martedì 11 gennaio 2022

Omicron a Londra: aggiornamento

A partire dalla metà dello scorso mese di dicembre, la Grande Londra (circa 8,9 milioni di abitanti) è diventata un osservatorio privilegiato per comprendere la dinamica della pandemia legata alla diffusione della variante Omicron. 

I dati della prima decade di gennaio mostrano un significativo calo dei contagi, anche se  - nel corso degli ultimissimi giorni - c'è stata una piccola inversione di tendenza. Al momento non è possibile dire se si tratti solo di una rapida fluttuazione statistica oppure se si tratti di un fenomeno che potrà continuare anche durante i prossimi giorni. 

In analogia rispetto a quanto osservato con i picchi pandemici precedenti, ci aspettiamo che il calo dei contagi sia meno rapido rispetto alla salita osservata durante la seconda metà dello scorso mese di dicembre e potrebbe essere affetto da ampie fluttuazioni.

Andamento dei contagi nella Grande Londra (barre azzurre). La linea rossa è la media mobile stimata su 7 giorni. Tratto da london.gov.uk

Il dato sui ricoveri (figura qui sotto) mostra un andamento complessivamente incoraggiante: il numero complessivo dei pazienti ricoverati nei reparti Covid ha finalmente smesso di crescere, mentre i ricoverati nei reparti di terapia intensiva (solo pazienti intubati) sono sempre rimasti più o meno in linea con il numero che si registrava nelle settimane precedenti all'arrivo della variante Omicron.

Pazienti ricoverati nei reparti Covid degli ospedali londinesi (linea blu) e pazienti ricoverati in terapia intensiva (solo intubati, linea rossa). Elaborato su dati london.gov.uk

Osservando infine il dato dei decessi Covid, si riscontra un aumento significativo per i londinesi più anziani (over-70). Ricordo che il dato inglese include per convenzione solo coloro che muoiono entro 4 settimane dal primo tampone positivo. Questa scelta provocherà, nelle prossime settimane, un calo dei decessi più rapido rispetto al valore vero perché escluderà dalle statistiche coloro che si erano contagiati all'inizio dell'ondata pandemica e moriranno dopo una lunga degenza in ospedale (nella fase calante di un picco pandemico questo contributo può diventare particolarmente significativo).

Decessi Covid settimanali suddivisi per classi d'età, normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. A gennaio si nota un aumento significativo dei decessi per i londinesi con almeno 70 anni di età.

In conclusione, possiamo dire che - almeno per il momento - la fase apicale dell'ondata pandemica associata ad Omicron è stata superata. Tuttavia, il numero di nuovi contagi giornalieri e dei ricoveri ospedalieri è ancora molto elevato (molto maggiore rispetto ai livelli pre-Omicron) ed è difficile capire quanto tempo ci vorrà per tornare a condizioni meno critiche. 

Il recente significativo aumento dei decessi di cittadini londinesi con almeno 70 anni di età era atteso, tenuto conto dei tempi necessari affinché l'onda pandemica produca i suoi effetti più nefasti. I dati dei futuri decessi dipenderanno dalla capacità di riportare - al più presto possibile - il livello dei contagi su valori decisamente inferiori rispetto a quelli attuali: solo così si potrà sperare di ridurre i danni sanitari indotti dalla variante Omicron, soprattutto tra le persone più anziane e fragili.

2 commenti:

  1. Martedì mattina Hans Kluge, il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l’Europa, nel corso di una conferenza stampa di aggiornamento sulla pandemia da coronavirus ha ipotizzato che nel giro di un paio di mesi più della metà della popolazione europea potrebbe essere contagiata dalla variante omicron:

    «A questo ritmo, l’Institute for Health Metrics and Evaluation (centro di ricerca statunitense, ndr) prevede che oltre il 50% della popolazione europea sarà contagiato dalla variante omicron nelle prossime 6-8 settimane»

    Kluge ha aggiunto che nella prima settimana nel 2022 in Europa ci sono stati più di 7 milioni di nuovi casi di contagio, più del doppio di quelli rilevati nella settimana precedente. Kluge ha sottolineato come le analisi e gli studi più recenti sulla variante omicron stiano confermando come questa sia più contagiosa di altre e come riesca a contagiare ANCHE persone già guarite dalla COVID-19.

    Kluge ha detto anche che la variante omicron si sta diffondendo molto più velocemente delle precedenti e di essere molto preoccupato per i paesi dell’Europa dell’Est, dove il tasso di vaccinazione è inferiore rispetto a quelli occidentali.

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  2. In Gran Bretagna il bollettino giornaliero delle autorità sanitarie registra 129.587 nuovi contagi e 398 decessi. Si tratta, sottolinea il Guardian, del numero di morti più alto dal 24 febbraio 2021, quando erano stati 442. Al momento vi sono 19.735 pazienti covid ricoverati, di cui 793 attaccati ai respiratori.

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