martedì 4 gennaio 2022

Omicron colpisce "solo" i giovani?

Gli ultimi dati distribuiti dall'Istituto Superiore di Sanità fotografano la situazione della pandemia in Italia fino alla penultima settimana dello scorso dicembre. I dati evidenziano un forte aumento dei contagi dovuto alla diffusione della variante Omicron e mostrano che - fino a quel momento - l'aumento dei contagi aveva riguardato in larghissima misura solo le generazioni più giovani: 

Aumento dei contagi riscontrati nella settimana che terminava lo scorso 26 dicembre, suddiviso in base alle classi d'età dei contagiati. Tratto dal Bollettino ISS

Partendo da questi dati, molti commentatori hanno sottolineato la limitata prevalenza registrata nelle classi d'età over-60 (quelle più esposte al rischio di gravi complicanze, ma anche più protette dalla terza dose vaccinale). 

Per gli italiani più avanti con gli anni, il livello dei contagi è il più basso in assoluto e non è sostanzialmente cambiato nel corso della settimana considerata. Viceversa, per i più giovani, c'è stato un forte aumento dei contagi, più che raddoppiati nell'arco di una settimana per coloro che hanno un'età compresa tra 20 e 29 anni. 

L'aumento dei contagi registrato tra i più giovani è il risultato di una combinazione di fattori diversi che vanno dalla maggiore contagiosità di Omicron e dal grande numero di occasioni di incontro associato con i festeggiamenti pre-natalizi, fino alla limitata copertura vaccinale dovuta al fatto che molti giovani non hanno ancora fatto la terza dose.

Se le cose dovessero continuare in questo modo, potremmo ragionevolmente sperare che l'ondata di contagi associati alla variante Omicron non produrrà uno stato di crisi degli ospedali italiani. Ma ne siamo davvero sicuri?

La risposta è no, almeno guardando quanto sta accadendo a Londra dove l'ondata Omicron è arrivata con circa 2 settimane di anticipo rispetto all'Italia. 

Le notizie che arrivano da Londra parlano di un'ondata pandemica che potrebbe aver raggiunto il suo punto di massimo (a meno che non ci siano effetti spurii legati alla mancata segnalazione di contagi durante il periodo delle festività di fine anno).

Andamento dei contagi nella cosiddetta Grande Londra (8,9 milioni di abitanti). La linea rossa è una media corrente, stimata su 7 giorni. Tratto da London Datastore

La situazione degli ospedali londinesi è stata discussa in precedenti post e mostra un significativo aumento dei ricoveri nei reparti Covid che - per fortuna - non è stato, almeno per il momento, accompagnato da un analogo incremento dei pazienti ricoverati in terapia intensiva:

Numero di pazienti ricoverati nei reparti Covid degli ospedali londinesi (linea azzurra) e nei reparti di terapia intensiva (linea rossa, solo pazienti collegati al respiratore). Tratto da London Datastore

Se andiamo a vedere come sono distribuiti i contagi in base all'età dei contagiati, osserviamo un effetto interessante:

Andamento dei contagi nella Grande Londra, suddivisi per classe d'età dei contagiati. Tratto da London Datastore 

Vediamo infatti che i londinesi più giovani (sotto i 39 anni) sono stati i primi a mostrare un forte incremento dei contagi associato alla variante Omicron, ma già nell'ultima settimana di dicembre mostravano un andamento di contagi decrescente. Poco prima di Natale, i londinesi di età compresa tra 15 e 39 anni avevano raggiunto un valore massimo di contagi pari a circa 3.000 casi settimanali per ogni 100 mila abitanti, ma adesso il livello sta scendendo verso quota 2.000. Il grafico è aggiornato allo scorso 29 dicembre ed è presumibile che i dati più recenti mostrino un ulteriore calo.

Per i londinesi di età superiore a 60 anni si nota una dinamica dei contagi molto diversa. Fino a circa la metà dello scorso mese di dicembre, i contagi dei cittadini più anziani sono rimasti ad un livello piuttosto basso, anche se - nel frattempo - i contagi dei più giovani mostravano già una forte risalita (analogamente a quello che si vede nei dati italiani discussi all’inizio di questo post). Con un certo ritardo, i contagi si sono diffusi anche tra i cittadini senior e attualmente stanno salendo senza mostrare ancora un segno di inversione.

