ECDC ha pubblicato l'aggiornamento sulla distribuzione dei vaccini in Europa. I dati pubblicati ieri sono stati aggiornati lo scorso 14 marzo. Complessivamente sono state distribuite oltre 65 milioni di dosi, di cui quasi 52 già somministrati. Il valore mediano dei cittadini europei di età maggiore o uguale ad 80 anni che hanno ricevuto almeno una dose di vaccini è pari al 51,5% (in Italia il dato scende al 35,6%, mancano i dati di Spagna e Germania perché questi due Paesi non li hanno inviati a ECDC):
Frazione di cittadini con 80 o più anni che entro lo scorso 14 marzo hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino. Il dato italiano è stato evidenziato in rosso. Tratto da ECDC |
La distribuzione per età è mostrata nella figura seguente:
Distribuzione per età dei cittadini che in Europa hanno ricevuto almeno una dose vaccinale. Tratto da ECDC |
Nel caso dell'Italia (dato evidenziato in rosso) si nota, oltre la valore per i cittadini 80+ inferiore a quello di molti altri Paesi europei, il "buco" nella distribuzione in corrispondenza ai cittadini di età compresa tra 70 e 79 anni.
Io capisco che per questioni logistiche si dovesse fare una scelta, ma non condivido la decisione di vaccinare solo gli ultraottantenni escludendo gli ultrasettantenni, che hanno, mi pare, uguali rischi di contrarre la malattia grave con un tasso di letalità non così trascurabile. Non condivido questa decisione soprattutto a fronte degli oltre 1 milione di vaccinati con almeno prima dose appartenenti a nessuna delle categorie prioritarie e dei tanti burocrati della sanità vaccinati pur non avendo mai visto un malato Covid neanche in cartolina. In Alto Adige era partita la campagna di vaccinazione con AZ per le persone da 75 a 79 anni, campagna che penso riprenderà dopo l'ok dell'EMA, però con tanti che non si sentiranno sicuri. Inoltre la cosa che rende diffidenti, non è solo il fatto che AZ sia stato momentaneamente bloccato (in fondo si sono verificati eventi di trombosi anche in concomitanza con altri vaccini, ma non è stato dato lo stesso rilievo mediatico), ma il fatto che prima fosse consigliato solo fino a 55 anni e nel giro di pochissimo sia stato dato l'ok fino a 65 anni e poi oltre 75 anni. Considerando che spesso gli ultrasettantenni hanno altre patologie, anche se non necessariamente gravi, forse poteva essere prevista per questa categoria un vaccino che fin da subito era stato validato anche per gli anziani. L'azienda sanitaria dell'Alto Adige, infatti, consiglia di consultarsi con il proprio medico prima di prenotare il vaccino con AZ per la categoria 75-79.
RispondiEliminaAutorizzazione di EMA al vaccino Sputnik probabilmente dopo giugno
RispondiEliminafanpage.it – sabato 20 marzo 2021
Saranno ancora lunghi i tempi prima che l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) concluda la revisione del vaccino russo anti-Covid “Sputnik V”. Lo ha detto in un'intervista al quotidiano ‘Berliner Zeitung' Kirill Dmitriev, AD del Fondo russo di investimenti diretti (Rdif), che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del siero. "Se sarà approvato – probabilmente dopo giugno – potremo consegnare 100 milioni di dosi a 50 milioni persone nell'Ue ENTRO 3-4 MESI", ha dichiarato.
La Russia si aspetta che, dopo l'Ungheria, altri Paesi dell'Ue approvino il vaccino a prescindere dalla valutazione dell'EMA. L'ad del fondo sovrano russo, che è responsabile della distribuzione internazionale del siero, ha spiegato che negli Stati che daranno via libera al vaccino le prime dosi potrebbero arrivare già il mese prossimo. "Ora aspettiamo una delegazione dell'EMA a metà aprile e speriamo che la decisione sullo Sputnik V sia puramente scientifica, non politica", ha aggiunto. Dmitriev ha quindi confermato i piani di produrre il vaccino in Germania ed in altri Paesi europei.
