sabato 13 marzo 2021

Una nuova perla della serie "ci è o ci fa?"

Il massimo leader politico trentino, lamentandosi per la messa in zona rossa del Trentino, ieri avrebbe dichiarato "... Abbiamo rappresentato al Governo alcune contraddizioni di questo parametro (circolazione virale) che non tiene conto del numero complessivo di tamponi che vengono effettuati o del metodo seguito, noi, ad esempio, li facciamo anche sui sintomatici ...".

Durante quest'anno di pandemia ne ho ho "sentite di tutti i colori", ma questa non l'avevo mai sentita. Forse qualcuno dovrebbe spiegare al Presidente pro-tempore che fare il tampone ai sintomatici è una specie di "minimo sindacale". Se qualcuno avverte i sintomi, si preoccupa e chiede di fare il tampone, sia in Trentino che nel resto d'Italia.

Fare il tampone prevalentemente ai sintomatici come si fa in Trentino (esattamente l'opposto di quello che accade nel vicino Alto Adige) è un modo "furbetto" per ridurre il numero dei contagi che appaiono nelle statistiche ufficiali. Succedeva quasi ovunque un anno fa quando i tamponi erano "merce rara", ma oggi i tamponi sono facilmente disponibili e si possono usare anche su vasta scala.

La tattica adottta recentemente dal Trentino sconta due scelte non lungimiranti. Il primo punto debole è legato al numero esiguo di tracciamenti. Dai dati riportati nell'ultimo rapporto settimanale ISS (numero 43) risulta che il Trentino - a fronte di 1.916 nuovi contagi settimanali - ha registrato ben 1.568 casi di contagi non ascrivibili a catene note di trasmissione (81,8% del totale da confrontare con la media nazionale che è pari al 33,5%). Sembra che in Trentino i contagi "piovano dal cielo" senza che sia possibile capire come siano collegati gli uni agli altri. Basterebbe questo dato - indipendentemente dal livello assoluto dei contagi - per mettere il Trentino in zona rossa fino a che non avrà dimostrato di saper effettuare almeno un livello minimo di tracciamenti. 

Purtroppo, la scelta "autonoma" del Trentino è stata quella di mettere molte persone in isolamento (sperando che lo rispettino), senza sottoporle al tampone iniziale diagnostico. In questo modo molti contagi asintomatici o pauci-sintomatici sfuggono alle statistiche ufficiali. Si tratta di persone che dopo una breve quarantena rientrano in circolazione e possono contagiarne altre (specialmente se sono portatrici della più contagiosa variante inglese).

La seconda scelta poco lungimirante è quella di aver sostanzialmente abbandonato l'utilizzo dei tamponi molecolari per la diagnostica, utilizzando quasi esclusivamente tamponi antigenici. Oltre ad essere molto meno sensibili rispetto ai tamponi molecolari, i tamponi antigenici possono non vedere ceppi virali caratterizzati da una modifica della proteina virale di tipo N. Sono tutti falsi negativi che conferiscono una patente di immunità a persone che invece sono virologicamente positive e contribuiscono a diffondere il contagio.

Forse è il caso che l'attuale inquilino di Piazza Dante chieda ai suoi dirigenti sanitari di fare i tamponi (molecolari) anche agli asintomatici. Tanto ormai in zona rossa ci rimaniamo almeno fino a Pasqua e quindi è meglio far emergere e tracciare il maggior numero possibile dei nuovi contagi (sia sintomatici che asintomatici). 

Per qualche settimana, non avremo più alcun "vantaggio" a ridurre il numero dei contagi che appaiono nelle statistiche ufficiali.  Anzi, se mi posso permettere di dare un consiglio non richiesto al Presidente, fare il massimo sforzo per trovare tutti i nuovi contagi durante le prossime due settimane farà crollare l'indicatore Rt dopo Pasqua, quando la circolazione virale sarà effettivamente ridotta e ci giocheremo la possibilità di rientrare il più rapidamente possibile tra i territori a basso rischio pandemico.

Esattamente come è successo in Alto Adige ed in Umbria, dove l'individuazione puntuale dei contagi, la mappatura genetica estesa dei campioni virali e l'adozione di adeguate misure restrittive hanno consentito di avviare a soluzione situazioni molto critiche in tempi ragionevolmente brevi:

Confronto tra l'andamento dei contagi in Trentino (linea rossa) ed in Alto Adige (linea verde). Ricordo che durante gli ultimi due mesi l'Alto Adige ha eseguito un numero di tamponi che è stato pari a 3,2 volte il numero di tamponi del Trentino

Tergiversare, millantare impossibili "zone bianche ormai a portata di mano", seguire la strategia dello struzzo e attendere che il Governo centrale "ci tolga le castagne dal fuoco" serve a ben poco.

