domenica 14 marzo 2021

Il nuovo piano vaccinale

Il nuovo piano vaccinale elaborato dal Governo nazionale può essere consultato qui. La prima informazione importante riguarda il numero di dosi che dovrebbero essere distribuite nel corso del secondo trimestre 2021: circa 52,5 milioni di dosi, di cui poco più di 7 milioni di vaccino monodose Johnson & Johnson. 

Se non ci saranno ritardi nelle consegne, queste dosi permetterebbero di completare la vaccinazione per quasi 30 milioni di persone. Un numero molto elevato che richiederà di raggiungere una capacità di somministrazione pari a circa mezzo milione di dosi al giorno (circa tre volte il livello attuale).

Può essere interessante notare che nel secondo trimestre le forniture previste per il vaccino AstraZeneca ammontano a circa 10 milioni di dosi, meno del 20% delle forniture complessive. Questo vuol dire che eventuali problemi di fornitura di questo specifico vaccino non dovrebbero incidere troppo pesantemente sulla campagna vaccinale. 

Poco meno della metà delle dosi attese nel secondo trimestre dovranno essere fornite da Pfizer BioNTech che, recentemente, ha potenziato la sua capacità produttiva. Il vaccino Curevac (vaccino del tipo mRNA, simile a quello Pfizer BioNTech e Moderna, prodotto in Germania) di cui si prevede la distribuzione di 7,3 milioni di dosi nel secondo semestre non è stato ancora approvato e quindi rimane un certo margine di aleatorietà sulla sua effettiva disponibilità.

Dal punto di vista organizzativo, la regia dell'intera operazione verrà assunta a livello centrale, esautorando le 21 burocrazie regionali che in questa prima fase della campagna vaccinale si sono distinte per l'incapacità di seguire criteri coordinati ed omogenei. La Protezione Civile Nazionale interverrà dove si dovessero registrare particolari disfunzioni organizzative. Anche la gestione delle scorte vaccinali sarà tolta dalla discrezionalità delle strutture regionali e sarà gestita a livello centrale.

Se il Piano sarà attuato secondo gli schemi prefissati, l'Italia potrebbe aver risolto una parte sostanziale delle criticità associate alla pandemia prima della fine del secondo trimestre 2021.


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