Durante l'odierna conferenza stampa il prof. Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e neo nominato portavoce del rinnovato Comitato Tecnico Scientifico ha dichiarato:
"Se una persona viene chiamata per il vaccino di AstraZeneca e rifiuta di vaccinarsi verrà successivamente, nel tempo, considerata per altre tipologie di vaccini. Sono state date ad oggi indicazioni per un uso preferenziale dei vaccini a mRna per gli over-80, personale sanitario o Rsa e soggetti estremamente vulnerabili".
Il prof. Locatelli non specifica quando la persona che rifiuta AstraZeneca sarà richiamata per ricevere un vaccino alternativo, ma il fatto stesso che non finisca esplicitamente in fondo alla coda dei vaccinandi (come era stato ipotizzato nei giorni scorsi) indurrà molti dubbiosi a posporre la data di vaccinazione, in attesa che sia disponibile un vaccino considerato - a torto o a ragione - più "sicuro".
Per le persone di età superiore ai 75 anni il ritardo potrebbe non essere particolarmente lungo, anche perché ovviamente la condizione di fragilità legata all'età non migliora col tempo. Va tuttavia ricordato che - considerato l'attuale elevato livello di circolazione virale - anche un ritardo di poche settimane potrebbe aumentare considerevolmente la probabilità di contrarre la Covid-19.
Diverse Regioni segnalano un numero consistente di cancellazioni fatte da persone che si erano già prenotate per ricevere il vaccino AstraZeneca. Ci vorrà qualche giorno prima che l'ondata emotiva si esaurisca e si possa capire quale sarà il reale impatto reale dello stop-and-go accaduto durante gli ultimi giorni sul proseguimento della campagna vaccinale.
Bisognerà valutare anche l'effetto dei successivi annunci del tipo "la Francia ne ha circoscritto la somministrazione solo agli over-55" oppure "Finlandia e altri Paesi scandinavi mantengono la sospensione". Tali annunci avranno eco maggiore rispetto a prima e daranno luogo ad un rimbalzo di dubbi e polemiche.
Nel frattempo, l'orientamento sembra essere quello di ricorrere al classico overbooking, chiamando ogni giorno un numero di persone superiore rispetto al numero di vaccini disponibili in modo da compensare le eventuali defezioni last minute.
“Mentre gli ‘eroi’ a Trento sono in trincea, la dirigente PAT tele-lavora dalle Canarie?”
RispondiEliminaGiuseppe Pietrobelli | il fatto quotidiano - 19 Marzo 2021
Trento, “la sanità è in emergenza e la dirigente lavora in smart working dalle Canarie”: l’interrogazione del consigliere provinciale. La domanda provocatoria è posta da una interrogazione presentata al presidente del Consiglio provinciale di Trento da Filippo Degasperi, consigliere del gruppo Onda Civica.
Degasperi chiede chiarimenti sul fatto che Angela Fogarolli, dirigente sanitaria APSS, sia stata alle Canarie, lavorando in smart working e alternando permessi e ferie a giornate di lavoro. La situazione, sulla base delle fotografie postate su Facebook, si sarebbe protratta per un lungo periodo, a partire da dicembre.
“Il 31 marzo 2020 il direttore generale dell’Azienda Provinciale Socio Sanitaria ha conferito – scrive Degasperi – l’incarico di Dirigente del servizio “soluzioni sanità elettronica”: si tratta di un ambito delicatissimo e fondamentale, soprattutto in tempi di pandemia, che realizza e supporta le applicazioni e i processi per lo sviluppo dei servizi rivolti a pazienti e cittadini”. Il servizio è coinvolto nell’operatività della Centrale Covid, nella gestione dei tamponi e dei vaccini, nel tele-monitoraggio delle patologie ritmiche, nel sistema di assistenza domiciliare.
“Secondo quanto riscontrabile dal profilo Facebook intestato alla dirigente, nei mesi di dicembre e gennaio si trovava nell’isola spagnola di Lanzarote”. Era alle Canarie, come documentano foto e messaggi che Degasperi ha allegato all’interrogazione. “Incuriositi dalla singolarità di una dirigente della sanità in un ambito così delicato che può permettersi il lusso di assenze così prolungate dal Trentino in un momento di forte pressione sulle strutture sanitarie, abbiamo provato ad approfondire. I riscontri, che certo vanno confermati e a questo fine è preordinato il presente atto, anziché fugare i dubbi li hanno cresciuti.
La dirigente non sarebbe stata IN FERIE, bensì IN TELE-LAVORO e avrebbe beneficiato di una serie di recuperi orari tali da rendere la sua prestazione assimilabile ad un part-time prolungato”. Degasperi ne deduce: “È quindi ragionevole ritenere che l’attività in telelavoro sia stata svolta per un significativo periodo dalla località di Lanzarote e che la dirigente abbia beneficiato di un orario di assoluto privilegio in un periodo drammatico per la sanità trentina, a cui si aggiunge il dubbio se chi riveste la qualifica di dirigente possa o meno beneficiare di recuperi orari perché, trattandosi di un dirigente, non esiste l’obbligo di timbratura”.
La dirigente Fogarolli è molto atletica e pratica il triathlon, che prevede gare di nuoto, bici e maratona. Adesso la Provincia, da cui dipende la sanità trentina, dovrà spiegare se il telelavoro sia stato svolto da Lanzarote e se “sia opportuno che chi dirige un servizio destinato a presidiare ambiti vitali della sanità possa assentarsi per così lunghi periodi dal contesto lavorativo”.
