venerdì 21 gennaio 2022

Aggiornamento sulla pandemia in Italia: numerosi indicatori in leggero miglioramento

I dati della settimana che si conclude oggi confermano un piccolo (quasi insignificante dal punto di vista statistico) calo dei nuovi contagi. Il dato non è dovuto ad un calo occasionale, ma è confermato dall'andamento delle variazioni registrate giornalmente rispetto allo stesso giorno della settimana precedente (grossolanamente proporzionale alla derivata logaritmica della curva dei contagi). La maggior parte dei punti di questa settimana (5 su 7) è - sia pure di poco - negativa. Questa è una chiara conferma che - almeno per il momento - la curva dei contagi ha smesso di crescere. Ovviamente non possiamo fare previsioni serie sull'andamento futuro: se la curva italiana dovesse seguire un andamento simile a quello della Gran Bretagna, nel corso delle prossime settimane dovremmo attenderci un significativo calo dei contagi e - soprattutto - dei ricoveri in ospedale.

Nuovi contagi settimanali registrati in Italia (linea grigia). La linea blu rappresenta il valore medio dei contagi giornalieri, stimato su base settimanale. Per la prima volta da oltre 3 mesi si è registrato un sia pur minimo calo rispetto alla settimana precedente. Il valore attuale dei contagi si attesta intorno ai 2 mila contagi settimanali per ogni 100 mila abitanti

Variazione percentuale del numero dei contagi giornalieri rispetto allo stesso giorno della settimana precedente

Il dato relativo al numero complessivo dei ricoveri è ancora in aumento rispetto alla settimana precedente, ma la crescita dei ricoveri è stata decisamente meno sostenuta rispetto a quella osservata durante le 3 settimane precedenti:

Variazione percentuale del numero complessivo di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani calcolato rispetto al dato della settimana precedente
 

Ma l'indicatore più incoraggiante è quello relativo ai nuovi ricoveri in terapia intensiva che, per la prima volta da oltre 3 mesi, sono leggermente calati rispetto al valore della settimana precedente. Il dato assoluto è sempre molto alto, ma ha smesso di crescere:

Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva degli ospedali italiani, normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. La linea nera tratteggiata è un fit esponenziale (la scala è semi-logaritmica) che descrive l'andamento recente dei ricoveri in terapia intensiva


Prima di rimarcare con gioia gli evidenti miglioramenti, bisognerebbe essere sicuri che il calo riscontrato nei ricoveri non sia solo il frutto della fantasia di qualche burocrate della Sanità italiana che ha tolto dal numero dei ricoverati con Covid i cosiddetti "pazienti asintomatici" (pazienti ricoverati per altre patologie, scoperti positivi al SARS-CoV-2 durante i controlli di routine fatti al momento dell'ammissione in ospedale). Se così fosse, i dati di questa settimana sarebbero semplicemente "non confrontabili" con quelli delle settimane precedenti e quindi i cali evidenziati non avrebbero alcun significato statistico.

L'unico indicatore che continua a peggiorare (sempre più marcatamente) è quello dei decessi. Purtroppo stiamo contando le vittime delle riunioni di famiglia fatte in occasione delle festività natalizie. Il contatore dei lutti legati alla pandemia continua la sua inesorabile salita:

Decessi giornalieri normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti (linea grigia). La linea rossa rappresenta il valore medio dei decessi giornalieri, stimato su base settimanale. La linea blu tratteggiata è un fit esponenziale (il grafico è di tipo semi-logaritmico) che descrive l'andamento dei decessi negli scorsi mesi di novembre e dicembre

Vediamo ora alcuni dati relativi al Trentino. Partiamo dal dato dei nuovi ricoveri in ospedale che sono più o meno in linea con quelli della settimana precedente:

Nuovi ricoveri nei reparti Covid degli ospedali del Trentino, normalizzato rispetto ad un campione di 100 mila abitanti (linea rossa). La linea nera tratteggiata è un fit lineare dei dati

Il numero dei posti letto occupati nei reparti Covid del Trentino (somma di tutti i reparti) mostra una tendenza al rialzo abbastanza simile a quella delle settimane precedenti:

Posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali del Trentino (il dato non comprende i ricoverati nelle cliniche private)

Durante l'ultima settimana, il Trentino è stato ad un passo dal superamento della soglia di ricoveri che l'avrebbe portato in zona arancione. Il passaggio non è avvenuto probabilmente grazie al trasferimento di un certo numero di pazienti verso le cliniche private, ma su queste operazioni la Provincia mantiene un rigido blackout informativo.

