sabato 15 gennaio 2022

La pandemia "picchia duro" sui no-vax

Il consueto bollettino settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità contiene informazioni sullo stato vaccinale dei contagiati, aggiornate ai casi avvenuti durante lo scorso mese di dicembre (per la precisione tra il 3 dicembre ed il 2 gennaio). L'ampio intervallo di tempo considerato (30 giorni) impedisce di cogliere dinamiche molto rapide, come quella associata alla diffusione della variante Omicron. Tra l'altro, nello stesso periodo di tempo, è cambiato sensibilmente lo stato vaccinale della popolazione italiana, grazie soprattutto all'aumento avvenuto nella somministrazione delle terze dosi vaccinali:

Durante lo scorso mese di dicembre è aumentato sensibilmente il numero di persone a cui è stata somministrata la terza dose vaccinale. Contemporaneamente c'è stata una forte riduzione dei cittadini che avevano ricevuto l'ultima dose vaccinale da meno di 4 mesi. I numeri di tutte le altre classi vaccinali (vaccinati da più di 4 mesi e non vaccinati) sono cambiati di poco

Notiamo subito che la protezione offerta dai vaccini contro il contagio sintomatico non è stata particolarmente elevata. Si tratta, molto probabilmente, di un effetto legato ai contagi dovuti alla variante Omicron: l'incidenza dei contagi tra i non vaccinati è stata pari a solo 2 volte quella di coloro che avevano fatto 2 dosi da meno di 4 mesi o avevano già fatto la terza dose. In realtà, analizzando i dati più in dettaglio, si nota che per le persone con almeno 60 anni di età, l'incidenza dei contagi tra i non vaccinati è stata pari a circa 4 volte quella di coloro che avevano ricevuto la terza dose vaccinale.

La vera differenza tra i non vaccinati e tutti gli altri si nota quando si considerano i contagi più gravi, quelli che comportano un ricovero o portano addirittura al decesso. I dati discussi nel bollettino ISS sono riferiti ad un periodo antecedente di una o due settimane rispetto a quello considerato per l'analisi dei contagi. Questo ritardo dipende dal tempo che tipicamente passa tra la comparsa dei primi sintomi e l'eventuale aggravamento che porta al ricovero o al decesso. Poiché il mese di dicembre ha coinciso con la diffusione della variante Omicron, ci potrebbero essere delle disomogeneità rispetto ai dati relativi ai contagi illustrati nella figura precedente. Per poter disporre di dati omogenei, bisognerà aspettare ancora qualche settimana.




I grafici sono basati su dati ISS

Per i contagi più gravi la differenza tra non vaccinati e tutte le altre categorie vaccinali è notevolissima. Il caso più eclatante è quello delle persone con più di 80 anni di età: l'incidenza dei decessi passa da 337 casi mensili per ogni 100 mila non vaccinati a soli 4,8 casi mensili per ogni 100 mila vaccinati con la terza dose, circa 70 volte di meno rispetto ai non vaccinati. 

Per capire meglio la dimensionalità del problema, parliamo di 730 persone con almeno 80 anni di età, non vaccinate, che sono morte durante il periodo intercorso tra il 12 novembre ed il 12 dicembre. Se si fossero vaccinate, 700 di loro sarebbero ancora vive.

Questo pomeriggio, passando davanti alla sede del Commissario del Governo, mi sono imbattuto nel gruppo dei no-vax riuniti per la solita manifestazione del sabato pomeriggio. Ho sentito l'intervento di una Signora particolarmente esagitata che se la prendeva con i responsabili delle RSA trentine per una questione legata alle visite dei parenti. Per un attimo ho provato ad immaginare quale sarebbe oggi la situazione delle RSA trentine se tutti avessero rifiutato i vaccini, ragionando come la Signora in questione ed i suoi sodali.

Me ne sono andato con un senso di profonda tristezza: come è possibile che ci siano persone tanto stupide, fino al limite dell'autolesionismo?

5 commenti:

  1. Austria, slitta di due mesi l’obbligo vaccinale.
    Gli esperti: “Con Omicron potrebbe essere tardi”

    Davide Falcioni - 11 gennaio 2022

    Che non sarebbe stata una passeggiata era chiaro fin dall'inizio, ma l'obbligo vaccinale imposto mesi fa dal governo austriaco per fermare l'ondata di contagi causata soprattutto dai No Vax si sta rivelando più problematica del previsto: a causa di "complicazioni tecniche", infatti, la misura entrerà pienamente in vigore non prima della fine di aprile, due mesi dopo quanto previsto inizialmente dalle autorità sanitarie.

