domenica 16 gennaio 2022

Le vaccinazioni dei bambini: cosa dicono i dati CDC?

In Italia la vaccinazione dei bambini di età compresa tra 5 ed 11 anni è partita solo recentemente. Ad oggi quasi il 19% dei bambini italiani compresi in questa fascia d'età ha ricevuto la prima dose, mentre un altro 4% ha già completato la vaccinazione con la seconda dose. Al momento non sono stati segnalati eventi avversi di particolare gravità.

Una analisi dettagliata degli eventi avversi legati alle vaccinazioni pediatriche è stato resa nota dall'Agenzia americana CDC (Centers for Disease Control and Prevention). Lo studio ha analizzato la comparsa di eventi avversi dopo la somministrazione di quasi 9 milioni di dosi pediatriche (Pfizer-BioNTech) avvenuta negli Stati Uniti durante gli ultimi 2 mesi del 2021.

CDC ha analizzato le 4.249 segnalazioni di eventi avversi, identificando 100 eventi che potevano essere classificati come seri (tali da richiedere l'ospedalizzazione del paziente). La maggior parte di questi 100 eventi seri mostravano sintomi come febbre elevata (29) e vomito (21), mentre in 15 casi è stato evidenziato dolore al petto associato ad un aumento del livello delle troponine nel sangue, che possono essere indici della presenza di miocarditi. Complessivamente sono stati 11 i casi di miocarditi accertati, tutti risolti (7) o in via di risoluzione (4) entro i tempi di raccolta dei dati analizzati nello studio CDC (2 mesi).

Complessivamente i casi di miocarditi sono stati poco meno di 1,5 per ogni milione di dosi somministrate. Gli studi fatti precedentemente mostrano che i fenomeni di miocarditi sono più frequenti dopo la somministrazione della seconda dose vaccinale. Poiché la somministrazione dei vaccini pediatrici è iniziata solo recentemente, è presumibile che la maggioranza delle quasi 9 milioni di dosi vaccinali analizzate in questo studio fossero prime dosi. Il dato sulla frequenza delle miocarditi potrebbe quindi essere sottostimato.

Ricordo che un precedente studio della CDC (pag.39) aveva trovato che nella classe d'età compresa tra 12 e 39 anni, la frequenza di miocarditi come evento avverso dopo la vaccinazione con prodotti Pfizer-BioNTech era pari a 2,6 eventi per ogni milione di prime dosi e 8 eventi per ogni milione di seconde dosi. Anche assumendo che tutte le somministrazioni di vaccini pediatrici studiate da CDC corrispondessero a prime dosi, si ricava che la frequenza dei casi di miocardite per i bambini di età compresa tra 5 ed 11 anni è comunque inferiore rispetto a quella osservata per la classe d'età 12-39 anni.

3 commenti:

  1. Ma allora vanno fatte le analisi post vaccino ?

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    1. Io non sono un medico. Da quanto posso capire, le analisi del livello di troponine nel sangue è stato fatto solo a coloro che mostravano sintomi riconducibili ad una eventuale miocardite.

      Non avrebbe senso fare esami a tappeto (sarebbe un inutile spreco di tempo e denaro) perché - ricordiamolo - le miocardi sono comunque eventi post-vaccinazione rarissimi (in proporzione, sono molto più frequenti le miocarditi che avvengono nei malati di Covid-19).

      Per questo, come con tutti gli altri vaccini, c'è un sistema di raccolta delle informazioni relative a tutti i problemi di natura sanitaria che possono accadere dopo la somministrazione (in Italia è gestito dall'AIFA).

      Non è detto che tutto quello che succede dopo la vaccinazione abbia un nesso di casualità con il vaccino stesso.

      Ogni giorno, avvengono eventi avversi inaspettati, senza che le persone colpite abbiano assunto particolari farmaci o si siano vaccinate. Il sistema di segnalazione degli eventi post vaccinazione serve per capire se tali eventi rientrino nell'ambito della casistica abituale, oppure se ci sia un picco di eventi correlati con la vaccinazione.

      Solo in questo caso possiamo ragionevolmente parlare di eventi avversi legati al vaccino.

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  2. Il vaccino protegge i bambini dall'infezione con Omicron.
    Lo studio di Israele

    Uno studio condotto dal Ministero della Salute israeliano ha accertato che per i bambini vaccinati contro il Coronavirus le probabilità di contrarre la variante Omicron sono la metà rispetto ai loro coetanei non vaccinati.

    Lo studio, il primo di questo genere, ha esaminato bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni stabilendo che per 3 mesi la protezione contro il ceppo scoperto alla fine di novembre in Sudrafrica era efficace.

    In particolare, tra il 25 dicembre e il 16 gennaio, l'incidenza dei contagi è stata pari a 260 infezioni su 100mila abitanti al giorno per i non vaccinati. Tra i vaccinati, invece, è stata di poco superiore a 120. In coloro che avevano ricevuto anche la dose booster l'incidenza era di 90 casi ogni 100mila abitanti.

    Davide Falcioni - www.fanpage.it/esteri/

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