sabato 27 marzo 2021

I furbetti del vaccino

Dal nord al sud del Bel Paese fioriscono le segnalazioni di personaggi vip e meno vip che hanno saltato la fila sottraendo il prezioso vaccino a persone particolarmente fragili che ne avrebbero avuto più bisogno. Durante questo mese di marzo, in Italia moriranno di Covid-19 più di 10.000 persone. Molte di loro si sarebbero potute salvare se nei mesi di gennaio-febbraio avessero ricevuto le dosi di vaccino che invece sono state inoculate ai furbetti saltafila ed ai burocrati che si sono intrufolati tra i medici e gli infermieri impegnati nella cura dei malati.

Non sono mancati i casi di famosi giornalisti, noti fustigatori del malcostume italico, ma poco attenti "alla trave del loro occhio". C'è chi addirittura ha teorizzato che abbiano fatto bene "perchè l'arte di arrangiarsi farebbe parte di una sorta di giusta reazione allo Stato che non funziona". 

Come ho già scritto in altri post, questa pandemia da cui ci illudevamo di "uscire migliori" in realtà ha messo a nudo i difetti tipici del nostro Paese: troppi incompetenti al comando, campanilismi esasperati e soprattutto l'idea di fondo che la furbizia sia un valore e che conti molto più dell'onestà e del merito.

Chi ci salverà da questo malcostume? Molto difficilmente potremo contare sull'intervento della Magistratura, considerato che ci sono stati numerosi casi di magistrati (fin qui impuniti) che hanno saltato la fila.

12 commenti:

  1. I CONTI NON TORNANO, SIAMO AL DOPPIO
    Dario Martini – iltempo.it - 28 febbraio 2021

    QUATTRO SETTIMANE FA. Fine febbraio 2021, sono 720mila i vaccinati che non rientrano in NESSUNA delle categorie essenziali previste dal piano strategico contro la Covid messo in campo dal Ministro Speranza con il Commissario Arcuri. Sicuramente, ci sono gli imbucati, i furbetti, i raccomandati, gli amici e i parenti che sono riusciti a farsi inserire in lista.

    Ma questo ESERCITO DI PRIVILEGIATI comprende anche il personale non medico che lavora negli Ospedali e nelle Asl: tutti coloro che non si muovono dagli uffici, che non si alzano mai dalla scrivania e che non hanno alcun rapporto col pubblico. Insomma, una pletora di persone che NON STA IN PRIMA LINEA, come aveva stabilito invece il governo Conte quando ha messo nero su bianco le priorità della campagna di vaccinazione.

    Poi, come se non bastasse, c’è il mistero degli operatori sanitari e socio-sanitari che, secondo i dati ufficiali, hanno già ricevuto più di 2,3 milioni di dosi. Il piano di Speranza stima che ne servano 2,8 milioni per 2 dosi 1,4 milioni di persone. Quindi, il traguardo della copertura totale sarebbe a un passo.

    Eppure, se prendiamo gli ultimi dati ISTAT, gli operatori sanitari (pubblici e privati) in Italia sono 725mila tra medici, infermieri e farmacisti. Mentre i socio-sanitari (OSS) sono 350mila, anche se di quest’ultimi non esistono numeri ufficiali aggiornati. Il totale fa 1.075mila lavoratori. Quindi circa 300mila IN MENO della stima del Ministro Speranza. Se prendiamo per buoni i numeri ISTAT, dovremmo avere già immunizzato la totalità del settore sanitario.

    Inoltre, salta subito all’occhio che sono state iniettate 3.17 milioni di dosi a chi ha meno di 70 anni, a fronte delle 1.03 milioni di dosi “concesse” a chi ne ha di più. Tradotto: chi rischia di meno ha preso IL TRIPLO dei vaccini di chi rischia davvero la vita se viene infettato dal Covid.

