mercoledì 24 marzo 2021

Previsioni sui parametri per la definizione dei colori

A livello nazionale, si conferma la tendenza alla discesa dei contagi. La stima dell'indice R nazionale, aggiornata ad oggi utilizzando il mio modellino empirico, fornisce un valore esattamente pari ad 1, ma si tratta - lo ricordo - di una stima mediata sulle ultime due settimane. In realtà il picco dei contagi è stato superato da qualche giorno e  - a meno di un imprevisto "ritorno di fiamma" della pandemia - d'ora in avanti i nuovi contagi dovrebbero scendere.

Stima dell'indice di trasferimento del contagio nazionale (dato mediato su due settimane). I punti rossi corrispondono alle stime dell'Istituto Superiore di Sanità, basate sul dato dei contagi sintomatici. I punti blu sono quelli ottenuti con il mio modellino empirico che utilizza i dati di tutti i contagi forniti dalla Protezione Civile Nazionale

Per quanto riguarda l'indice R del Trentino, il mio modellino fornisce le seguenti previsioni:

Stima dell'indice di trasferimento del contagio nazionale (dato mediato su una settimana). I punti rossi corrispondono alle stime dell'Istituto Superiore di Sanità, basate sul dato dei contagi sintomatici. I punti blu sono quelli ottenuti con il mio modellino empirico che utilizza i dati di tutti i contagi forniti dalla Protezione Civile Nazionale 

Per quanto riguarda la prossima assegnazione del colore del Trentino, è ormai certo che domani ECDC ci lascerà nella zona a maggiore livello di gravità (dark red). 

Il colore "italiano" dal prossimo 29 marzo in poi dipenderà dai contagi settimanali che saranno registrati entro domani 25 marzo (contano i dati comunicati alla Protezione Civile Nazionale). Nei 6 giorni 19-24 marzo sono già stati contati 1.347 contagi. La soglia del Trentino per rimanere in zona rossa corrisponde a 1.364 contagi settimanali. Quindi a meno che i contagi che saranno comunicati domani 25 marzo crollino improvvisamente ad un livello pari a poche decine (oggi i nuovi contagi sono stati 308), il Trentino rimarrà in zona rossa.

Negli ultimi giorni ho sentito ripetere da diversi esponenti della Giunta provinciale frasi del tipo "il Trentino potrebbe rientrare in zona arancione già dal prossimo 29 marzo se i contagi caleranno". Come si dice "se la mì nonna avea le rote, era un carretto".

Per il 29 marzo lo escluderei, ma ci sono ragionevoli probabilità di rientrare in zona arancione subito dopo Pasqua.


7 commenti:

  1. Sarebbe interessante capire quanti tamponi vengono fatti in Trentino per 100.000 abitanti e poi fare un confronto con le altre Regioni. La sensazione è che ultimamente ne facciamo pochini.

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    1. Siamo più o meno in linea con la media nazionale. I tempi in cui "il Trentino faceva più tamponi degli altri" sembrano essere definitivamente tramontati.

      Senza contare che siccome in Trentino il grosso dei nuovi contagi viene trovato con i tamponi antigenici (meno sensibili rispetto ai molecolari) il Trentino perde sistematicamente una bella fetta di contagiati a bassa carica virale.

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    2. Consiglio provinciale: bocciata la commissione di studio sulla Covid-19
      rainews.it/tgr/trento

      La proposta delle minoranze puntava a capire i problemi di sistema. No deciso della Giunta.

      Un consiglio provinciale nervoso, che al mattino ha alzato alza ancora più un muro fra maggioranza e minoranze. Responsabile la decisione della Giunta di rigettare la proposta delle minoranze - a firma Paolo Zanella - di creare una commissione di studio sull'impatto del Covid19.

      Il no di Fugatti ha scatenato Tonini del Pd: "La commissione sulla Covid-19 non vuole colpevolizzare la Giunta, ma capire cosa non ha funzionato".

      Tesi, questa, sposata da un pezzetto di centrodestra di governo provinciale: Fratelli d'Italia. Claudio Cia, a nome del neo gruppo, ha detto di "cogliere il desiderio delle minoranze" e ha mediato, proponendo di non attivare un nuova commissione, ma lavorare con le esistenti.

      Ipotesi che Paolo Zanella, il proponente, ha accolto e presentato. E' stata bocciata, ma è un caso interessante all'interno del centro-destra.

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    3. Purtroppo quando le questioni si affrontano a livello di maggioranza/minoranza politica è difficile trovare le soluzioni migliori per i cittadini.

      A mio avviso, In Trentino ci sono state troppe criticità dal punto di vista della gestione "tecnica" della pandemia.

      Di fronte a questa situazione, i decisori politici sono stati incapaci di prendere le necessarie decisioni, fidandosi di tecnici, a mio avviso, non sempre adeguati.

      I politici hanno subito le decisioni dei tecnici e le hanno difese anche quando erano indifendibili (basti pensare allon scandalo dei contagi novembrini spariti dalle statistiche ufficiali e - soprattutto - mai comunicati ai cittadini).

      I decisori politici del Trentino hanno confuso la difesa a spada tratta dei dirigenti tecnici con la difesa della loro linea politica.

      Non è successo solo in Trentino: basti pensare alla Lombardia. Ma in Lombardia è bastato sostituire l'evanescente Gallera con Letizia Moratti per far saltare un bel po' di tecnici come tappi di spumante.