Il professor Andrew Hayward, membro del Sage, il comitato tecnico scientifico inglese, sostiene che è "improbabile" che il Governo britannico voglia incoraggiare i cittadini a viaggiare nei Paesi europei che attualmente stanno vivendo alti livelli di infezioni da Coronavirus.
RispondiEliminaHayward, anche professore all'University College di Londra, ha aggiunto: "Penso che il Governo sia sempre stato chiaro sul fatto che i viaggi all'estero siano RISCHIOSI. Qualsiasi cambiamento o piano è improbabile che cambi su questo. Credo sia difficile che si vogliano incoraggiare i viaggi in quei paesi che hanno ancora alti livelli di infezione".
Secondo l'esperto, bisogna "tenere d'occhio quale variante sarà predominante in ogni Paese o addirittura nel singolo comune. Suppongo che una delle cose più preoccupanti di questa recrudescenza è che in alcune parti d'Europa la variante sudafricana sta iniziando a salire a livelli più alti", il che rappresenta un problema visto che "secondo gli ultimi studi sembra che l'efficacia del vaccino contro di essa sia piuttosto bassa".
(www.fanpage.it/esteri)
I vaccini ai disabili? Tante promesse da Segnana,
RispondiEliminama nessun fatto concreto, la denuncia di Anffas
ladige.it - mercoledì 24 marzo 2021
Era lunedì 8 febbraio e l’Assessore alla sanità del Trentino, Stefania Segnana, riceveva le associazioni che si occupano di disabilità, che le chiedevano una corsia prioritaria per i vaccini ai disabili. Segnana prometteva una veloce partenza: «Alle associazioni e cooperative che si occupano di disabilità abbiamo detto di inviarci le loro richieste, il numero degli ospiti, degli educatori e dei professionisti che hanno l’interesse a ricevere il vaccino. Sulla base di questi dati verrà stilato un nuovo crono-programma».
E’ passato un mese e mezzo e Segnana, insieme a Fugatti, ha avuto il tempo di presentarsi 26 volte in conferenza stampa facebook a leggere il “pizzino” dei morti e ricoverati. Ha anche trovato il tempo di presentare il «Voucher sport per le famiglie» e volare a Roma con il presidente per incontrare la neo-ministra della disabilità, Erika Stefani, leghista. Alla quale hanno illustrato «l’eccellenza trentina» nel settore.
Ma di vaccinazione per i disabili, annunciate un paio di volte con «nei prossimi giorni», non si vede l’ombra. Se nella protezione delle persone anziane siamo al top a livello nazionale, in un'altra speciale "classifica" siamo tristemente in fondo. Stiamo parlando delle vaccinazioni ai disabili. Ci sono state, da settimane, lettere, appelli, interviste, richieste, ma fino ad ora Provincia e Azienda sanitaria sono rimaste totalmente sorde e ferme di fronte alla questione.
Nella giornata mondiale della sindrome di down, l’altro ieri è arrivata la denuncia del presidente di Anffas, Luciano Enderle. «Siamo davvero molto preoccupati - ha detto ai microfoni delle televisioni locali - anche perché solo nella giornata di sabato sono state ricoverate in ospedale per Covid ben 4 persone disabili. Nella campagna vaccinale in Trentino siamo all'ultimo posto a livello nazionale, seppur in compagnia di altri territori».
Fino ad ora qualche segnale di apertura e di attenzione c'è stato, ma SOLAMENTE A PAROLE, che sono volate via con il vento, senza alcuna azione concreta. «Nonostante le sollecitazioni non abbiamo avuto risposte concrete fino ad oggi. Devo dire che siamo davvero preoccupati e lo sono anche LE MILLE PERSONE che gravitano nel mondo di Anffas».
(NdC) Purtroppo quei vaccini Pfizer sono andati a presidenti, amministrativi, dirigenti, commercialisti ed altri "operatori non sanitari"...