    Logica vorrebbe che ad essere messi in sicurezza per primi siano gli anziani. Eppure, gli over 80 finora hanno ricevuto 0.89 milioni di dosi, a fronte dei 4.2 milioni di dosi già iniettate in tutta la popolazione. Ad oggi la fascia d’età tra 70 e 79 anni è la meno vaccinata del Paese (145mila dosi).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E dal 28 febbraio ad oggi non è cambiato molto.

      Elimina
    2. sabato 27 marzo - giorno 91 dal via (27 dicembre 2020)

      Ospiti Strutture Residenziali - 538.189
      Over 80 - 2.835.687
      Operatori Sanitari e Sociosanitari - 2.948.102
      Personale Scolastico - 909.533
      Forze Armate - 219.691

      PERSONALE NON SANITARIO - 477.539
      “ALTRO” - 1.088.354

      Elimina
    3. domenica 4 aprile - giorno 99 dal via (27 dicembre 2020)

      Ospiti Strutture Residenziali - 569.146
      Over 80 - 3.771.368
      Operatori Sanitari e Sociosanitari - 3.063.447
      Personale Scolastico - 1.056.043
      Forze Armate - 234.581

      PERSONALE NON SANITARIO - 501.826
      “ALTRO” - 1.842.054

      Salta all'occhio la categoria "Altro" con un incremento settimanale di +69%. Segue a netta distanza la categoria degli over 80 con +33%.

      Dati da: https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/

      Elimina
  2. I magistrati di Trento rinunciano alla vaccinazione: “Non siamo dei privilegiati”

    La somministrazione in programma domenica 28 marzo, la disdetta dopo aver saputo che i vaccini erano destinati AI SOLI MAGISTRATI e non a tutto il personale amministrativo, con fattori di rischio anche maggiori. Il Pm Profiti: «Penso sia stata una decisione giusta»

    Ecco la comunicazione inviata dai magistrati: “Spett.le Croce Rossa Italiana sono XX, magistrato di Trento, inserito nel programma vaccinale con prenotazione per domenica 28.03.21, sulla base della disponibilità precedentemente richiesta sia ai magistrati che a tutto il personale del settore giustizia, con elenchi compilati dai singoli uffici giudiziari. Dopo aver aderito alla prenotazione telefonica, ho appreso che la vaccinazione programmata riguarderà solo la categoria “magistrati” e non anche tutto il personale amministrativo del settore giustizia; si tratta di personale che ha un’età media superiore alla mia (53 anni) e con fattori di rischio, per contatti di lavoro, analoghi o superiori al mio. A fronte di tale situazione, volendo evitare anche la mera ipotesi di forme di privilegio, e scusandomi per il disagio, con la presente REVOCO la disponibilità alla vaccinazione fissata per domenica 28.03.21, in attesa di eventuale chiamata insieme al restante personale del “settore giustizia” o di quella successiva, per classi di nascita, come tutta la popolazione. Resto a disposizione per ogni chiarimento, un saluto cordiale e buon lavoro”.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sembra un "atto dovuto" considerato che - a parità di età e di condizioni generali di salute - un magistrato non corre rischi superiori rispetto a tante altre categorie come, ad esempio, gli addetti alle casse dei supermercati.

      Si faranno vaccinare, come tutti gli altri cittadini, quando toccherà a loro in base all'età, a parte coloro che appartengono alle cosiddette categorie a rischio a causa delle presenza di particolari (e ben definite) patologie.

      Elimina
  3. www.fanpage.it - 27 marzo 2021

    Il commissario Figliuolo ha annunciato l'arrivo di nuove dosi di siero: "La prossima settimana, che va dal 29 marzo al 3 aprile, arriveranno oltre 1 milione di dosi Pfizer, oltre 500 mila dosi Moderna e oltre 1,3 milioni di AstraZeneca. E questo è il preludio ad aprile per avere nel mese un massiccio afflusso di dosi che permettano di utilizzare gli hub che stiamo andando a realizzare",

    (NdC) Quindi al Trentino – dividendo per 112 – arriveranno qualcosa come 9mila dosi Pfizer, 4500 dosi di Moderna e 11.500 dosi di AstraZeneca.

