lunedì 10 gennaio 2022

Segnalazione: l'esposizione al comune raffreddore può fornirci una certa protezione anche contro il SARS-CoV-2?

L'argomento è stato a lungo dibattuto fin dall'inizio della pandemia e, recentemente, è diventato di grande attualità. Trovare una risposta a questo quesito potrebbe aiutare la comunità scientifica ad identificare nuove strategie per lo sviluppo di un vaccino di seconda generazione che possa proteggerci dal SARS-CoV-2 (e da tutte le sue varianti), ma anche da altri virus similari.

Il lavoro che vi segnalo (pubblicato su Nature Communications) è stato sviluppato da un  gruppo di ricercatori dell'Imperial College di Londra e analizza i casi di alcune persone che, durante la seconda ondata pandemica in Inghilterra (autunno 2020, prima delle vaccinazioni) riuscirono a non contagiarsi, pur non adottando particolari misure di protezione, anche quando tutti i loro familiari erano diventati positivi al virus. Lo studio è basato sull'analisi dei dati dei registri sanitari inglesi, integrato dall'analisi del sangue di 26 volontari identificati tra coloro che erano sfuggiti al contagio e di altre 26 persone che si erano contagiate (utilizzate come gruppo di controllo).

In breve, nel sangue delle persone sfuggite al contagio è stata notata la presenza di cellule T del sistema immunitario in grado di reagire sia rispetto ai coronavirus che causano alcune forme del comune raffreddore, sia rispetto al SARS-CoV-2. La mancata infezione è stata attribuita all'azione protettiva esercitata da queste cellule T che, pur non avendo conosciuto prima il SARS-CoV-2, sono riuscite a identificarlo a causa degli elementi comuni che tale virus condivide con i coronavirus che causano raffreddori.

L'articolo riguarda un numero limitato di persone e alcune delle sue conclusioni potrebbero essere discutibili, ma ha suscitato un certo interesse perché sembra andare in una direzione su cui - in questo momento - si stanno attivando numerosi filoni di ricerca. 

I vaccini di prima generazione hanno puntato sulla risposta anticorpale rispetto alla proteina virale spike. I risultati sono stati immediati, ma non sono duraturi nel tempo, sia a causa del calo temporale degli anticorpi, sia soprattutto a causa della comparsa di nuove varianti che - grazie alla presenza di numerose mutazioni - riescono a sfuggire agli anticorpi generati dai vaccini (e dalle precedenti infezioni). Una nuova strategia vaccinale non può prescindere dalla identificazione di bersagli diversi dalla proteina spike, che non mutino facilmente e che si possano ritrovare più o meno inalterati anche in altri virus simili al SARS-CoV-2.

Questo piccolo studio potrebbe fornire utili indicazioni, ammesso e non concesso che i suoi risultati vengano confermati da successive indagini svolte su una scala più ampia.

1 commento:

  1. Perché puoi rimanere negativo al Covid
    anche se in famiglia sono tutti positivi

    La risposta arriva da uno studio pubblicato dai ricercatori dell’Imperial College di Londra sulla rivista scientifica Nature Communications.

    A cura di Valeria Aiello

    continua su: https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/perche-puoi-rimanere-negativo-al-covid-anche-se-in-famiglia-sono-tutti-positivi/
    https://www.fanpage.it/

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