venerdì 19 marzo 2021

Aggiornamento settimanale 19 marzo 2021: cresce ovunque l'occupazione delle terapie intensive

Nel suo rapporto settimanale numero 44, emesso in data odierna, l'Istituto Superiore di Sanità sottolinea con preoccupazione la forte crescita dell'occupazione dei posti di terapia intensiva nei reparti Covid degli ospedali italiani. 

La crescita è particolarmente forte in Trentino dove, secondo il dato odierno elaborato da AGENAS, il 61% dei posti letto disponibili sono occupati, con gravi ripercussioni sul funzionamento di molti altri reparti ospedalieri:


Secondo il rapporto ISS l'occupazione dei posti letto di terapia intensiva del Trentino è la più alta d'Italia.

Ricoveri nei reparti Covid di terapia intensiva, normalizzati su 100.000 abitanti. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Stranamente se osserviamo il dato dei ricoveri complessivi (somma di tutti i reparti Covid) il dato del Trentino è, sia pure di poco, inferiore rispetto alla media nazionale. Segno che in Trentino circola un ceppo virale particolarmente aggressivo oppure che qualcosa non torna nel computo dei ricoveri nei reparti Covid di area non critica.

Ricoveri nei reparti Covid (somma di tutti i reparti) normalizzati su 100.000 abitanti. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

L'alto livello di occupazione dei reparti di terapia intensiva in Trentino si giustifica osservando il grande flusso in entrata (linea rossa nella figura seguente) che, nel corso delle ultime 4 settimane, oscilla intorno a 4 nuovi ricoveri settimanali per ogni 100.000 abitanti, molto al di sopra del dato nazionale (linea nera). Tenuto conto che il tempo di degenza medio nei reparti di terapia intensiva è dell'ordine di 2 settimane e mezza, il dato delle nuove entrate è in linea con il numero  delle persone attualmente ricoverate nei reparti Covid di terapia intensiva che, per il Trentino, è pari a circa 10 degenti per ogni 100.000 abitanti.

L'Alto Adige (linea verde) mostra una chiara tendenza a scendere, mentre il Veneto (linea azzurra) sale con un andamento simile a quello nazionale:

Nuove entrate settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva. Il dato è normalizzato su 100.000 abitanti. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Per quanto riguarda l'andamento dei contagi nazionale, la stima rilasciata oggi dall'Istituto Superiore di Sanità è perfettamente in linea con quella del mio modellino super semplice elaborata 10 giorni fa:

I punti rossi sono le stime rilasciate dall'ISS. I punti blu (ed i valori numerici) sono il risultato del  mio modellino super semplice che utilizza i dati della Protezione Civile Nazionale e fornisce la stima con circa 10 giorni di anticipo rispetto all'ISS

Il dato sull'aumento dei ricoveri è preoccupante, ma almeno mostra una sostanziale stabilità rispetto alla settimana scorsa:

 
Per quanto riguarda l'andamento dei contagi, il dato nazionale sembra avviato verso il raggiungimento del massimo di quest'ultima ondata pandemica. Le restrizioni introdotte recentemente dovrebbero produrre a breve i loro effetti. Anche a livello locale si vedono segni di un possibile superamento del picco dell'ondata pandemica (con discesa dell'indice R poco sotto al valore unitario) anche se il Trentino rimane per il momento sopra la soglia dei 250 contagi settimanali per ogni 100.000 abitanti che portano inesorabilmente in zona rossa.
 
Indice di trasferimento del contagio Rt. I punti rossi sono le stime ISS. I punti blu sono le stime del mio modellino
 
Rimane molto preoccupante per il Trentino l'elevatissima frazione di nuovi contagi non riconducibili a precedenti casi di contagio (ben  1568 su 1834 nuovi contagi settimanali, pari all'85,5% dei casi). Nella sintesi del suo rapporto settimanale l'ISS fa notare che i casi di questo tipo stanno crescendo in tutta Italia, ma parliamo comunque di un dato nazionale che è pari a circa 1/3 dei contagi complessivi, molto meno della percentuale riscontrata in Trentino.
 