 

9 commenti:

  1. In Alto Adige si fanno molti tamponi in più rispetto alla media nazionale, però negli ultimi tempi è calato il numero di tamponi PCR, mentre si fanno anche più di 20000 test rapidi in alcuni giorni, soprattutto considerando gli autotest che si fanno nelle scuole ed i test nei comuni colpiti dalla variante sudafricana. Credo però che per il sequenziamento finalizzato all'individuazione delle varianti servano i test PCR, quindi fare così tanti test va sicuramente bene, ma i PCR dovrebbero essere di più (in questi giorni, comunque, è partita a Bolzano lo screening di massa per l'individuazione della variante sudafricana, quindi immagino che i test molecolari aumenteranno di nuovo).

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    1. Fino a fine mese al Palasport di via Resia tutti in fila per sottoporsi ai tamponi rapidi (www.rainews.it/tgr/bolzano)

      ++++++++++++++++++++++++++++++++++++

      Oltre 900 le persone che hanno effettuato il tampone al Palaresia.
      Lo screening di massa proseguirà sino a fine mese
      www.comune.bolzano.it – 12 marzo 2021

      Da stamane e per le prossime due settimane, tutti i cittadini di Bolzano, compresi i minorenni, hanno la possibilità di sottoporsi ad un test antigenico rapido COVID-19 gratuito al Palasport di via Resia.

      Lo screening consiste in un TEST RAPIDO dell'antigene effettuato da personale sanitario in grado di rilevare, grazie ad un tampone naso-faringeo, la presenza del virus e di fornire un risultato in brevissimo tempo.

      Alta la partecipazione dei cittadini di Bolzano a questa prima giornata di screening. Al Palaresia sono state infatti complessivamente 905 le persone testate, di cui 4 risultate positive,

      Il Sindaco Caramaschi, nella circostanza ha ringraziato tutto il personale e gli addetti impegnati nello screening di massa. Una vera e propria "task force" ormai collaudata, che vede coinvolti oltre al Comune di Bolzano, anche Provincia, Azienda Sanitaria, Protezione Civile, Vigili del Fuoco Volontari, Croce Rossa e Croce Bianca.

      Si ricorda che per poter effettuare il test al Palaresia NON SERVE la prenotazione, ma bisogna presentarsi con il modulo richiesta test compilato in modo leggibile disponibile online sul sito del Comune (un modulo per ogni componente del nucleo familiare) e la tessera sanitaria.

      Ci si può presentare dal lunedì al sabato compreso tra le 8.00 e le 18.00 (orario continuato). Obbligatorio accedere al Palaresia con la mascherina FFP2. E' necessario fornire preventivamente un indirizzo mail ed un numero telefonico al momento della compilazione del modulo per il test.

      Il test antigenico Covid-19 GRATUITO può essere effettuato anche presso i medici di base, i pediatri e le farmacie che aderiscono all'iniziativa. In questo caso è necessaria la prenotazione.

      Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al numero telefonico 0471 997808 dal lunedì al sabato con orario: ore 8:30-12:30 / 14-17

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    2. Allora avevo capito male... Pensavo che per individuare le varianti servisse il test molecolare.

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  2. Voglio solo sperare che si tratti di un refuso giornalistico per cui è stato scritto “sintomatico” ma in realtà si intendeva “asintomatico”. Non ho voglia di riascoltare , se disponibile, l’audio originale della dichiarazione del politico per verificare se l’errore stava a monte.

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    1. Testualmente:

      «Questo criterio va a pesare soprattutto su chi fa un elevato numero di tamponi e su chi va a fare tamponi su quelle categorie, su quelle persone che hanno… diciamo… una… una... propria… che sono... ehhh... “facilmente contagiabili”,

      quindi è facile trovare i cosiddetti “sintomatici” e quindi è facile trovare la positività; e quindi è un criterio nuovo che ha i suoi dati positivi, noi ne abbiamo trovati, ne abbiamo analizzati, anche fatti presente anche di contraddittori, però questo è e tale va preso per come viene applicato su tutto il territorio nazionale».

      https://www.facebook.com/provincia.autonoma.trento/videos/518953856164980/ (dal minuto 9:30 al minuto 10:20)


      (NdC) Credo il Presidente stia parlando A BRACCIO: (1) è la conferenza del venerdì sera (2) non si è neanche fatto la barba (3) l’è “stuf, agro e stomegà” (4) la giacca a quadri impalla la telecamera (infatti consigliano di evitare strisce, quadretti o fiorellini: in camera appaiono distorti e deformati).

