lunedì 22 marzo 2021

Prime anticipazioni sui risultati della nuova sperimentazione di fase 3 del vaccino AstraZeneca fatta negli Stati Uniti

Oggi sono state divulgate le prime anticipazioni sui risultati della sperimentazione di fase 3 del vaccino AstraZeneca condotta in USA ed in altri due Stati sud-americani (Cile e Perù).

Questa sperimentazione è stata fatta per fornire all'Autorità USA (FDA) le informazioni sull'efficacia del vaccino nelle persone di età superiore che mancavano nella sperimentazione fatta originariamente da AstraZeneca e che tanti problemi hanno generato in fase autorizzativa. Paesi come gli Stati Uniti e la Svizzera hanno fin qui negato l'autorizzazione alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, ma è presumibile che quando i dati di questo studio saranno resi noti, anche in questi Paesi si potrà superare l'attuale situazione di blocco.

Anche se i dati non sono stati ancora pubblicati ufficialmente, sembra che il vaccino abbia dimostrato una buona efficacia (dell'ordine dell'80%) anche per i volontari di età superiore ai 65 anni, garantendo una copertura pressoché totale per le forme più gravi della malattia. I dati si riferiscono a coloro che hanno ricevuto due dosi vaccinali, alla distanza di 28 giorni l'una dall'altra.

Per quanto riguarda i possibili effetti collaterali ed, in particolare, le forme di trombosi che tanto hanno preoccupato l'opinione pubblica europea, non sono stati segnalati casi di rilievo. Va tuttavia sottolineato che il numero di volontari a cui è stato somministrato il vaccino era pari a circa 30.000 persone, un numero largamente insufficiente per vedere fenomeni avversi molto rari o rarissimi come quelli relativi alle trombosi che statisticamente hanno un'incidenza non superiore a pochi casi per ogni milione di persone vaccinate.

2 commenti:

  1. Sperimentazione USA: “Nessun rischio trombosi collegato
    ad AstraZeneca, vaccino sicuro ed efficace”
    www.fanpage.it

    "Il vaccino è stato ben tollerato e il comitato indipendente per il monitoraggio della sicurezza dei dati (Dsmb) non ha identificato problemi di sicurezza relativi al vaccino. Il Dsmb ha condotto una revisione specifica degli eventi trombotici e della trombosi del seno venoso cerebrale (Cvst) con l'assistenza di un neurologo indipendente. Il Dsmb non ha riscontrato un aumento del rischio di trombosi o eventi caratterizzati da trombosi tra i 21.583 partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino. La ricerca specifica per Cvst non ha trovato eventi in questo studio". Lo rende noto AstraZeneca in una nota con i risultati del trial di fase 3 portato avanti negli Stati Uniti.

    Sempre l'azienda anglo-svedese ha fatto sapere che "si preparerà per l'analisi primaria da sottoporre alla Food and Drug Administration statunitense per l'autorizzazione all'uso di emergenza nelle prossime settimane. Parallelamente, l'analisi primaria sarà presentata per la pubblicazione in una rivista peer-reviewed".

    I risultati della tanto attesa sperimentazione negli Stati Uniti del vaccino Oxford-AstraZeneca Covid sono disponibili e confermano che il vaccino è sicuro e altamente efficace, lo riporta la BBC: il vaccino è stato efficace al 79% nell'arresto della malattia da Covid sintomatica e al 100% nel prevenire che le persone si ammalassero gravemente.

    Non sono stati constatati problemi di sicurezza per quanto riguarda i coaguli di sangue. Alla sperimentazione hanno partecipato più di 32mila volontari, principalmente in America, ma anche in Cile e Perù.

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  2. L’Unione Europea potrebbe vietare le esportazioni di AstraZeneca
    L'obiettivo è evitare che milioni di dosi finiscano nel Regno Unito:
    se ne parlerà nel Consiglio Europeo di giovedì
    ilpost.it – Lunedì 22 marzo 2021

    Ormai da giorni nei Paesi dell’Unione Europea si discute della possibilità di vietare le esportazioni di alcuni vaccini contro il Coronavirus per fare fronte alle lentezze della campagna vaccinale europea, dovute anche alle mancate forniture di alcuni produttori, oltre che ai problemi organizzativi nei singoli stati.

    Le discussioni si stanno concentrando in particolare intorno all’industria britannico-svedese AstraZeneca, che finora ha consegnato solo una parte delle dosi pattuite con l’Unione Europea, e sul Regno Unito, col quale invece AstraZeneca ha mantenuto i propri impegni.

    Il primo ministro britannico Boris Johnson in queste ore sentirà al telefono diversi leader europei per cercare di evitare un divieto europeo alle esportazioni che potrebbe danneggiare seriamente la campagna vaccinale britannica; per giovedì 25 marzo è inoltre previsto un atteso Consiglio Europeo – l’organo dell’Unione che raduna tutti i capi di stato e di governo – in cui il divieto delle esportazioni sarà quasi certamente il tema principale.

    Secondo gli ultimi dati resi pubblici dalla Commissione Europea, finora AstraZeneca ha fornito soltanto 30 milioni di dosi sugli 80 milioni previsti entro il primo trimestre del 2021, e sembra difficile che possa recuperare il ritardo nel trimestre successivo, da aprile a giugno: al momento è in grado di garantire solo 70 milioni di dosi sui 180 milioni pattuiti.

    I Paesi e le istituzioni europee avevano puntato molto sul vaccino di AstraZeneca, perché:
    - è il più economico
    - è facile da conservare in frigorifero
    - viene prodotto interamente in Europa.

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