOLTO COMUNE che colpisce il sistema circolatorio e rappresenta la terza malattia cardiovascolare più frequente, dopo la cardiopatia ischemica e l’ictus. Le persone colpite hanno spesso patologie pregresse, malattie croniche, stili di vita poco salutari, alto indice di massa corporea, ma possono anche essere apparentemente in buona salute.

    L’incidenza annua del trombo-embolismo è di 1 caso ogni 1.000 abitanti. Quindi in Italia ci aspettiamo 60mila casi all’anno, 1.150 ALLA SETTIMANA. Credo che sia del tutto ragionevole ipotizzare che dopo un paio di settimane di campagna vaccinale (ovvero, 2.300 casi attesi), 1 episodio avvenga a poca distanza dalla vaccinazione. Ma naturalmente 1 altro episodio può avvenire a poca distanza da un evento diverso, come la visita a un parente.

    Credo che sia fondamentale capire SE ESISTA una diretta causalità tra la vaccinazione e la comparsa dell’evento avverso. Come previsto dalla legge, le autorità competenti hanno immediatamente messo in moto tutti i sistemi di controllo, da quelli tossicologici all’autopsia delle persone decedute. Credo anche che vada chiarito se si tratti di una semplice concomitanza, che quindi riguarda la sopraccitata incidenza della trombo-embolia.

    Dobbiamo valutare scientificamente i numeri a disposizione, non solo quelli dell’incidenza della malattia trombo-embolica nella popolazione generale. L’analisi di eventi, anche drammatici, con una frequenza MOLTO BASSA è estremamente difficile dal punto di vista statistico.

    Abbiamo grandi numeri che ci aiutano: in Inghilterra ci sono stati 23 eventi trombo-embolici dopo 8,4 milioni di dosi di vaccino somministrate in poche settimane, ovvero 1 evento dopo aver somministrato 365mila dosi (molto al di sotto di quanto atteso nella popolazione inglese).

    D’altra parte, nel trial registrativo del vaccino Johnson & Johnson (pubblicato dall’FDA il 26 febbraio 2021) ci sono stati 10 eventi trombo-embolici con 1 decesso per infarto nelle 21.888 persone che hanno ricevuto il placebo. La frequenza è quindi di un evento ogni 2.188 iniezioni di soluzione fisiologica, di molto superiore a quella delle persone vaccinate con AstraZeneca in Inghilterra.

    Questo non toglie che se c’è un dubbio vadano effettuati tutti i controlli possibili immaginabili sui lotti in oggetto, ma senza creare il panico tra le persone già vaccinate o in quelle che hanno ancora da ricevere il vaccino, unica arma efficace che abbiamo contro il Coronavirus.

    Aspettiamo fiduciosi, ma vigili.

    RispondiElimina
  2. Covid Sicilia, l'assessore Ruggero Razza:
    "Chiediamo chiarezza sui vaccini: iniettate finora già 18mila dosi AstraZeneca"

    A seguito delle morti di Stefano Paternò (43 anni, Catania), Davide Villa (50 anni, Catania), Giuseppe Maniscalco (54 anni, Trapani), il timore che questo vaccino possa essere pericoloso sta provocando molte disdette di appuntamenti nei centri vaccinali di tutta Italia.

    Solo in Sicilia - ha detto l’assessore alla Salute, Ruggero Razza - in 7mila hanno rinunciato al vaccino AstraZeneca tra ieri e oggi.

    https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/covid-19-vaccine-astrazeneca-epar-product-information_it.pdf

    (NdC) C’è poi un effetto “valanga”: poiché i 2 flaconcini multi-dose contengono 8 dosi o 10 dosi da 0,5 milli Litri per flaconcino, la vaccinazione in APSS avviene “per blocchi” di 8 o di 10. Se si ritirano 2-3 persone nel blocco, salta tutto il blocco.

    La stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata dal momento dell'apertura del flaconcino (con la prima puntura dell'ago) fino alla somministrazione per non più di 48 ore in frigorifero (2°C – 8°C). Entro questo periodo di tempo, il prodotto può essere conservato e utilizzato a temperature fino a 30°C per un unico periodo di tempo fino a 6 ore. Trascorso questo periodo di tempo, il prodotto deve essere smaltito.

    RispondiElimina
  3. Essere o non essere, prenotarsi oppure aspettare?

    (sito APSS) Vaccino Covid-19: da domani prenotazioni al Cup per over 75
    1- Grazie alla disponibilità del vaccino AstraZeneca dalle 23 di sabato 13 marzo potranno prenotarsi a CUP online ANCHE GLI OVER 75, ovvero i nati dal 1942 al 1946. Il vaccino sarà somministrato nelle sedi vaccinali di APSS a partire da mercoledì prossimo, 17 marzo 2021.
    2- La seconda dose di AstraZeneca verrà effettuata A DISTANZA DI 70 giorni dalla prima.
    3- Chi ha un medico di medicina generale che aderisce alla campagna vaccinale potrà vaccinarsi dal proprio medico (vedi elenco).