    Ad ammetterlo è stata venerdì scorso l'ELGA GmbH, responsabile dell'esecuzione tecnica del provvedimento, spiegando che la vaccinazione obbligatoria – che sarebbe dovuta scattare entro febbraio – slitterà con ogni probabilità di un paio di mesi a causa di "problemi tecnici" e organizzativi.

    Nel frattempo di giorno in giorno aumentano le voci accademiche critiche nei confronti del ritardo della misura. Secondo l'epidemiologo Gerald Gartlehner, l'ondata Omicron altamente infettiva accelererà l'immunizzazione a una velocità "mai vista prima". "Pertanto, le vaccinazioni obbligatorie probabilmente dovranno essere rivalutate dopo il boom di casi della nuova variante", ha affermato lo scienziato in un'intervista con l'ORF.

    Peter Bußjäger, docente di diritto costituzionale dell'Università di Innsbruck, sostiene che l'attuazione della vaccinazione obbligatoria potrebbe arrivare "troppo tardi per la variante Omicron".

    Anche Karl Stöger, membro di GECKO, il principale organo consultivo del governo per la pandemia, ha ammesso che il ritardo di due mesi nell'entrata in vigore della vaccinazione obbligatoria potrebbe determinare un calo dell'efficacia del provvedimento.

    Tuttavia la misura non dovrebbe essere revocata dal momento che dopo Omicron potenzialmente potrebbero arrivare nuove varianti altamente pericolose.

    www.fanpage.it

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    1. Il governo austriaco ha presentato il piano per introdurre l’obbligo del vaccino anti-Covid-19 a tutti i residenti sopra i 18 anni.

      Secondo il piano saranno le autorità a fare il primo passo, scrivendo e contattando tutte le famiglie interessate per informarle delle nuove regole.

      Poi, da metà marzo, la polizia inizierà la fase di controllo, con multe fino a 600 euro per chi non vorrà presentare lo stato di vaccinazione.

      In ultimo, sarà il governo a prenotare la visita vaccinale al cittadino, che se rifiuterà anche questa misura sarà sanzionato fino a 3.600 euro.

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    2. FRANCIA - Il Parlamento francese ha definitivamente adottato il disegno di legge che prevede l‘attuazione del “pass vaccinale”, equivalente al nostro super Green pass con 215 voti a favore, 58 contrari e 7 astensioni. Si tratta del dodicesimo testo di emergenza sanitaria in Francia dall’inizio della pandemia, a marzo 2020.

      Il voto definitivo dell’Assemblea nazionale è arrivato dopo una battaglia parlamentare durata una decina di giorni, ma non è ancora finita. Prima che il ddl entro in vigore, i parlamentari socialisti hanno annunciato di voler sottoporre il testo al Consiglio costituzionale affinché sia garantito il rispetto delle “libertà fondamentali”: una pratica che rinvierà di alcuni giorni la promulgazione della legge.

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  2. BOLZANO. In Alto Adige sono state sospese 31 delle 3000 postazioni per l'inserimento degli esiti dei tamponi, per il sospetto che siano stati inseriti dei risultati "falsi positivi".

    Ora si vuole capire se si siano verificati inserimenti di falsi positivi allo scopo, in sostanza, di far ottenere il green pass rafforzato (vaccinazione o guarigione) a persone no vax.

    Le postazioni in questione rimarranno sospese per la durata degli accertamenti, fa sapere l'Azienda sanitaria. Se saranno riscontrate irregolarità, la questione verrà denunciata ovviamente alle autorità competenti.

    Negli ultimi mesi in Italia si sono verificati alcuni casi, frutto di indagini delle forze dell'ordine, di personale sanitario operante in hub vaccinali che, invece, per far ottenere il super green pass a no vax, simulava l'inoculazione: casi si sono verificati, fra l'altro, in Sicilia, nelle Marche e nel vicino Veneto.

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  3. "Ha avuto un visibile e robusto effetto positivo sui tassi di vaccinazione, sui dati sanitari e sull'economia in Francia, Germania e Italia".

    Questo quanto emerge nell'analisi di Think tank Bruegel di Bruxelles sul Green pass. Gli effetti dell'introduzione della certificazione verde ha avuto un impatto "Considerevole".

    Sono diminuite ospedalizzazioni e conseguentemente i decessi, inoltre l'introduzione delle certificazioni verdi hanno aiutato a imprimere un'accelerazione sulle vaccinazioni e anche sul Pil.

    Questo studio condotto attraverso le analisi statistiche e un approccio controfattuale da un team multidisciplinare e indipendente di economisti e matematici conferma in sostanza quello diffuso da The Lancet Public Health con ricercatori dell'università di Oxford avevano evidenziato gli effetti positivi del Green pass in Italia, Israele, Svizzera e Francia.

    https://www.ildolomiti.it/ricerca-e-universita/2022/

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