      Anche in Trentino avremmo bisogno di una assessora alla Salute in grado di prendere decisioni.

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    4. La rabbia dell’Assessora Segnana: “Caso dottor Nava, servono provvedimenti disciplinari esemplari”

      Terremoto all’Azienda sanitaria che ieri ha perso una delle sue figure di vertice. Il dottor Enrico Nava si è dimesso dopo che la moglie giudice il 5 gennaio ha ricevuto il vaccino Pfizer

      “Nella serata di ieri sono stata informata della vaccinazione anti Covid 19 somministrata il 5 gennaio u.s. alla consorte del Dott. Enrico Nava.

      Il Dott. Nava ha confermato l’accadimento alla Direzione dell’APSS ed ha manifestato l’intenzione di dimettersi dall’attuale incarico. Dimissioni che sono state accettate dal Direttore Generale Dott. Pier Paolo Benetollo dal quale sono stata messa a conoscenza del riepilogo dei fatti accaduti di cui si ha notizia al momento.

      Il Dott. Benetollo mi ha comunicato la sua intenzione di istituire nella giornata di lunedì 29 marzo una Commissione d’Indagine interna che ascolterà formalmente il Dott. Nava e ricostruirà la dinamica dei fatti inerenti la prima e la seconda vaccinazione della sua consorte.

      Ho manifestato al Dott. Benetollo tutto il mio sconcerto per quanto è emerso e l’amarezza per questo comportamento che offende tutti coloro che sono impegnati nella campagna vaccinale e quelle categorie fragili e/o più esposte al possibile contagio che attendono pazientemente il loro turno.

      Ho domandato al Dott. Benetollo di applicare al termine dell’indagine dei provvedimenti disciplinari esemplari”.

      (NdC) "consorte" - "accadimento" - "inerenti" ma chi scrive questi testi collodiani alla Assessora?

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  2. “Niente zona gialla fino a venerdì 30 aprile”
    Lazio scende verso l’arancione, Valle d’Aosta sale in rosso
    6 Regioni e la Provincia di Trento “rosse” fino a domenica 11 aprile.
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    Michele Bocci, Tommaso Ciriaco – repubblica.it - 25 Marzo 2021

    Dopo Pasqua tutti a scuola fino alla prima media, anche se la Regione è rossa. La riapertura delle aule per i più piccoli sembra ormai decisa. Intanto è scontato che l’apertura di cinema, teatri, ipotizzata per il 27 marzo, slitterà.

    Il Governo discute delle misure del nuovo DPCM, che sarà adottato tra lunedì e mercoledì prossimi. Palazzo Chigi si farà guidare dai numeri del contagio, che, per adesso, non sono buoni. Al momento non ci sono molte realtà locali che hanno numeri da zona “gialla”. Anzi: 7 Regioni e 1 Provincia resteranno in zona rossa almeno fino alla settimana dopo Pasqua, cioè fino a lunedì 12 di aprile:
    - Provincia di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Lombardia e Puglia sono già rosse e saranno confermate;
    - la Val D’Aosta da lunedì 29 marzo entrerà nello scenario con più restrizioni.

    Nello stesso colore “rosso” al momento c’è anche il VENETO, che è in bilico: solo domani si capirà se potrà tornare “arancione” da dopo Pasquetta o se avrà lo stesso destino delle altre Regioni “rosse”. Con i nuovi contagi di oggi potrebbe toccare proprio i 250: se resterà sotto la soglia e anche la prossima settimana avrà dati compatibili con l’arancione, da dopo Pasqua potrà entrare in questo scenario. Altrimenti sarà nella stessa condizione delle altre.

    Sempre lunedì 29 il LAZIO invece passerà “arancione”. Rt, che dovrà essere confermato domani dalla Cabina di regia, è vicino a 1, ben distante dalla stima 1.25 che porta in rosso. Sull’incidenza la Regione non ha problemi, visti i numeri abbastanza bassi. Può sperare di riaprire le scuole a partire da lunedì prossimo.

    A rischiare il “rosso” è anche la Toscana, oggi “arancione”, che però negli ultimi 2 giorni ha avuto una riduzione di casi che sembra allontanare l’ipotesi del cambio di colore.

    Con Rt che sta un po’ migliorando in tutto il Paese, è L’INCIDENZA a determinare i destini delle realtà locali. Nell’ultimo DPCM è previsto che quando i casi settimanali sono più di 250 per 100mila abitanti scatta la zona rossa. E nei provvedimenti precedenti si specificava che è necessario restare in questa condizione PER 14 GIORNI prima di poter passare in arancione, sempre che per due monitoraggi consecutivi della Cabina di regia (che si svolgono il venerdì) la Regione o la Provincia abbia dati compatibili con lo scenario con meno restrizioni.

    La settimana che sarà presa in considerazione domani per il calcolo va dal 19 marzo ad oggi, 25 marzo. Ma valutando la tendenza delle varie Regioni si può già dire chi è in uno scenario rosso e ha quindi davanti ALMENO 2 SETTIMANE di questo colore. Se poi in una o più Regioni i numeri non dovessero essere buoni nemmeno il venerdì prima di Pasqua, il rientro all’arancione slitterà di un’altra settimana e così via.

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