    Piovono spontanee le considerazioni:
    1- Il sito parla di “AstraZeneca”, quindi non si può scegliere un vaccino mRNA, quale Moderna o Pfizer.
    1- So di molti over 75 lucidi che dicono “mah, io eviterei AstraZeneca” (per i 3 morti, per le trombosi, per il 60% di efficacia, per gli UNDICI Stati che lo hanno al momento sospeso, per il giochino “under 55”, anzi “under 65”, anzi “ok per tutti”, ...)
    1- Dalle 23 di sabato? E perché non dalle 3.30 di domenica, così si può guardare le regate di Luna Rossa?
    2- Pare di capire che la seconda dose è somministrata bella distante dalla prima. Bene.
    3- Il file “https://bit.ly/3bG1Wdb” elenca 173 medici di medicina generale che hanno aderito. Bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispondo sinteticamente ad alcune osservazioni.

      1) Sulla sicurezza del vaccino credo che ci saranno chiarimenti in tempi molto brevi. Il fatto che ci sia stata la sospensione della somministrazione di alcuni lotti (ed in alcuni Paesi di tutti i lotti) è solo una forma di prudenza, necessaria quando si vaccinano milioni di persone ed anche i possibili eventi avversi molto rari devono essere attentamente valutati.

      2) Quanto all'efficacia va comunque detto che protegge con un tasso molto più alto rispetto al 60% rispetto alle forme gravi di Covid-19 che richiedono l'ospedalizzazione (e possono portare al decesso). Rispetto alla protezione dalle forme più gravi le differenze rispetto ai vaccini ad mRNA non sono particolarmente significative.

      3) 70 giorni tra prima e seconda dose sono tempi non lontani da quelli canonici. Potrebbero arrivare a 120 (solo per AstraZeneca). Qui c'è il problema della risposta del sistema immunitario di chi ha già ricevuta la prima dose che riconosce e "combatte" l'adenovirus utilizzato come vettore del vaccino AstraZeneca, impedendogli di fare il suo lavoro: ovvero infettare una cellula e, invece di ripordursi, indurre la cellula a produrre la proteina Spike del SARS-CoV-2. Per una persona in buone condizioni di salute, i 70 giorni tra una dose e l'altra sono ragionevoli.

      4) Che fine facciano le dosi di vaccino ad mRNA disponibili non saprei dirlo. Spero che siano utilizzate per le persone veramente più fragili: anziani in condizioni non ottimali di salute, malati oncologici, ecc. Sarebbe comunque interessante sapere quante sono le dosi somministrate e a che categoria di persone sono andate.

      5) Quanto alla procedura informatica, mi sembra una procedura mal nata e cresciuta peggio. C'è una sorta di sadismo nel sottoporre i cittadini-sudditi a queste nottate al PC. Forse pensano che noi anziani soffriamo tutti di insonnia e pensano di farci passare un po' di tempo in modo originale.

      Elimina
  4. Vaccino per i 75enni, in Trentino sarà una “click-night”.
    Luca Marognoli – giornaletrentino.it - sabato 13 marzo 2021

    Tutti davanti al PC a partire dalle 23: resta in vigore il sistema di prenotazione tramite CUP online, che aveva mandato in tilt il sistema quando toccò agli ottantenni. La rabbia dei sindacati: “Un’ingiusta lotteria” - Cgil, Cisl e Uil: “Basterebbe che a fissare gli appuntamenti fosse l’Azienda Sanitaria”

    Non sarà un “click-day” ma una “click-night”. Alle 23 di oggi, sabato 13 marzo 2021, inizierà la corsa alla prenotazione del vaccino anti Covid per i 75-enni trentini.

    Un orario decisamente anomalo, che suona beffardo se si considera che va ad assommarsi al disagio di dover stare al PC “a tempo indeterminato” per figli, nipoti, generi e nuore degli anziani “vaccinandi” che hanno meno dimestichezza con il computer.

    Se non fosse una questione così seria, si potrebbe pensare che qualcuno si diverta ad aggiungere all'oggettivo “digital divide intergenerazionale” - che costringe a mobilitarsi intere famiglie per l’incombenza della prenotazione online - pure il disagio del sabato sera passato davanti alla schermata del CUP online dell’Azienda sanitaria.

    Con la speranza che tutto fili liscio e non si ripeta il caos prenotazioni al quale abbiamo assistito all’inizio della campagna vaccinale degli over 80, quando il sistema andò in tilt e APSS fu costretta a scusarsi e a correre ai ripari.

