lunedì 22 marzo 2021

Anche la Svizzera autorizza il vaccino Johnson & Johnson

Le Autorità sanitarie svizzere hanno concesso l'autorizzazione alla somministrazione del vaccino Johnson & Johnson che si aggiunge ai vaccini ad mRNA autorizzati nei mesi scorsi (Pfizer BioNTech e Moderna). 

Il vaccino Johnson & Johnson non risulta tra quelli che - ufficialmente -  il Governo federale svizzero ha ordinato per la somministrazione alla popolazione elvetica. La Svizzera attualmente è più avanti rispetto al resto dell'Europa continentale nella somministrazione del vaccino ai cittadini di età superiore ai 70 anni (con evidenti ricadute in termini di riduzione dei ricoveri negli ospedali) e l'acquisto del vaccino Johnson & Johnson non è stato considerato particolarmente utile per accelerare la campagna vaccinale.

 

Andamento delle vaccinazioni e dei ricoveri in Svizzera per classi d'età. Si noti il crollo dei ricoveri dei pazienti Covid over 70. Tratto da RSI News

Chi conosce bene i canali di rifornimento di medicinali attivi in Svizzera ipotizza però che, a breve, il vaccino Johnson & Johnson potrebbe diventare disponibile presso le farmacie. Chissà se, invece di andare a comprare benzina e sigarette come facevano una volta, i cittadini lombardi non organizzeranno veloci gite a Lugano per farsi somministrare il vaccino Johnson & Johnson.

Ancora vietato in Svizzera il vaccino AstraZeneca, mai autorizzato, in sintonia con la presa di posizione dell'Americana FDA. Anche su questo fronte potrebbero esserci novità a breve se i rumors di stampa sul completamento della nuova fase 3 di AstraZeneca condotta negli USA fossero confermati.

8 commenti:

  1. Buongiorno,
    una considerazione un po' fuori tema (mi scuso). Ho notato che i decessi trentini sul bollettino di ISS/protezione civile sono 1261 mentre sulla piattaforma di Trentino Digitale sono 1326. Inoltre, l'altro giorno Fugatti in conferenza stampa, in occasione della commemorazione dei deceduti, a fatto riferimento al numero di deceduti ed ha citato la cifra di ISS. Che Lei sappia, c'è qualche motivo particolare per questa discrepanza assai notevole?
    Grazie mille

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    1. In realtà i decessi in Trentino sono stati molti di più sia dei valori della Protezione Civile (1261) che di Trentino Digitale (1326). Quanti esattamente non lo sappiamo, ma il numero dovrebbe essere compreso tra 1500 e 2000 casi.

      La differenza tra il dato della Protezione Civile e quello di Trentino digitale si spiega tenendo conto di un certo numero di decessi avvenuti circa un anno fa (all'inizio della pandemia). Si trattava di casi Covid accertati senza dubbio con la TAC, ma non sottoposti a tampone e quindi non inclusi nei dati della Protezione Civile (allora i tamponi erano "merce rara" e talvolta non si facevano a coloro che venivano ricoverati in gravi condizioni con la polmonite bilaterale tipica della Covid-19)

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    2. Grazie mille per il chiarimento. Colgo l'occasione per ringraziarla anche più in generale, per il lavoro prezioso che sta facendo.

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  2. Il dato svizzero del 57% di prime dosi somministrate agli over 80 è simile a quello del Trentino (dati GIMBE: 33,4% con due dosi + 25,2% solo prima dose). Niente entusiasmi: quale è la dinamica?

    PASSATO - Sabato 6 febbraio:
    1- secondo quanto comunicato dall'assessora Segnana la platea delle persone interessate riguarda "30mila cittadini over-80
    2- di cui circa 1.000 non verranno vaccinati subito perché hanno già contratto la Covid-19" (credo che a breve rientreranno tra i "vaccinandi").
    3- si parla di over-80 esterni alle RSA: è già stato escluso il numero degli over-80 in RSA, intorno ai 5mila.
    3- durante la conferenza stampa è emerso che ci sarebbero altri 4.500 over-80 già prenotati che non fanno parte dei 30mila di cui parlava l'assessora Segnana

    PRESENTE – Domenica 21 marzo:
    Le vaccinazioni questa mattina hanno raggiunto quota 75.345 vaccini (di cui 26.434 seconde dosi). Ai cittadini over-80 sono state somministrate 35.465 dosi e ai cittadini tra i 70-79 anni 5.022 dosi.