La distribuzione dei contagi del Trentino per fasce d'età non mostra drammatiche variazioni rispetto alla settimana precedente. Si vede una inversione di tendenza per contagi dei giovani in età scolastica che, dopo due settimane di forte aumento, diminuiscono sia in numero assoluto che percentuale. Continua la lenta ma costante discesa della percentuale dei contagiati di età maggiore o uguale ai 70 anni (chiaro effetto dei vaccini), mentre il dato per i giovanissimi (0-5 anni) oscilla tra il 5 ed il 6%  dei contagi.

Percentuale dei contagi in Trentino per alcune classi d'età nel corso delle ultime 4 settimane. Elaborato su dati comunicati dalla Provincia Autonoma di Trento.

Concludo con il grafico aggiornato relativo ai contagi all'interno delle RSA trentine:

Attualmente positivi tra gli ospiti delle RSA trentine (punti rossi) ed il resto della popolazione trentina (punti blu). Il grafico è di tipo semi-logaritmico. Le linee tratteggiate sono solo "guide per gli occhi" e non hanno alcun valore predittivo. Elaborato su dati della Provincia Autonoma di Trento

Si nota che i contagi tra gli ospiti delle RSA trentine sono fortemente diminuiti fino a metà febbraio (in controtendenza rispetto a quanto accadeva per il resto della popolazione trentina). Da metà febbraio in poi il dato delle persone attualmente positive si è stabilizzato su un livello pari a circa il 10% del valore riscontrato ad inizio anno. 
 
Sulla base delle scarne informazioni diffuse dalla Provincia, non è possibile capire se si tratti di persone non vaccinate oppure di anziani per i quali il vaccino abbia dimostrato una limitata efficacia (effetto atteso per le persone più avanti negli anni e affette da altre patologie). Non è possibile dire nulla sull'efficacia dei vaccini perché mancano numerosi dati che sarebbero essenziali anche per fare una stima grossolana. Va comunque considerato che parliamo di un numero di contagiati che è inferiore, per un ordine di grandezza, rispetto a quello che ci saremmo aspettati in assenza del vaccino.






9 commenti:

  1. Da lunedì 22 marzo la Sardegna passa dalla zona “bianca” alla zona "arancione"
    Stefano Rizzuti - www.fanpage.it - 19 marzo 2021

    La novità principale riguarda la Sardegna, unica Regione finora rimasta in zona "bianca". In seguito al peggioramento dei numeri, con un aumento dei contagi e il 2% in più di posti occupati in terapia intensiva, l’isola diventa direttamente "arancione", perché non ci sono le zone gialle in questo periodo.

    Passa quindi dall’essere la Regione con più attività aperte (da lunedì 1 marzo = 20 GIORNI FA) a dover chiudere bar e ristoranti, con limitazioni anche per gli spostamenti: restano consentiti solamente quelli all’interno del proprio Comune. Ma non è tutto...

    (NdC) Nel rapporto ISS - dati relativi alla settimana 8 marzo – 14 marzo 2021 si legge:
    - per la Provincia Autonoma di Trento: (a) 3732 casi riportati negli ultimi 14 giorni (b) 0.541 milioni di abitanti (c) otteniamo 345 nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti (d) Rt 0.91 (CI: 0.85-0.96)
    - per la Regione Sardegna: (a) 1288 casi riportati negli ultimi 14 giorni (b) 1.64 milioni di abitanti (c) da cui si ottiene 39 nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti (d) Rt 1.08 (CI: 0.97-1.2)

    Secondo le “nuove regole” la Sardegna è:
    - OK per quanto riguarda il parametro 39 nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti
    - KO per il valore della stima Rt 1.08 (CI: 0.97-1.2)

    Quindi NIENTE più zona “bianca”, ma passaggio alla zona gialla…

    ...anzi no: poiché non ci sono le zone “gialle” in questo periodo, l’isola diventa direttamente arancione

    in più: ci resterà non 1 settimana, ma 2 settimane (per la regola della “isteresi”)

    e poi: arriverà il fine settimana di Pasqua, quando è probabile che per i giorni di Pasqua – 3, 4 e 5 aprile – anche la Sardegna sarà in zona “rossa”, come tutto il resto d’Italia.