    (NdC) E se molti over75 “scettici”, una volta “presa la linea”, prenotassero TRA 3-4 SETTIMANE, così intanto – magari - si completano le ispezioni ed i controlli sui lotti AstraZeneca…

    Poi male che vada, rinunciano e non si presentano, perché – pur essendo TRANQUILLI (cit. dottor Ferro) – non si sentono SICURI?

    RispondiElimina
  5. AstraZeneca in Alto Adige, una docente ricoverata in ospedale
    L’unico caso con reazioni importanti su 14 mila vaccinazioni
    giornaletrentino.it - 13 marzo 2021

    Una docente a pochi giorni dal vaccino - che non faceva parte del lotto bloccato di AstraZeneca - ha accusato importanti problemi di coaugulazione del sangue. «Anche per questo caso - dice il direttore sanitario Asl, Pierpaolo Bertoli - deve essere confermato l’eventuale nesso causale. Ovviamente abbiamo inviato tutti gli estremi alla Farmacovigilanza dell’AIFA, l’Agenzia del farmaco».

    Dunque un unico caso con reazioni importanti al vaccino AstraZeneca in Alto Adige e altri 24 non gravi, su un totale di 13.896 dosi inoculate. Molti gli altoatesini vaccinati con la prima dose di AstraZeneca che hanno riportato reazioni avverse sempre lievi e facilmente trattabili: febbre anche molta alta e dolori, per uno, massimo due giorni. Poi nulla.

    RispondiElimina
  6. AstraZeneca: in alcune Regioni sale la percentuale
    di persone che rifiutano il vaccino
    Francesca Basso – corriere.it - 13 marzo 2021

    Rischiano di rallentare il processo di immunizzazione i timori scatenati dalle notizie di eventi avversi gravi in Italia e all’estero avvenuti in alcuni pazienti dopo la vaccinazione, anche se Ema ed Aifa hanno escluso un nesso causale.

    In Toscana il 12,8% di chi si era prenotato ha cancellato l’appuntamento. E a Milano, all’ospedale in Fiera, non si è presentato circa il 10% di chi era in lista.

    Ieri è stata svolta l’autopsia per capire le cause della morte del sottufficiale della Marina Stefano Paternò, deceduto il giorno dopo la prima dose di AstraZeneca. I primi risultati arriveranno tra alcune settimane.

    Mentre la procura di Gela (Caltanissetta) ha sequestrato le cartelle cliniche di una insegnante di 37 anni che ieri è stata ricoverata per emorragia cerebrale e ora è in rianimazione. 12 giorni prima del ricovero era stata vaccinata, al momento non c’è alcuna prova di un legame tra i due fatti.

    RispondiElimina
  7. Vaccino Astra Zeneca, casi di rinuncia tra docenti e ATA.
    Fabrizio De Angelis - Orizzonte Scuola Notizie - 13 marzo 2021

    Il caso del lotto AstraZeneca ABV2856, sospeso momentaneamente dall’AIFA, sta senza dubbio rallentando una campagna di vaccinazione che già non brillava per velocità: il personale scolastico in seguito agli ultimi eventi è infatti TIMOROSO e in molte province d’Italia si sono registrate diverse rinunce e cancellazioni di prenotazioni.

    Sin dalla notizia della sospensione del lotto del vaccino AstraZeneca destinato a docenti e ATA, sui social si è scatenato il panico. Dal giorno successivo sono iniziate le prime rinunce che ancora oggi si registrano. La nostra redazione ha raccolto testimonianze di docenti che si sono recati al centro previsto per la somministrazione del vaccino e si sono ritrovati quasi completamente DA SOLI proprio per le rinunce di tantissimi colleghi.

    Fra i casi segnalati quelli di Treviso: 3MILA DOSI di vaccino sarebbero andate perdute a causa della defezione del personale prenotato. Ecco allora che si è deciso di somministrare il vaccino AI GIORNALISTI. Ma anche in altre province si sono registrati casi simili con le dosi già prenotate impiegate per altre categorie di lavoratori.

    RispondiElimina
  8. www.larena.it - 12 marzo 2021

    Sul caso AstraZeneca il Presidente Zaia lascia la parola alla dottoressa Russo:

    «In Veneto sono state somministrate 48mila dosi di AstraZeneca. Del lotto incriminato sono stati 17.786 quelli inoculati, 3mila sono stati bloccati. A ieri, su tutti i lotti Astrazeneca, sono state segnalate 349 reazioni: tranne 12, sono tutte reazioni locali con febbre inferiore a 38 gradi.

    Abbiamo 12 reazioni con febbre alta, cefalea e sintomi sistemici. Di queste 12 reazioni, due reazioni allergiche non gravi. Di queste 12 reazioni, 7 fanno parte del lotto ritirato. Il blocco di un lotto è indicativo di un sistema che funziona»

    RispondiElimina