lunedì 17 gennaio 2022

Quando qualcuno vuole mettercela proprio tutta per morire di Covid-19!

Da Israele arrivano notizie su un fenomeno piuttosto inquietante che sta aggravando la letalità della Covid-19: si segnalano numerosi casi di pazienti ad alto rischio che hanno rifiutato di ricevere il trattamento potenzialmente salvavita basato su anticorpi monoclonali. 

Anche il nuovo antivirale Paxlovid, che Israele è riuscito ad ottenere da Pfizer prima di qualsiasi altro Paese al mondo, non sembra destinato ad una migliore accoglienza: sembra che circa 1/3 dei pazienti israeliani a cui è stata proposta la cura, l'abbia rifiutata. 

Complessivamente, il numero di cittadini israeliani che avrebbe rifiutato le cure sarebbe pari a circa 2 mila persone. Un numero non trascurabile, considerato che Israele ha poco più di 9 milioni di abitanti, con una larga prevalenza dalle generazioni più giovani che certamente non rientrano tra le categorie a rischio di gravi complicanze.

Israele non fornisce informazioni dettagliate sullo stato vaccinale di chi rifiuta le cure. Presumibilmente molti di loro sono no-vax convinti che la malattia non li esponga a rischi di particolare rilevanza.

Purtroppo sia gli anticorpi monoclonali che l'antivirale Pfizer riescono a ridurre drasticamente il rischio di ricovero ospedaliero o decesso solo se sono assunti entro pochi giorni dopo la comparsa dei primi sintomi. Quando intervengono le complicanze più gravi, questi farmaci non producono più alcun beneficio e la sorte dei pazienti è affidata alle cure tradizionali che possono soltanto cercare di limitare i danni, sperando che la somministrazione di ossigeno aiuti i malati a superare la crisi (ammesso e non concesso che, nei casi più gravi, i pazienti accettino di essere collegati al respiratore).

La tempistica di somministrazione degli anticorpi monoclonali e dell'antivirale Paxlovid tende ad ingannare i pazienti perché, prima dell'insorgenza delle complicanze più gravi, molti di loro sottovalutano i rischi, illudendosi che la Covid-19 produca sempre e solo effetti di lieve entità. 

Oggi questo succede ancora più frequentemente, soprattutto dopo la martellante propaganda che tende a far passare il contagio causato dalla variante Omicron come un "normale raffreddore". Purtroppo ci sono anche numerosi casi (in particolare per i non vaccinati sopra i 50 anni, affetti da patologie come ipertensione, sovrappeso o diabete) dove il rischio di gravi complicanze è comunque elevato.

Rifiutare di ricevere i farmaci salvavita che riducono grandemente l'insorgenza di gravi complicanze produrrà un ulteriore (evitabile) aggravio del pesante fardello di sofferenze causato dalla pandemia.

2 commenti:

  1. E' la solitudine, la mancanza di fiducia negli altri, il cercare un aiuto diverso da altri che poi si dimostrano anche loro essere soli e sfiduciati. Non resta che la roulette del possibile suicidio per Covid.

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    1. Mi domando come sia possibile che alcuni non capiscano di buttare via la loro vita

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