    Tutto per uno “zero virgola”...

    RispondiElimina
  2. Mi scusi, mi sono un po' persa con le ultime regole sui colori delle zone! Date le ultime dichiarazioni del Presidente Fugatti c'è qualche possibilità che lunedì 29 si sia arancioni e quindi le scuole possano riaprire? I contagi da considerare sarebbero quelli della settimana in corso o quelli della settimana appena finita? Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le decisioni relative a ciò che succederà lunedi 29 saranno prese venerdi 26 marzo e dovrebbero fare riferimento ai dati della settimana che si concludeva domenica 21 marzo.

      Può darsi che, in caso di forte calo dei contagi, il CTS guardi a dati più recenti (settimana che si concluderà domani 23 marzo e mercoledì 24 marzo), ma al momento non è chiaro cosa succederà esattamente.

      Nella settimana che si è conclusa ieri 21 marzo il Trentino era ancora abbondantemente sopra al limite dei 250 contagi settimanali per ogni 100.000 abitanti.

      Rimane poi il fatto che nei giorni di Pasqua tutta l'Italia sarà in zona rossa, indipendentemente dalla circolazione virale delle singole Regioni/PPAA.

      Sperabilmente, la situazione potrebbe sbloccarsi dopo Pasqua. L'arrivo della buona stagione (speriamo!), la progressione delle vaccinazioni e lo smorzamento dell'ondata pandemica legata alla diffusione della variante inglese (dovuto all'effetto combinato delle restrizioni e al naturale processo di "harvesting") ci porterà fuori dalla zona più critica (soprattutto per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva che sono uno dei pochi parametri difficilmente manipolabili).

      Poi la vera partita ce la giocheremo questa estate perché se troppe persone - una volta passata la paura del contagio - crederanno di essere uscite definitivamente dalla pandemia e rifiuteranno il vaccino, allora corriamo il rischio di ritrovarci con una quarta ondata più o meno all'inizio del prossimo autunno.

      Elimina
    2. Credo che la regola dell'isteresi manterrà / bloccherà il Trentino da lunedì 29 marzo fino a Pasqua ANCORA in zona rossa.

      I dati di venerdì 26 marzo (Santi Baronzio e Desiderio), riferiti ai giorni precedenti, avranno effetto da martedì 6 aprile, il primo dopo Pasqua.

      ***

      D'altra parte - tranne le scuole - si tratta di una zona rossa ALL'ACQUA DI ROSE: a Trento città molti sono in giro per le commissioni di ogni giorno, per fare due passi o altro, e bisogna stare attenti a biciclette e monopattini. E nel fine settimana il Bondone era pieno di gente...

      Elimina
    3. “Nelle zone arancioni le scuole non devono essere chiuse ma aperte. Auguriamoci quindi di arrivare il prima possibile in questa condizione. Già dopo Pasqua anche in zona rossa dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria. È ovvio che nel frattempo la campagna vaccinale sarà aumentata e diminuiti i contagi e avremo un Rt più basso su scala sia regionale che nazionale. In qualche modo, questo è l’auspicio, ci saranno le condizioni per poter riaprire” Lo ha detto a Sky TG24 Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la Famiglia.

      Elimina
  3. Rt e incidenza, ancora confusione dal Presidente Fugatti
    martedì 23 marzo in conferenza (senza) stampa

    DOMANDA: Presidente, bisogna restare due settimane sotto lo zero (sic!) prima di cambiare colore?

    “Rt è vero servono due settimane sotto il valore 1, però per noi sarebbe la terza che siamo sotto l'1, qualora Rt di giovedì fosse classificato sotto 1. Questo tema non si pone”.

    DOMANDA: E per l’incidenza basta 1 settimana sotto il livello di 250 ogni 100mila abitanti? Come funziona?

