sabato 15 gennaio 2022

Efficacia dei vaccini rispetto alla variante Omicron: i dati inglesi

Dall'Inghilterra arrivano dati particolarmente interessanti sulla diffusione dell'ondata pandemica legata alla variante Omicron ed, in particolare, sull'efficacia dei vaccini rispetto alle forme di contagio sintomatico. I risultati sono basati sull'analisi dei contagi avvenuti fino allo scorso 10 gennaio, data in cui la variante Omicron aveva quasi completamente soppiantato la variante Delta come ceppo virale dominante:

 

Risultato dei sequenziamenti virali effettuati in Inghilterra nel corso delle ultime settimane. Le barre di colore violetto corrispondono alla variante Delta, mentre quelle verdi corrispondono alla variante Omicron. Si nota che, all'inizio di gennaio, la variante Delta era praticamente scomparsa

Ecco i risultati più significativi relativi all'efficacia dei vaccini per le due varianti virali:

Efficacia vaccinale contro i contagi sintomatici indotti dalle varianti Delta e Omicron, in funzione del tempo trascorso dopo la somministrazione dell'ultima dose. A sinistra: due dosi di AstraZeneca; al centro: due dosi di AstraZeneca + una dose booster di Pfizer-BioNTech; a destra: due dosi di AstraZeneca + 1/2 dose booster di Moderna

Efficacia vaccinale contro i contagi sintomatici indotti dalle varianti Delta e Omicron, in funzione del tempo trascorso dopo la somministrazione dell'ultima dose. A sinistra: due dosi di Moderna; al centro: due dosi di Moderna + una dose booster di Pfizer-BioNTech; a destra: due dosi di Moderna + 1/2 dose booster di Moderna

Efficacia vaccinale contro i contagi sintomatici indotti dalle varianti Delta e Omicron, in funzione del tempo trascorso dopo la somministrazione dell'ultima dose. A sinistra: due dosi di Pfizer-BioNTech; al centro: due dosi di Pfizer-BioNTech + una dose booster di Pfizer-BioNTech; a destra: due dosi di Pfizer-BioNTech + 1/2 dose booster di Moderna

Si nota, in generale, che la protezione contro la variante Omicron è più bassa rispetto a Delta e che la terza dose (booster) ripristina il livello di protezione iniziale che si aveva con la vaccinazione completa (2 dosi). Il calo di efficacia dopo la somministrazione della terza dose sembra meno marcato rispetto a quello che si osserva dopo la vaccinazione completa, anche se i dati per la dose booster coprono un intervallo temporale ancora ridotto.

La protezione ottenuta tramite la dose booster contro le forme di contagio più gravi (tali da richiedere l'ospedalizzazione) oscilla tra l'85 ed il 90%. Non ci sono ancora dati sufficienti per valutare la durata nel tempo di tale protezione.

Complessivamente, il quadro che emerge è meno drammatico rispetto a quello prospettato da chi sosteneva che "Omicron bucasse completamente i vaccini". Anche i dati sulla durata nel tempo sulla protezione offerta dalla terza dose - pur essendo ancor incompleti - sembrano indicare che la protezione sia più duratura rispetto a quella ottenuta dopo le prime due dosi.

1 commento:

  1. Roberto Burioni: "Nonostante questo virus sia molto contagioso e possa superare la barriera che il vaccino opponeva al contagio, il vaccino ancora funziona molto bene".

    Infine "ci sono alcune considerazioni che dobbiamo fare e che sono molto importanti – ha concluso il virologo – Col virus originale noi potevamo pensare, vista la poca contagiosità relativa e l’efficacia del vaccino, di liberarci di questo virus come abbiamo fatto con il vaiolo". Con la variante Omicron "questo non è più immaginabile".

    Con questo vaccino "Omicron continuerà a circolare e, come ha detto giustamente il professor Fauci, ognuno di noi lo incontrerà". La scelta è "se incontrarlo da vaccinati o da non vaccinati". E ha ribadito ancora una volta: "È molto meglio incontrarlo da vaccinati per noi e per gli altri".

    www.fanpage.it

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