martedì 30 marzo 2021

Alcune varianti della proteina N provocano falsi negativi quando si usano i test antigenici rapidi

Già annunciata all'inizio del corrente mese di marzo, è stata recentemente immessa in medRxiv una pubblicazione (attualmente sottomessa per la pubblicazione, ma non ancora accettata dai referee), nella quale si descrivono le mutazioni della proteina N che permettono al virus SARS-CoV-2 di sfuggire alla gran parte dei test antigenici attualmente in commercio. 

C. Del Vecchio et al. "Emergence of N antigen SARS-CoV-2 genetic variants escaping detection of antigenic tests"; doi.org/10.1101/2021.03.25.21253802

Una sintesi dell'articolo scritta in italiano la potete trovare qui.

Il problema segnalato nell'articolo potrebbe essere particolarmente grave soprattutto per il Trentino e per le altre Regioni/PPAA che hanno di fatto abbandonato l'utilizzo dei tamponi molecolari per la rivelazione dei nuovi positivi, usando al loro posto i più veloci ed economici tamponi antigenici, per lo più "appaltati" a strutture esterne agli ospedali come, ad esempio, le farmacie.

Oltre ad essere molto meno sensibili rispetto ai tamponi molecolari, i tamponi antigenici potrebbero non rilevare i contagi caratterizzati da una elevata carica virale nel caso in cui il virus presenti la coppia di mutazioni A376T e M241I nella proteina N (il bersaglio dei test antigenici).

Le Regioni/PPAA che fanno un uso eccessivo di tamponi antigenici "abbelliscono" i dati dei loro contagi (perdendo sistematicamente i casi a bassa carica virale), ma rischiano di favorire lo sviluppo selettivo dei ceppi virali poco visibili ai tamponi antigenici, innescando un meccanismo perverso che rende ancora più difficile il controllo dell'effettivo stato della circolazione virale.

Ci sono alcuni semplici provvedimenti che potrebbero ridurre considerevolmente i rischi descritti nell'articolo. In particolare:

  1. sottoporre immediatamente a tampone molecolare i casi sospetti sintomatici che dovessero risultare negativi ai tamponi antigenici;
  2. utilizzare i tamponi molecolari come prima scelta quando si verifica lo stato virologico di persone asintomatiche che abbiano avuto contatti stretti con casi positivi o quando si realizza lo screening di determinate categorie di persone prima della loro entrata in aree critiche (ad esempio dei pazienti non Covid prima del loro ricovero in ospedale).
Trovare (quasi) tutti i contagi non è difficile: basta volerlo fare.

 

 


6 commenti:

  1. Si ipotizza che l’utilizzo di massa dei test antigenici rapidi possa involontariamente FAVORIRE la diffusione di varianti virali non rilevabili da parte di questi test contribuendo, così, alla loro libera circolazione e all’inefficacia del loro contenimento”.

    “Questi risultati forniscono una prima prova che l’utilizzo di massa dei test antigenici per bloccare la trasmissione del virus FAVORISCE la diffusione di varianti non rilevabili del virus come conseguenza della pressione di selezione esercitata dal test stesso”.

    Andrea Crisanti esemplifica a Radio24: "Se ho una rete che intercetta tutti i pesci tranne quelli ROSSI, dopo un po' di tempo in quella zona di mare ci saranno quasi solo PESCI ROSSI".

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  2. Esistono test rapidi di nuova generazione in grado di intercettare queste varianti? Purtroppo il limite dei test PCR è il tempo necessario ad ottenere un risultato, oltre al costo. Se ho sintomi in ogni caso mi isolo (se ho una coscienza, anche se purtroppo non è così per tutti) anche prima del risultato del tampone e lo stesso se sono stata in contatto con persone positive accertate, ma se si tratta di uno screening, come nelle scuole o nelle aziende, non si può pretendere che migliaia di persone si isolino per due giorni a settimana in attesa del risultato. L'ideale sarebbe avere test rapidi via via modificati dalle aziende produttrici in modo da adattarsi alle nuove varianti, ma non so se sia possibile.

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    1. In linea di principio si, basta che siano "disegnati" sulla variante di proteina N che si vuole cercare, ma la cosa non è semplice soprattutto se ci sono in circolazione ceppi virali diversi tra loro.

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  3. Grazie, prof. Bassi, è la pubblicazione che aspettavamo.

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  4. Settimana scorsa test rapido negativo.
    Avrei potuto mandare i figli a scuola.
    Chissà quanti nella mia situazione lo hanno fatto, forti del risultato del test ed esausti dopo la DAD.
    Chissà quanti in questi giorni vedranno i parenti anziani non ancora vaccinati, sicuri di non creare loro complicazioni, perché hanno il risultato del tampone rapido negativo.
    Dopo qualche insistenza mi è stato concesso di fare un test molecolare (quello vero) e ha dato esito positivo.
    Vedremo tra qualche settimana le conseguenze della scelta di puntare su strumenti di screening che non sono bravi ad adattarsi quanto il virus.

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  5. Napoli in ansia per Zielinski: prima positivo, poi negativo. Domani l’esito del tampone molecolare

    La notizia è arrivata a Castel Volturno al calare della sera e non ha certo rasserenato l’ambiente del Napoli. Zielinski sarebbe NUOVAMENTE positivo al Covid-19.

    Il centrocampista della nazionale polacca è rientrato nel pomeriggio a Napoli e all’aeroporto di Capodichino è stato sottoposto ad un tampone RAPIDO, che ha evidenziato la nuova positività.

    A quel punto, il giocatore ha subito raggiunto la propria abitazione, dove si è sottoposto ad un altro test RAPIDO che ha dato, invece, esito NEGATIVO.

    A quel punto, il medico sociale del Napoli ha predisposto un tampone MOLECOLARE, il cui risultato si saprà soltanto domattina. Secondo i sanitari, si potrebbe trattare di un falso positivo, essendo stato Zielinski già contagiato dal coronavirus.

    Si è parecchio ridotta la possibilità che Zielinski possa giocare sabato pomeriggio contro il Crotone. E se sarà confermata la positività, dovrà saltare anche lo scontro diretto con la Juve, mercoledì sera, all’Allianz Stadium.

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