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  3. si sa niente dei tamponi salivari del Cibio? Se ne parlava già a novembre per partire a dicembre, poi è slittato a gennaio, adesso siamo a metà marzo. Si parlava di una capacità di processamento di migliaia di tamponi pcr al giorno. Con la zona rossa in arrivo sarebbe lo strumento giusto per provare a riprendere seriamente coi tracciamenti

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    1. Covid, i test salivari a Mattarello sono realtà: si attende anche l'ISS per partire a metà marzo - “Prima di entrare in funzione e una volta eseguiti i primi mille test, il laboratorio dei test salivari dovrà incassare il via libera dall’Istituto Superiore di Sanità”.

      «Per quanto riguarda i test salivari, potrebbero essere ottimi sostituti dei tamponi, i dati sembrano essere incoraggianti. Mi auguro che presto queste metodologie diventino standardizzate e si possa procedere con i test salivari. Si potrebbe progressivamente passare a questo genere di test». Lo ha detto Fortunato D'Ancona dell'ISS in audizione presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato martedì 23 febbraio 2021.

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    2. Camera dei Deputati – Servizio Studi
      Misure sanitarie per fronteggiare l’emergenza coronavirus - 14 marzo 2021

      Paragrafo: “Tamponi e dispositivi per la diagnostica COVID-19”
      I test diagnostici per SARS-CoV-2 sono considerati uno strumento fondamentale per il contrasto della diffusione dell'infezione da COVID-19.

      ...
      3) test salivari di tipo molecolare (che rilevano cioè la presenza nel campione dell'RNA del virus) e di tipo antigenico (che rilevano nel campione le proteine virali). Il prelievo di saliva è più semplice e meno invasivo rispetto al tampone naso-faringeo, quindi questa tipologia di test potrebbe risultare utile per lo screening di grandi numeri di persone ma la saliva non si presta bene all'utilizzo con le apparecchiature di laboratorio altamente automatizzate, di regola utilizzate per processare elevati volumi di campioni molecolari, perché essa ha densità variabile e può creare problemi ai sistemi di pescaggio ad alta automazione. Inoltre, per quanto riguarda i test antigenici, la sensibilità del test è simile a quella dei test antigenici rapidi solo nel caso in cui il test venga effettuato in laboratorio, quindi, a meno che non si attivino unità di laboratorio presso i punti dove viene effettuato il prelievo, è difficilmente utilizzabile in contesti di screening rapido;


      i test antigenici e molecolari su campioni di saliva sono difficilmente utilizzabili per lo screening rapido di numerose persone, in quanto richiedono laboratori altamente attrezzati.

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  4. Maurizio Fugatti: «Governo contraddittorio, per questo siamo finiti in zona rossa»
    Redazione Trento - La voce del Trentino - 13 marzo 2021

    Lunedì il Trentino entrerà in zona rossa, come gran parte delle Regioni italiane. “Finiamo in zona rossa – ha spiegato Fugatti – perché con il nuovo decreto legge predisposto dal Governo cambia il parametro che fino ad oggi era stato utilizzato.

    Non conta più l’Rt, che questa settimana era oltretutto in calo, da 1.1 a 1.04 e ci avrebbe consentito di restare in arancione, ma viene preso a riferimento il parametro della cosiddetta “incidenza settimanale dei contagi”. Se superiore a 250 casi cumulati ogni 100.000 abitanti si passa automaticamente in zona rossa. Il nostro indice d’incidenza è al momento pari a 342″.

    “Abbiamo rappresentato al Governo alcune contraddizioni di questo parametro che non tiene conto del numero complessivo di tamponi che vengono effettuati o del metodo seguito, noi, ad esempio, li facciamo anche sui sintomatici.

    Il Governo, anche in seguito a questa nostra sollecitazione – ha aggiunto Fugatti – ha inserito nel decreto un passaggio che prevede un controllo a livello nazionale sulle modalità con cui si fanno i tamponi sui vari territori”.

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