lunedì 24 gennaio 2022

Israele e la quarta dose

Secondo notizie di stampa, i dati (non ancora pubblicati) raccolti dal Ministero della Salute israeliano dimostrerebbero che la somministrazione di una quarta dose vaccinale fatta a persone con almeno 60 anni di età avrebbe triplicato il loro livello di protezione per i contagi classificati come gravi, rispetto ai coetanei che avevano ricevuto solo 3 dosi. La protezione contro i contagi sintomatici generati dalla variante Omicron sarebbe raddoppiata, sempre rispetto a chi aveva ricevuto 3 dosi.

Per trarre conclusioni attendibili bisognerà aspettare che i dati siano pubblicati in forma dettagliata. Il risultato non è inaspettato, ma prima di vedere se la somministrazione della quarta dose sia raccomandabile su vasta scala, andranno valutati vari aspetti del problema, tenendo conto - in particolare - dell'andamento della pandemia e dell'effetto generato dalla vasta diffusione di Omicron.

Per il momento, i dati diffusi giornalmente da Israele mostrano soltanto che da circa 2 settimane sembra che si sia stabilizzato il differenziale esistente tra l'incidenza dei casi gravi tra chi ha almeno 60 anni e non è vaccinato rispetto ai coetanei che dispongono di un vaccino "valido". 

Ricordo che per vaccino "valido" Israele intende un vaccino per il quale l'ultima dose è stata somministrata da meno di 6 mesi. La grande maggioranza dei cittadini israeliani ultrasessantenni che dispongono di un  vaccino "valido" hanno ricevuto la terza dose vaccinale a partire dal mese di agosto 2021. Recentemente, poco più di mezzo milione di loro ha ricevuto anche la quarta dose, ma il Ministero della Salute israeliano non ha ancora fornito dati disaggregati per le due diverse categorie di vaccinati.

Non è chiaro se la tendenza in atto verso una stabilizzazione del grado di protezione garantito dal vaccino "valido" sia dovuta - almeno in parte - all'effetto delle quarte dosi vaccinali. I dati mostrati nel grafico seguente potrebbero risentire anche di un errore di natura sistematica legato alla forte diffusione dei contagi Omicron tra i non vaccinati che avrebbe indotto, anche in una parte di loro, un significativo grado di protezione verso i nuovi contagi.

Incidenza dei casi gravi tra i cittadini israeliani con almeno 60 anni di età, in base al loro stato vaccinale. Poiché il grafico utilizza una scala semi-logaritmica, la distanza tra le due curve è proporzionale al grado di protezione garantito dai vaccini. A fine dicembre, in coincidenza con l'arrivo di Omicron, si è osservata una tendenza delle 2 curve a convergere, segno di una possibile riduzione dell'efficacia vaccinale nella protezione rispetto ai contagi gravi. I dati delle ultime 2 settimane mostrano una tendenza verso una stabilizzazione della situazione (le 2 curve procedono pressoché parallele)

Nel frattempo Israele risulta essere il Paese con la più alta circolazione virale al mondo. Non è detto che sia effettivamente così: molti Paesi potrebbero non fare un numero sufficiente di tamponi. Comunque il ritmo attuale dei contagi settimanali in Israele copre circa il 5% dell'intera popolazione. Un ritmo "insostenibile" anche per il più contagioso dei virus ed infatti tutte le previsioni sono concordi nel sostenere che il picco dell'ondata pandemica sia stato raggiunto e che nelle prossime settimane si dovrebbe iniziare a registrare un significativo calo dei contagi.

Andamento dei contagi in Israele. L'ultimo dato è solo una stima provvisoria. Nell'arco di 5 settimane il numero dei contagi è aumentato di circa 100 volte

4 commenti:

  1. Salgono i contagi, i casi gravi e i morti in Israele

    Per il secondo giorno consecutivo, le nuove infezioni sono arrivate oltre le 80 mila unità (83.000), mentre i casi gravi hanno raggiunto ora la cifra di 856, ben oltre l’ultimo picco di 737 registrato a settembre scorso.

    Ma il dato più eclatante riguarda il numero dei decessi che per Ynet sono stati 236 da inizio gennaio, con una media giornaliera impennatasi negli ultimi giorni. In un giorno di picco - secondo fonti del ministero riprese dai media - ci sono state 40 morti per cause correlate al Covid.

    Nel momento peggiore della terza ondata, l'anno scorso, le morti - hanno ricordato i media - raggiunsero le 60 unità restando invece sotto le 30 durante l’ondata provocata dalla Delta.

    La situazione in atto è stata evocata dal leader dell’opposizione Benyamin Netanyahu per attaccare l’attuale governo: “Non stanno facendo nulla”, ha detto.

    Poi ha denunciato l’ipotesi del governo di cancellare (da giovedì) la quarantena per i bambini venuti a contatto con positivi definendola “una politica di infezione di massa per tutti i bambini”.

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  2. Quarta dose di vaccino Covid a tutti gli over 18:
    la proposta degli esperti israeliani al Governo

    Un panel di esperti israeliani ha chiesto al Governo di approvare la somministrazione della quarta dose di vaccino Covid per tutti gli adulti dai 18 anni in su dopo 5 mesi dalla terza dose o dalla guarigione. Ma la decisione finale è tutt’altro che scontata.

    Il governo, in particolare il Ministero della salute, come riferisce Reuters, dovrà ora approvare la raccomandazione, ma si tratta di una operazione tutt'altro che scontata.

    Anche perché i primi dati che erano arrivati dopo la somministrazione della quarta dose allo Sheba Medical Center non erano stati così incoraggianti.

    Tuttavia, domenica un nuovo studio che ha messo in comparazione 400mila persone con la quarta dose e 600mila con la terza ha invece mostrato l'aumento della protezione in coloro che hanno una somministrazione in più.

    www.fanpage.it

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  4. Il picco di decessi attuale per Covid in Italia è solo la metà di quello di inizio dicembre 2020, anziché essere decine di volte minore, come i vaccini potrebbero dare. La differenza la fanno le molto minori cautele che vengono prese.

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