lunedì 1 marzo 2021

Numeri incoraggianti dagli Stati Uniti

Attualmente la campagna vaccinale in USA sta procedendo al ritmo di quasi due milioni di dosi al giorno ed una ulteriore accelerazione è prevista a breve, anche grazie all'arrivo del nuovo vaccino monodose Johnson & Johnson. Per confronto, l'Unione Europea (circa 440 milioni di abitanti contro i 330 milioni degli Stati Uniti) attualmente somministra giornalmente circa la metà delle dosi somministrate in USA. Ricordo anche che gli Stati Uniti, fino ad oggi, non hanno ancora autorizzato la distribuzione del vaccino AstraZeneca.

Sulla base dei contratti di fornitura già firmati, entro l'estate gli USA disporranno di circa ulteriori 600 milioni di dosi vaccinali (in gran parte Pfizer e Moderna), sufficienti per completare la vaccinazione di tutta la popolazione adulta. Ad oggi, il 20% degli americani d'età superiore a 18 anni ha già ricevuto almeno una dose. La percentuale arriva a quasi il 50% per le persone over-65. Ci sono anche in USA grandi differenze territoriali e sociali. In  particolare, sono stati sovente penalizzati gli anziani che non hanno una grande dimestichezza con i sistemi informatici utilizzati per la prenotazione della vaccinazione.

I dati aggiornati relativi alla situazione della pandemia negli Stati Uniti mostrano un calo di tutti gli indicatori: contagi (linee rosse), ricoveri (linee azzurre) e decessi (linee nere):

Tratto da The Covid Tracking Project 

Si nota il classico ritardo nelle tre curve corrispondenti a contagi, ricoveri e decessi, ma - almeno per il momento - non c'è evidenza di una inversione di tendenza legata alla diffusione di nuovi ceppi virali ad elevata contagiosità. 

Non è semplice fare valutazioni sul possibile impatto delle vaccinazioni sull'andamento della pandemia. Il numero di americani che hanno già ricevuto ambedue le dosi è pari al 10% della popolazione di età superiore ai 18 anni. Ancora troppo pochi per vedere un effetto significativo, ma certamente un effetto c'è stato soprattutto per le persone più fragili.

Se l'amministrazione Biden riuscirà a mantenere la promessa di completare la campagna vaccinale entro l'estate e se non ci saranno brutte sorprese legate a nuovi ceppi virali,  no-vax permettendo, entro pochi mesi gli USA potrebbero uscire dalla pandemia.

1 commento:

  1. repubblica.it – mercoledì 3 marzo 2021

    Vaccini, Andrea Crisanti attacca il nuovo commissario all'emergenza Francesco Figliuolo: "Con tutto il rispetto, è un apprendista rispetto al CEO di Amazon Bezos" - Il microbiologo dell'Università di Padova: "Se avessimo 10 milioni di vaccini, non sapremmo distribuirli"

    "Due mesi fa avevo detto che il Governo per la distribuzione dei vaccini anti-Covid doveva consultare quelli di Amazon. Non lo avevo detto a caso: Amazon è un gigante nella logistica. Con tutto il rispetto, il nostro generale del Genio, in confronto agli ingegneri di Amazon, è un apprendista", ha affermato Andrea Crisanti, intervenendo ad una rubrica della Fondazione Einaudi.

    “Amazon è in grado di movimentare miliardi di pacchi al giorno e distribuirli capillarmente su tutto il territorio - ha argomentato il microbiologo - Il fatto che Figliuolo sia un Generale ha un grosso impatto mediatico e di comunicazione, ma vi assicuro che per distribuire i vaccini probabilmente ci volevano esperti in ingegneria e informatica che stanno in Amazon, non nell'Esercito. Se avessero preso lo Chief Executive Officer di Amazon, sarei stato più tranquillo".

    Crisanti ha criticato in generale il piano vaccinale italiano: "Se oggi avessimo 10 milioni di dosi, non sapremmo poi come distribuirle. Abbiamo iniziato la vaccinazione con quella PAGLIACCIATA del vaccination day, illudendo tutti gli italiani. Fino ad allora non si era fatto nulla ed era stato programmato pochissimo, senza rendersi conto delle difficoltà logistiche di una vaccinazione di massa con un vaccino come quello di Pfizer, che ha problemi giganteschi di logistica".

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