    E si chiude il primo trimestre 2021, drammatico per le riduzioni. Finora, secondo i dati ISPI:
    - Pfizer ha consegnato 6,6 milioni di dosi rispetto ai 7,8 promessi entro il 31 marzo
    - Moderna arriva a 870 mila dosi rispetto agli 1,3 milioni previsti entro il 31 marzo
    - Deficit incolmabile per AstraZeneca: ha consegnato 2,47 milioni di dosi a fronte degli 8 milioni promessi

    RispondiElimina
  4. Nella “caccia all’uomo” contro Andrea Scanzi,
    in molti si sono dimenticati di contestualizzare i fatti
    Marco Lillo – il fatto quotidiano – mercoledì 31 marzo

    Il 14 marzo scorso il generale Figliuolo, in tv da Fabio Fazio, dettava la linea sulle fiale avanzate a fine giornata: “Se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzarlo bene, altrimenti si va su classi vicine. Sennò, chiunque passa va vaccinato”.

    In tv si parlava da tempo di dosi buttate o iniettate ad amici e parenti del personale medico. Un servizio girato a Firenze dalle Iene mostrava alcuni raccomandati che andavano di notte a mettersi UNA PETTORINA GIALLA per confondersi con i volontari e fare le dosi avanzate a fine giornata.

    Andrea Scanzi non è andato a farsi vaccinare di nascosto. Ha fatto richiesta a fine febbraio al suo medico curante, comunicando di essere figlio unico di due genitori anziani con alcune patologie. Il medico lo ha messo in contatto con la ASL che ha inserito il suo nominativo in una lista cartacea di ‘riservisti’.

    Poco meno di un mese dopo Scanzi è stato chiamato ad Arezzo per fare il vaccino AstraZeneca, inizialmente riservato ai giovani. Era venerdì 19 marzo. Attenzione: NON UN GIORNO QUALUNQUE. Il 19 marzo è il primo giorno di ripresa delle vaccinazioni con AstraZeneca dopo lo stop dell’AIFA. Quel giorno probabilmente Scanzi è stato chiamato perché qualcuno per paura non si è presentato all’appuntamento.

    Quando Scanzi ha fatto richiesta al suo medico, non esisteva ancora una vera e propria lista on line dei ‘panchinari’ del vaccino. Evaristo Giglio, direttore Azienda Usl Toscana Sud Est, ha dichiarato: “Scanzi era l’ultimo della lista. Si è trovata una situazione contingente. Avanzavano queste 2 dosi”. Al Corriere della Sera lo stesso Giglio ha detto anche: “In alternativa c’era il nulla, io non avevo altri nominativi. Scanzi è stato chiamato quando la lista era finita. Dopo circa un mese. L’altra persona dopo una settimana. Abbiamo fatto una lista cartacea. Mancava una prenotazione on line”.

    Insomma Andrea Scanzi (45 anni) ha solo chiesto se fosse possibile essere vaccinato con una fiala avanzata. Si è messo in fila in quella che lui pensava fosse una lista predisposta dalla ASL sulla base delle segnalazioni di altri ‘riservisti’ come lui. Quasi un mese dopo ha risposto alla chiamata di un funzionario pubblico e si è vaccinato.

    Quella chiamata è arrivata in un giorno in cui non c’era certo la fila per fare il vaccino di AstraZeneca. Molti si chiedevano se la popolazione avrebbe rifiutato le dosi del vaccino sospeso e riammesso. Anche perché quel vaccino che viene contrabbandato come un privilegio E’ TUTTORA BANDITO in Danimarca per tutti e in Germania per gli under 60 come Scanzi.