    “Sui 250, si deve rimanere 2 settimane in rosso qualora all’inizio della classificazione l'incidenza fosse stata sopra i 250, ma nel momento in cui si scende sotto, ritengo, si può diventare arancioni".

    Poi il Presidente ha voluto sottolineare: "Voglio essere chiaro, perché bisogna essere chiari e cauti: la classificazione ultima verrà fatta CON IL DATO DI GIOVEDI’, il contagio tra mercoledì e giovedì deve essere un contagio stabile rispetto a quello di oggi o in calo. Se è superiore, diventa difficile stare sotto i 250".

    NB_1 Ehm, Presidente... Rt per il Trentino non è mai stato da zona “rossa” nell’ultimo mese, è fissata a 1.25 la soglia che fa scattare le misure più restrittive.

    NB_2 Il cambio di colore è stato frutto dell'alta incidenza di casi ogni 100mila abitanti. Dunque è bene capire che:

    - LA SOGLIA di incidenza cumulata settimanale è pari a 250*5.41 = 1352.5

    Negli ultimi 5 giorni la somma parziale fornisce 40286 – 39247 = 1039. Quindi il Trentino andrà sopra soglia con 314 o più nuovi contagi in 2 giorni, in media quindi 157 (mercoledì) + 157 (giovedì).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lazio unica Regione a sperare in passaggio da rosso ad arancione

      Gli unici dati confortanti e che fanno sperare in un passaggio dall’arancione al rosso sono quelli del Lazio. Anche perché per migliorare di fascia servono DUE SETTIMANE DI SEGUITO con dati positivi, cioè con Rt sotto 1,25 e incidenza inferiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti.

      La scorsa settimana il Lazio rispettava entrambi i criteri e sembra poter succedere lo stesso anche con il monitoraggio del prossimo venerdì. L’incidenza era a 214 casi e l’Rt è nettamente in discesa, a 1,09 e con una previsione di arrivare addirittura sotto l’1.

      In caso di passaggio in arancione, nel Lazio sarebbe possibile anche riaprire le scuole. Ma considerando le festività di Pasqua e la conseguente nuova chiusura degli istituti da giovedì, sembra difficile un ritorno in classe solamente per due o tre giorni.

      (fanpage.it)

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  4. Ipotesi proroga misure fino a domenica 11 aprile
    adnkronos.com – mercoledì 24 marzo

    Cominciano le discussioni all’interno della maggioranza in vista del nuovo decreto Covid che andrà a sostituire quello attuale in vigore fino al 6 aprile. Fonti governative confermano che il provvedimento è atteso per la prossima settimana ed è stato avviato un primo lavoro istruttorio per capire quali misure mettere in campo.

    Una delle ipotesi è quella di PROROGARE le attuali misure anti-contagio fino a domenica 11 aprile, ma con una possibile eccezione: riaprire anche in zona rossa le scuole dell’infanzia e le elementari per dare fiato a genitori e famiglie.

    Va ricordato che le regole attuali prevedono parametri molto stringenti per l’inserimento delle Regioni in area arancione o rossa e di fatto è stata “congelata” la zona gialla. Un regime che – se dovesse prevalere la linea del rigore – potrebbe essere esteso di un’altra settimana rispetto a quanto inizialmente preventivato, in modo tale da consentire un raffreddamento della curva epidemiologica e non ostacolare la campagna di vaccinazione.

    Il timore è infatti che il ritmo attuale dei contagi (vicino al plateau) non sia sufficiente per mettere al riparo il Paese da nuove risalite dei casi prima dell’estate, con inevitabili conseguenze sugli ospedali, ancora alle prese con centinaia di ricoveri quotidiani. Il tutto avrebbe un impatto negativo sulla somministrazione dei vaccini.

    Nei prossimi giorni, assicurano fonti del governo, verrà convocata la cabina di regia per arrivare a un punto di caduta all’interno della maggioranza. “Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente – dice il Ministro dell’Economia Daniele Franco -, e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno: questo grazie alla disponibilità dei vaccini e all’ AIUTO CHE ARRIVA dalla stagione più calda”.

    RispondiElimina