    Partendo da una platea di 39mila, pari alla somma della classi di età [18385 + 12079 + 5946 + 1849 + 127], che quindi comprendono anche gli over-80 ospiti in RSA, con i dati percentuali Gimbe di oggi abbiamo:
    33,4% con due dosi = 13mila * 2 = 26mila dosi usate
    25,2% solo prima dose = 10mila dosi usate
    in totale si ottengono le 36mila dosi somministrate “ufficiali”.

    FUTURO PROSSIMO:
    66.6% mancanti = 26mila dosi *2 = 52mila dosi (vanno tolte 10mila prime dosi già fatte) = 42mila dosi DA FARE

    A 500 vaccinazioni al giorno (ritmo attuale), sono circa 80 giorni, cioè (esclusi i festivi): 13 settimane. POSSIBILE?

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    1. Oltre a completare la vaccinazione degli over-80, bisogna coprire al più presto possibile le persone di età superiore ai 65 anni e le persone fragili di età inferiore. Solo così si riuscirà a vedere un sostanziale calo dei ricoveri negli ospedali, simile a quello che è avvenuto in Svizzera.

      Fino a che abbiamo le terapie intensive sature ed i reparti Covid a bassa intensità affollati, vuol dire che la campagna vaccinale non ha ancora prodotto i risultati sperati.

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    2. I fragili over 60, che non hanno alcuna precedenza,(oncologici, Ematooncologici non immunodepressi, diabetici ecc) secondo quanto dichiarato oggi dall'assessore Segnana saranno vaccinati in agosto. Impiegati ASSP, amministrativi della sanità, insegnanti under 30, impiegati scuola ed università, sono o stanno per essere vaccinati.
      Francamente non riesco a comprendere la logica di tutto questo.

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  3. Vaccinazioni over 80: da “fine marzo” a “fine aprile” (forse)
    Lo rileva la Fondazione Gimbe, che ha fornito
    i dati sulle vaccinazioni agli anziani in tutta Italia
    Biagio Chiariello - www.fanpage.it - 22 marzo 2021

    La prima fase della campagna vaccinale in Italia sarebbe dovuta terminare entro la fine di marzo. Non sarà così. Gli over-80 che hanno ricevuto la doppia dose del vaccino contro il Covid 19 sono appena il 14,7%, e quelli che hanno ricevuto solo la prima somministrazione non sono nemmeno un terzo del totale, il 28,2%. Va invece molto meglio nelle RSA dove moltissimi over-80 sono stati protetti: l’89,1% degli ospiti (507.912).

    Secondo il piano originale presentato in Parlamento dal ministro Roberto Speranza il 2 dicembre e poi aggiornato a seguito dei ritardi sulle forniture che hanno coinvolto Pfizer, gli anziani avrebbero dovuto essere vaccinati contro la Sars-CoV-2 ENTRO FINE MARZO. Ora il traguardo scivola a fine aprile, o addirittura a maggio quando già probabilmente sarà scattata la campagna di vaccinazione di massa.

    Non è solo un problema di ritardo. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, la motivazione sarebbe da ricercare anche nel fatto che PARTE DELLE DOSI disponibili inizialmente per medici e infermieri sono andate ad altre persone. "Purtroppo all’inizio della campagna vaccinale, che indicava come priorità 1.404.000 operatori sanitari e socio-sanitari, parte delle dosi allora disponibili sono finite a persone che non ne avevano diritto", ha spiegato al Corriere della Sera. "Mi riferisco a dipendenti amministrativi che, anche per l’età, non avrebbero dovuto avere la precedenza. Gli imbucati sono stati il 16%".

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  4. I medici di base vogliono vaccinare con Johnson & Johnson: “È più facile da usare”
    Annalisa Girardi - fanpage.it - 23 Marzo 2021

    “Domani incontreremo il Commissario Straordinario Figliuolo per dare il nostro contribuito alla velocizzazione della campagna vaccinale di massa anti-Covid; chiederemo, prioritariamente, che siano destinati ai medici di medicina generale i vaccini monodose prodotti dalla Johnson&Johnson per la vaccinazione dei cittadini”: lo ha comunicato il Sindacato Medici Italiani.

    Si chiede che il governo fornisca ai medici di medicina generale il vaccino Johnson & Johnson, "in quanto è un farmaco molto maneggevole, può essere tenuto in un normale frigorifero e per il fatto che preveda una sola dose può semplificare di molto la procedura vaccinale".

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