    La situazione sopra descritta non ha nulla a che vedere con i ‘furbetti’ del vaccino. Scanzi in buona fede pensava di avere “salvato” una dose destinata al cestino e ha pubblicizzato il suo vaccino sperando che altri seguissero il suo esempio.

    Si potrà non essere d’accordo con l’approccio comunicativo personalistico, ma non è Scanzi ad aver inventato i social. Però alla fine il risultato della sua auto-esposizione è che dopo il ‘caso Scanzi’ la lista dei riservisti in Toscana è uscita dall’era primitiva della segnalazione orale e ora le prenotazioni si fanno on line.

    Bisognerà attendere la fine dell’ispezione della ASL di Arezzo e degli accertamenti della Procura per avere un quadro completo. Si potrà criticare la prassi di accettare le segnalazioni a voce dei medici di famiglia per comporre una lista informale senza prenotazione on line. Si potrà discutere se le istituzioni abbiano fatto tutto il possibile per trovare un ‘under 55’ più bisognoso di Scanzi. Si potrà discutere se le regole esistessero e se fossero state comunicate chiaramente a tutti compreso il medico di Scanzi, il direttore sanitario della Asl e Scanzi stesso.

    Se ci sono stati errori da parte di qualcuno sarà la magistratura e l’inchiesta interna a stabilirlo. Però una cosa è chiara già ora: Scanzi non ha fatto nessun illecito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prendo atto della difesa d'ufficio. In Italia siamo abituati alla doppia morale: rigida per i nemici e blanda per gli amici.

      Può anche darsi che "il caregiver di sè stesso" non abbia commesso alcun illecito penale, ma non mi pare che passasse per caso davanti al centro vaccinale.

      Aldilà degli aspetti penali (che mi interessano fino ad un certo punto), mi sembra che chiunque - giovane e in buona salute - sottragga il vaccino alle categorie che ne avrebbero più bisogno commette una azione eticamente riprovevole, indipendentemente dal fatto che agisca da solo oppure sfrutti i privilegi della sua corporazione.

      Elimina
  5. Vaccini in Calabria, nella categoria “Altro” si nascondono i furbetti
    Valerio Panettieri | www.quotidianodelsud.it | venerdì 2 aprile 2021

    Su oltre 257mila persone che in Calabria hanno ricevuto almeno una dose di vaccino sono 66mila 388 quelle inserite nella categoria “ALTRO”: IL 25,7% DI TUTTE le vaccinazioni fatte nella regione dall’inizio della campagna. E nonostante questa anomalia nessuno chiarisce chi c’è dentro.

    Sulla piattaforma nazionale i dati ci sono fino ad un certo punto: ci sono i numeri per il personale sanitario, quello non sanitario, le RS, over 80, forze armate e personale scolastico. E poi “altro”. Che vuol dire tutto e niente, i più maliziosi giurano che qui dentro, in questa galassia sconosciuta, si annidano i furbetti.

    Stando all’Asp di Cosenza in questa categoria dovrebbero rientrare in primo luogo i pazienti estremamente fragili già vaccinati dagli ospedali e quelli che hanno iniziato le inoculazioni nell’ultima settimana. In mezzo ci sarebbero anche gli appartenenti a servizi pubblici essenziali, magistrati, avvocati e amministrativi di vario genere tra i tanti. Un esempio è la campagna vaccinazioni degli operatori ecologici partita proprio negli ultimi giorni.

    Però nei servizi essenziali c’è di tutto e dalla Regione nessuno ha intenzione di chiarire qualcosa. Così come non si spiega il drastico abbassamento dei dati sul personale non sanitario, per la maggior parte confluito nella categoria “altro”. Significa che a gennaio, ad inizio campagna, troppe persone all’infuori degli ospedali hanno ricevuto 1 DOSE DI PFIZER, quel vaccino che oggi manca come il pane e sta ingolfando le campagne vaccinali dei più anziani.