Il dato sui contagi lo vediamo riflesso sul dato dei ricoveri ospedalieri, suddivisi per classe d'età:

Andamento dei ricoveri ospedalieri Covid nella Grande Londra, suddivisi per classe d'età dei ricoverati. Tratto da London Datastore

In ospedale finiscono, in grande maggioranza, le persone con almeno 65 anni di età. Man mano che i contagi si propagano tra i cittadini più anziani, si osserva un progressivo aumento anche dei ricoveri. 

Almeno per il momento - fortunatamente - l'arrivo di Omicron non ha generato un sensibile aumento dei casi più gravi (quelli che provocano un ricovero in terapia intensiva o il decesso) che sono rimasti su livelli simili a quelli osservati dal mese di luglio 2021 in poi.

Andamento complessivo dei decessi Covid registrati negli ospedali londinesi dall'inizio della pandemia ad oggi (linea blu). La retta rossa mostra un fit lineare che copre il secondo semestre 2021. Si nota che l'arrivo della variante Omicron avvenuto all’inizio del mese di dicembre non ha provocato una modifica dell'andamento di fondo che è rimasto allineato rispetto a quello registrato nei 5 mesi precedenti. Tratto da London Datastore

Quello che stiamo osservando a Londra è un fenomeno ben noto, già accaduto durante le precedenti ondate pandemiche. I giovani sono più esposti al rischio di contagio e si infettano per primi, ma poi portano il virus in famiglia e contagiano le persone più anziane. Ovviamente questo processo è influenzato da vari fattori che riguardano, tra l'altro, gli stili di vita, la struttura demografica del Paese e la diffusione dei vaccini. La differenza - in meglio - rispetto alle precedenti ondate è che, dopo un mese dall'arrivo della variante Omicron, Londra ha visto un forte aumento dei contagi e dei ricoveri, ma il numero di casi gravi (ricoveri in terapia intensiva o decesso) è rimasto pressoché costante.

Non è detto che quello che sta succedendo a Londra si debba ripetere esattamente allo stesso modo anche in Italia, ma mi permetto di raccomandare una certa prudenza a coloro che liquidano Omicron come "un forte raffreddore che riguarda principalmente i giovani"

6 commenti:

  1. BOLZANO. “L’alto numero di persone infette rende attualmente impossibile contattare la catena di contatti avuti da un caso positivo. Pertanto, l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige si appella alla responsabilità di tutti”. È questo il messaggio arrivato da Bolzano nella giornata di oggi a causa della crescita della curva epidemiologica.

    In questi giorni, “il numero dei contagi è decisamente esploso”, sostengono le autorità sanitarie altoatesine. Infatti, solo oggi “si registrano più di 1.300 nuovi casi – prosegue l'Azienda sanitaria – questo è dovuto da un lato al dilagare della variante Omicron, altamente contagiosa, ma anche alle maggiori interazioni sociali avute durante le festività”.

    Per questi motivi “è al momento impossibile tracciare tempestivamente i contatti di una persona infetta – dichiara – chiamare a tal fine tutti coloro che sono attualmente in isolamento o in quarantena perché positivi non è più fattibile a causa di ovvi limiti temporali”. 

    Pertanto, si fa appello “alla responsabilità personale di ciascuno/a cittadino/a nel limitare occasioni di contagio – conclude la nota – contestualmente, è fondamentale indossare le mascherine nel caso che i contatti siano inevitabili, mantenere il distanziamento sociale e adottare le corrette misure igieniche”.

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    1. Il comunicato dell’Azienda sanitaria altoatesina è una valutazione onesta di quello che in realtà sta succedendo da settimane in tutte le regioni italiane:

      le persone che sono attualmente positive – o meglio, che lo sono "ufficialmente" – sono più di 1 milione, ciascuna ha i suoi contatti stretti, e da tempo le ASL non riescono più a stare dietro ai provvedimenti di quarantena.