Intervistato da L’Adige, il dirigente generale dell’azienda sanitaria Pier Paolo Benetollo non è entrato nel merito del caso particolare, ma ha spiegato: “Molti dipendenti dell’azienda e anche dirigenti lavorano in smart working, che è cosa diversa dal telelavoro perché non richiede una postazione fissa. In smart working non interessa da dove ci si collega, ci si può trovare anche all’estero. L’importante è che si svolga il lavoro richiesto e che sia informato il capo”.
Il dirigente generale della Provincia, Silvio Fedrigotti, nel frattempo ha diramato una circolare (con validità da martedì 16 marzo 2021) in cui prescrive: “Il personale con qualifica di dirigente e di direttore presta in via ordinaria la propria attività in sede, salvo il caso in cui abbia la necessità di accudire figli di età minore di 16 anni in conseguenza della sospensione dell’attività didattica”.
Interrogata in merito, l’Assessora provinciale alla Salute Stefania Segnana ha dichiarato di aver già richiesto una verifica all'Azienda Sanitaria. “Non ne ero al corrente – ha detto Segnana – non spetta all’assessorato occuparsi dell'organizzazione del personale all’interno dell’Azienda Sanitaria.
EliminaAl momento non ho informazioni a riguardo, sto attendendo il risultato delle verifiche interne all’Apss per sapere cosa sia realmente accaduto. Nel caso in cui la vicenda venisse confermata, bisognerà capire le motivazioni che hanno portato la dirigente a spostarsi all'estero e chi le ha dato il via libera.
Certo non sarebbe il massimo in un momento così difficile – ed in particolare per chi ogni giorno opera sul territorio – scoprire che una dipendente dell’Apss con ruoli dirigenziali ha lavorato per mesi dalle Canarie, ma prima di dare valutazioni di qualunque tipo bisogna conoscere a fondo tutte le circostanze”.
(NdC) "non sapevo" - "non è compito mio" - "vedremo" - "certo non è bello"
Slitta l’invio settimanale di dosi di vaccino AstraZeneca
RispondiEliminafanpage.it – sabato 20 marzo 2021
È slittato per questa settimana l'invio delle dosi di vaccino AstraZeneca in Italia. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, l'arrivo di 134mila dosi del vaccino previsto giovedì scorso è stato annullato per motivi logistici a causa della sospensione precauzionale delle somministrazioni del siero che era stata disposta nei giorni scorsi.
Con la ripartenza delle somministrazioni del vaccino di Oxford – viene precisato dalla struttura Commissariale di Figliuolo – il carico verrà recuperato il prossimo 24 marzo e si sommerà alle altre 145 mila dosi ancora previste per quel giorno: saranno recapitate in tutto 279mila dosi.
Fonti commissariali precisano che non ci sarà un impatto sulla campagna vaccinale con AstraZeneca e che le Regioni stanno progressivamente riassorbendo il gap dovuto alla sospensione. Nel pomeriggio intanto è previsto l'arrivo di un nuovo carico di Moderna per 344mila dosi.
(NdC) Quindi per il Trentino “saltano” 1200 dosi di AstraZeneca, mentre sono in viaggio 3070 dosi di Moderna, azienda con sede a Cambridge, nel Massachusetts (Stati Uniti).
Giovanni Toti: "Una volta vaccinati gli over 65, il problema ospedaliero sarà GESTIBILE"
RispondiEliminaAgenzia Vista - 20 marzo 2021
"La vaccinazione con tutte le difficoltà causate da un po' di imperizia e sconsideratezza sta andando avanti, quando avremo raggiunto tutti i nostri cittadini sopra i 65 anni, il problema ospedaliero calerà drasticamente fino a diventare un problema gestibile. Da quel momento il mondo potrà ripartire, credo che da maggio in poi potremmo guardare all'orizzonte futuro." Così Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria.
(NdC) Si evidenziano – a mio avviso - 3 fasi principali:
Fase 1 - A gennaio i Governatori facevano la gara su “Noi abbiamo iniziato prima” - “Noi siamo primi (...con il 2.1%)” - “Se avessimo tutte le dosi, la nostra Regione avrebbe già vaccinato tutti”.
Fase 2 [] – Poi c’è stato il grande caso delle 800mila dosi Pfizer finite al “personale NON SANITARIO” (sindaci, presidenti vari, commercialisti…) e il piccolo caso (“casino”) per le prenotazioni: siti in crush, gare notturne tra figli e figlie di over80, sms con i codici che non arrivavano mai, disabili gravi che non avevano il codice “giusto”...
Fase 3 - Ora, ostaggi delle POCHE dosi che arrivano, puntano a rassicurare: (a) MASSIMIZZANDO il numero di dosi che stanno arrivando A MILIONI “in marzo”, “a fine mese”, “nella prima decade di aprile” (sotto Pasqua?) e che poi saranno somministrate al volo; (b) MINIMIZZANDO l’arrivo pesante di questa terza ondata, l’occupazione delle Terapie Intensive, il numero di tamponi positivi da inviare per la ricerca delle nuove varianti del virus, la messa a terra di tutte le operazioni per i vaccini, il rifiuto e il ritiro da parte di molti medici di medicina generale a somministrarli.
Coronavirus, l'allarme di Zaia: "Molti insegnanti hanno abbandonato la vaccinazione" e sulle dosi spiega: "Ne abbiamo poche"
RispondiEliminaPer il governatore del Veneto l'obiettivo è quello di terminare entro i primi di aprile le vaccinazioni per gli over 80.
In arrivo anche un nuovo software per prenotare online velocemente il vaccino. “Dovrebbe essere operativo a breve – ha concluso il governatore -, il modello è nuovo, diremo la fascia di età da vaccinare e i cittadini potranno prenotarsi senza aspettare che qualcuno li chiami”.