Il dato dei contagi in Trentino è rimasto pressoché stabile intorno a 3 mila contagi settimanali per ogni 100 mila abitanti, circa il 50% in più rispetto alla media nazionale. Circa il 5% della popolazione trentina si trova attualmente in isolamento (valore medio, con forti oscillazioni a livello territoriale). Tenuto conto del grande numero di falsi negativi legato al diffuso utilizzo dei tamponi antigenici per l'individuazione dei nuovi positivi e alla forte presenza di asintomatici tra i contagiati dalla variante Omicron, è presumibile che almeno un altro 5% dei cittadini trentini giri liberamente pur essendo inconsapevolmente positivo. Questo certamente non aiuta a riportare la pandemia sotto controllo.

Un ultimo commento lo riservo allo stato delle RSA trentine che hanno visto un ulteriore aumento del numero di ospiti positivi al virus:

Numero di persone positive tra gli ospiti delle RSA trentine

Il livello attuale della circolazione virale tra gli ospiti delle RSA trentine è di poco inferiore rispetto a quello della popolazione generale del Trentino. In termini relativi, la situazione era decisamente peggiore alla fine dello scorso mese di ottobre quando ben il 10% delle persone allora positive si registrava tra gli ospiti delle RSA. Non abbiamo informazioni sulla gravità dei contagi, ma considerando che la maggior parte degli ospiti delle RSA hanno fatto la terza dose vaccinale recentemente (dopo il picco di contagi registrato a fine ottobre) è presumibile che la maggior parte di loro sia asintomatica o presenti sintomi lievi.

3 commenti:

  1. "È necessario cambiare i parametri di una pandemia che cambia". Il messaggio di Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, è chiarissimo: bisogna rivedere il sistema a colori. 

    "La zona gialla e la zona arancione sono da eliminare, superate dai decreti messi in campo, e penso anche che dobbiamo cambiare modo di approcciare alla pandemia – ha continuato il governatore leghista – serve buonsenso, affrontare la pandemia come due anni fa sarebbe un fallimento".

    Ora l'obiettivo è "proteggere gli ospedali" e "convincere le persone a vaccinarsi" contro il Covid. Quanto ai test ha sottolineato: "Non sprechiamo la preziosissima forza lavoro sanitaria per fare dei tamponi inutili".

    www.fanpage.it

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  2. Cambiano regole Ue sui viaggi, spariranno mappe contagio
    El Pais, lo prevede bozza per consiglio affari generali martedì
    dividi

    (ANSA) - ROMA - L'UE prepara un nuovo modello di gestione della pandemia per i viaggi, eliminando l'approccio delle "area geografica di provenienza dei viaggiatori", superando cioè il sistema delle mappe di contagio che resteranno "solo a livello informativo".

    Lo prevede il testo della raccomandazione concordato dagli ambasciatori Ue e anticipato da El Pais in vista del consiglio affari generali di martedì.

    Le restrizioni non saranno più legate all'aerea di arrivo ma alla situazione del viaggiatore: vaccinazione, guarigione o test (sempre 72 ore per i molecolari, 24 e non più 48 per gli antigenici). Confermata la validità dei Green Pass a 9 mesi.

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  3. Con i cambi di colore della scorsa settimana, e l'ordinanza firmata dal ministro Speranza, c'è una porzione d'Italia in zona arancione.

    A rischio dalla prossima settimana, però, ci sono diverse Regioni. I limiti da non superare per non finire in arancione sono il 20% in terapia intensiva e il 30% in area medica.

    Ad essere decisive, da mesi a questa parte, sono le occupazioni degli ospedali. Vediamo i dati Agenas aggiornati a ieri:

    Provincia autonoma di Bolzano:
    17% terapia intensiva, 22% area medica

    Provincia autonoma di Trento:
    26% terapia intensiva, 28% area medica

    Dato che l'incidenza è fuori controllo, a causa di Omicron, i valori sono schizzati alle stelle ovunque. Si considerasse solo l'incidenza, l'Italia sarebbe completamente in zona rossa.

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