      Succede peraltro che non riescano nemmeno a processare rapidamente i provvedimenti di isolamento, quelli che riguardano le persone che risultano positive. Le quarantene, che da alcuni giorni sono state sostituite dalle “autosorveglianze” per i vaccinati con il richiamo o con la seconda dose ricevuta da meno di 4 mesi, sono di fatto autogestite dagli interessati un po’ ovunque.

      https://www.ilpost.it/2022/01/04/alto-adige-tracciamento-contatti-coronavirus/

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  2. Tamponi di conferma, addio: il sistema non regge, da ieri basta un test antigenico e non serve più il molecolare di conferma

    Patrizia Todesco - 4 gennaio 2022

    Dopo l’assalto ai drive-through, la decisione: chi si è infettato, alla fine del periodo di isolamento potrà fare anche solo un test rapido, e avrà il green pass

    Lo ha comunicato nelle scorse ore l'Azienda sanitaria, in accordo con la Provincia, ai medici di medicina generale e a coloro che hanno ricevuto una diagnosi di positività dopo un tampone rapido.

    La disposizione - che tiene conto delle circolari ministeriali e degli analoghi provvedimenti già presi in altre regioni - si è resa necessaria alla luce dell'insostenibile sovraccarico di lavoro che si era registrato nei giorni scorsi nei vari drive through.

    In giornate in cui i nuovi positivi in Trentino hanno superato i 5mila in 4 giorni, anche le questioni sull'affidabilità dei test antigenici sono state messe da parte. «In una situazione di altissima circolazione del virus come quella attuale è importante fare il più possibile le diagnosi dei positivi per limitare la circolazione, per quanto si possa in queste situazioni di emergenza.

    Questa è una delle vie che le regioni hanno preso. La raccomandazione a tutti di fidarsi a tutti del tampone antigenico è temporanea fino a quanto la circolazione del virus sarà così.

    Dopodiché, nel momento in cui il virus circolerà meno e i contagi diminuiranno, si potrà tornare al conferma del tampone», spiega la dottoressa Maria Grazia Zuccali, a capo del Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria. Questione di forze da mettere in campo per far fronte all'enorme mole di richieste, ma anche di indicazioni che arrivano direttamente da Roma.

    https://www.ladige.it/cronaca/2022/01/04/tamponi-di-conferma-addio-il-sistema-non-regge-da-ieri-basta-un-test-antigenico-e-non-serve-piu-il-molecolare-1.3096608

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  3. ALTO ADIGE

    Con 1.371 nuovi casi di Covid-19, l'Alto Adige fa segnare il nuovo record di contagi da Coronavirus da inizio pandemia. I tamponi effettuati ieri sono stati 12.635 (307 le positività su 1.939 tamponi molecolari esaminati).

    Delle nuove positività, il 23% riguarda persone tra i 20 e i 29 anni e il 18% persone tra i 30 e i 39.

    Nessuna persona è deceduta nella giornata di ieri per un totale di 1.311 dall'11 marzo 2020, data del primo decesso per coronavirus in provincia di Bolzano.

    In leggero calo i pazienti covid ricoverati negli ospedali che sono 78 nei normali reparti (6 in meno rispetto a ieri) e 18 in terapia intensiva (uno in meno).

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  4. Interessanti i grafici del Comune di Trento,
    (LA numerosità è abbastanza grande)
    In particolare quello per fasce di età

    https://www.comune.trento.it/Aree-tematiche/Smart-city/News/I-numeri-dei-contagi-nel-Comune-d

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  5. Omicron fine della pandemia?
    Per saperlo basta usare la matematica

    L'errore più comune è quello di accettare senza riflettere le conclusioni per noi più comode e vantaggiose, senza capire cosa accade e senza cercare la vera risposta alle nostre domande

    M.T. Island - 5 gennaio 2022

    L'epidemia in Italia potrebbe a breve entrare in una fase di convivenza con il virus, nel mondo no. Tra qualche settimana potremmo tornare a una vita quasi normale, ma le prossime 3-4 settimane saranno difficili.

    L'arrivo di Omicron potrebbe aiutarci a uscire dall'emergenza, ma nel breve periodo dovremo gestire una situazione molto pesante. E per capirlo bastano le conoscenze matematiche di quinta elementare, come vedremo di seguito.

    Perché l'importante, di fronte ai problemi della vita quotidiana...

    https://24plus.ilsole24ore.com/art/perche-omicron-non-e-ne-tsunami-ne-fine-pandemia-AE0L6K6?s=hpl

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