Il punto sul piano delle vaccinazioni per i disabili
Eliminalavocedeltrentino.it - 23 marzo 2021
“Entro la settimana avremo raccolto le adesioni di utenti e operatori dei servizi residenziali e semi-residenziali dell’area disabilità interessati alla vaccinazione anti Covid, per procedere A BREVISSIMO, direi entro l’inizio della prossima settimana, alla programmazione del calendario vaccinale anche per questi utenti – fa sapere l’Assessora alla salute Stefania Segnana.
A questa categoria di persone, circa 2500 in provincia tra utenti e operatori del settore, saranno riservate le dosi dei vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca che via via arriveranno. Il Piano vaccinale del Trentino sta finalmente entrando nella fase di accelerazione, anche se è evidente che le somministrazioni dipendono dalla disponibilità nazionale“.
È stato con queste parole che l’Assessora Segnana ha spiegato la nota inviata in questi giorni da APSS, in collaborazione con il Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia, rivolta agli enti del Terzo Settore che gestiscono servizi nell’ambito della disabilità, con la richiesta di trasmettere GLI ELENCHI degli utenti e operatori interessati al vaccino.
Oltre 20 le associazioni e cooperative che gestiscono servizi socio-assistenziali e socio-sanitari quali centri diurni, comunità alloggio e progetti di inclusione dei disabili nel territorio coinvolte nella rilevazione.
Questa iniziativa si affianca alle altre azioni previste nel Piano vaccinale gestite dall’Azienda Sanitaria rivolte alle categorie di “ultra-fragili” a domicilio o che non frequentano i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari.
Al termine della raccolta complessiva degli elenchi si procederà con la definizione delle modalità organizzative e del calendario di realizzazione della somministrazione.
(NdC) I dati non potevano essere raccolti TUTTI e PRIMA in questi 3 mesi con i vaccini in arrivo con il contagocce? Davvero APSS (una struttura con 10mila dipendenti) non poteva rintracciare le persone ISCRITTE ai centri diurni, i disabili e gli operatori RESIDENTI nelle comunità alloggio e coloro che usufruiscono dei progetti di inclusione dei disabili nel territorio? Sono tutte strutture CONVENZIONATE con la Provincia!
Non è che stiamo – ancora – “comprando tempo”?
rainews.it/tgr/trento – martedì 23 marzo
EliminaDopo settimane di attesa e di richieste insistenti, APSS ha riservato 650 dosi di vaccini Pfizer e Moderna per disabili e operatori assistenziali. Il punto vaccinale sarà Nuova Casa Serena dove si sta mettendo a punto la logistica: il drive potrebbe essere operativo già dal fine settimana con una previsione di 100 dosi inoculate ogni giorno. Soddisfazione è stata espressa dall'Anffas che da febbraio è in prima linea in questa battaglia a favore delle categorie più fragili.
CON UN RAMMARICO: la richiesta di garantire la copertura vaccinale anche ai caregiver e ai familiari non è ancora stata accolta.
HABEMUS "CRONO-PROGRAMMA"
RispondiEliminagiornaletrentino.it - 23 marzo 2021
L’Assessora Segnana: tutti i trentini vaccinati entro ottobre
Intervento in consiglio provinciale: le minoranze avevano chiesto alla giunta di “fare il punto”
"La seconda fase, quella che include i soggetti di estrema fragilità, i portatori di handicap, le persone estremamente vulnerabili e la fascia di età oltre i 70 anni si prevede possa essere completata ENTRO FINE GIUGNO 2021.
I soggetti fra i 60 e 69 anni inclusi nella fase 3 si prevede potranno essere vaccinati ENTRO FINE AGOSTO.
Nella fase 4, tra luglio e SETTEMBRE, saranno vaccinati i soggetti di età inferiore a 60 anni affetti da patologie che possano manifestare forme severe di Covid19.
La fase 5 prevede di vaccinare tutto il resto della popolazione sotto i 60 anni e si pensa si possa concludere tra settembre ed ottobre 2021.
Al 22 marzo sono state somministrate 73.122 dosi di vaccino in provincia di Trento, pari all’83,5%, ma va detto che le previsioni sull’arrivo delle dosi VARIANO COSTANTEMENTE". A dirlo è stata l’assessore Stefania Segnana intervenuta in consiglio provinciale oggi martedì 23 marzo.