    Il problema esiste e a quanto pare soprattutto nella provincia di Cosenza. L’anomalia è consistente, centinaia almeno le segnalazioni di persone vaccinate con intera famiglia al seguito. Ma l’operazione a volte è ancora più sottile.

    Basta iscriversi ad una qualsiasi associazione di volontariato per avere immediato accesso alla vaccinazione. Ce ne sarebbe una in particolare in Calabria che permetterebbe un accesso indiscriminato alla vaccinazione. In diverse amministrazioni comunali, poi, sono tantissimi i dipendenti che hanno avuto accesso alle dosi. Un numero imprecisato, che NESSUNO dalla struttura commissariale fino alle singole ASP vuole mettere in chiaro.

    Ma se è vero che le quantità di AstraZeneca non mancano, quelle di Pfizer e Moderna sono risicatissime e non è da escludere il fatto che il problema delle forniture sia legato anche a numerosi richiami anomali avvenuti nelle ultime settimane.

    «E’ necessario comprendere quali siano le cause di uno squilibrio di dati tra le dosi ricevute, quelle conservate e le somministrazioni effettuate». Le parole sono quelle di Nino Spirlì al termine della riunione dell’unità di crisi di ieri pomeriggio. I dati, dunque, NON COMBACIANO. Ma nella sua dichiarazione sottintende altro: non c’è stata ad oggi una registrazione puntuale di tutte le dosi inoculate. Lo dice lui stesso, chiedendo «un cambio di passo a partire dalla registrazione puntale in piattaforma di tutte le dosi effettivamente somministrate».

    «Il presidente Spirlì e il commissario Longo ci avevano rassicurato che il 30% delle dosi ferme nei frigoriferi dovevano servire a garantire la seconda dose di richiamo. Era la “quota richiesta del range di sicurezza”, ribadiva il presidente della Regione. Ma ancora oggi, nonostante martedì sia arrivata la fornitura per proseguire la campagna vaccinale, centinaia di persone dovranno attendere la prossima settimana. Perché è avvenuto ciò?
    Se la matematica non ci inganna, avremmo dovuto GIA’ AVERE in giacenza le dosi necessarie per garantire il completamento del percorso vaccinale a chi è stata già somministrata la prima dose. Ma nonostante siano trascorsi i 21 giorni tra l’una e l’altra dose, molti over 80 sono stati rimandati a casa o invitati ad attendere nuove comunicazioni». A dirlo è il consigliere regionale del PD Carlo Guccione.

    RispondiElimina
  6. A livello nazionale sono 1.842.054 le dosi somministrate nella categoria “Altro”; accanto a costoro si registrano 501.826 dosi per “Personale non sanitario”, in totale quindi 2.343.880; a spanne quindi – dividendo per 112 - in Trentino potrebbero essere 21mila.

    Certo, in questa categoria rientrano anche i pazienti estremamente fragili già vaccinati dagli ospedali e – per questioni di classificazione – anche coloro che i medici di medicina generale hanno scelto di vaccinare in via prioritaria per le loro patologie.

    Ma anche migliaia di magistrati, avvocati, commercialisti, amministrativi, uscieri, volontari a basso impatto, operatori ecologici… tutte persone che si sono vaccinate LEGGENDO TRA LE PIEGHE del Piano Vaccinale di fine dicembre 2020.

    In Trentino DAI DATI UFFICIALI sono 14.447 le dosi somministrate nella categoria “Altro”; accanto a costoro si registrano 3.847 dosi per “Personale non sanitario”, in totale quindi 18.294; siamo quindi “allineati” al resto d’Italia, dove – pro quota proporzionale - abbiamo ottenuto 21mila.

    Se costoro si mettono in fila da Trento, piazza Dante, a distanza di sicurezza di 1.5 metri, otteniamo una fila di 28 km che arriva al PARCO FAUNISTICO DI SPORMAGGIORE dove abitano le orse Cleo e Cora. Ognuno di noi – in media – conosce di persona 2 o 3 di questi “Altri”...

    RispondiElimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina