Questa mattina ECDC ha aggiornato le mappe relative allo sviluppo mondiale della pandemia. Complessivamente sono stati ufficialmente rilevati oltre 25 milioni di contagi (di cui oltre 3,5 milioni registrati durante le ultime due settimane) ed oltre 850 mila decessi attribuiti alla Covid-19. I dati sono quelli forniti dai singoli Stati e risentono quindi dei diversi criteri adottati per la ricerca dei contagi e per il conteggio dei decessi. Clamoroso il caso del piccolo Lussemburgo che, come segnalato qualche giorno fa dal lettore Maurizio, il 24 Agosto ha deciso di togliere dalle sue statistiche tutti i casi riferiti a pazienti che non risiedono stabilmente nel Granducato. Attualmente il suo dato relativo ai contagi è negativo (-133,9 casi per ogni 100 mila abitanti durante le ultime due settimane) ed il dato dei decessi si è improvvisamente azzerato. Ovviamente si tratta solo di una anomalia statistica, irrilevante su scala mondiale considerate le ridotte dimensioni del Granducato, ma casi simili hanno riguardato anche Paesi molto più grandi.
La situazione della pandemia aggiornata ad oggi è mostrata nella figura riportata qui sotto:
Tratto da ECDC |
Le zone a maggiore circolazione del virus (marrone scuro) riguardano Stati Uniti, gran parte del Sud America, l'Iraq, la Spagna, la Namibia ed altri Paesi più piccoli difficilmente individuabili sulla scala globale. Si nota anche il progressivo peggioramento dell'Europa dove le zone giallo chiaro sono ormai poche e limitate ai Paesi scandinavi (Svezia esclusa), ai Paesi Baltici e all'Ungheria.
Sull'affidabilità dei dati riportati da alcune Nazioni potremmo discutere a lungo. Per quanto riguarda il continente africano, in particolare, sembra poco realistico che i contagi più elevati riguardino solo Sud-Africa e la vicina Namibia da una parte e la Libia dall'altra. Probabilmente la diffusione del virus è più elevata rispetto a quanto riportato, ma mancano stime affidabili del fenomeno.
Rispetto all'andamento temporale dei contagi e dei decessi, i dati ECDC mostrano una lieve tendenza al miglioramento:
Ambedue i grafici sono tratti da ECDC |
Aldilà delle fluttuazioni legate ai ritardi nella raccolta dei dati, sia i nuovi contagi che i decessi mostrano, a livello globale, una timida tendenza alla decrescita, confermando l'andamento che avevamo visto a partire da circa metà agosto. Il dato è molto importante e speriamo che si rafforzi nei prossimi mesi perché - finché la pandemia si diffonde - anche i Paesi quasi Covid-free sono esposti a forti rischi legati all'importazione dei contagi dall'estero (come è successo in Italia da luglio in poi).
Si nota anche che, sulla base dei dati disponibili, potremmo dedurre che ci sia stata una sostanziale riduzione della letalità (rapporto tra deceduti e contagiati) rispetto ai primi mesi dell'anno. Nel corso di quest'anno
sono significativamente migliorati i protocolli per la cura dei malati
di Covid-19 e questo ha certamente contribuito a ridurre la letalità della malattia. Tuttavia, come discusso già in altri post, non è affatto detto che la ricerca dei casi di contagio che si faceva a primavera avesse la stessa efficacia della ricerca attuale. Aldilà delle forti differenze che si registrano tra Nazione e Nazione, c'è stata nel corso dell'anno una crescita complessiva del numero di esami fatti a livello mondiale e quindi il confronto dei contagiati attuali con quelli di inizio primavera potrebbe essere affetto da un consistente errore sistematico. Servono quindi analisi dei dati molto più raffinate per capire di quanto sia effettivamente diminuita la letalità della Covid-19.
Se può essere utile ho calcolato a livello globale il numero dei casi e dei deceduti per settimana a partire da giugno.
RispondiEliminaSi vede che effettivamente a ferragosto è stato raggiunto un massimo e che i dati di fine luglio assomigliano a quelli di fine agosto per cui la situazione sembra stabilizzarsi. Una cosa è chiara , il balzo da giugno sia per i casi rilevati che per i deceduti è stato comunque notevole.
SETTIMANA TOT. CASI x SETTIMANA
01 giu-07 giu 2020 839137
08 giu-14 giu 2020 901125
15 giu-21 giu 2020 1045195
22 giu-28 giu 2020 1182782
29 giu-05 lug 2020 1334127
06 lug-12 lug 2020 1466846
13 lug-19 lug 2020 1592295
20 lug-26 lug 2020 1773876
27 lug-02 ago 2020 1814458
03 ago-09 ago 2020 1797681
10 ago-16 ago 2020 1838318
17 ago-23 ago 2020 1753768
24 ago-30 ago 2020 1817219
SETTIMANA TOT. DECEDUTI x SETTIMANA
01 giu-07 giu 2020 30279
08 giu-14 giu 2020 29838
15 giu-21 giu 2020 34586
22 giu-28 giu 2020 32760
29 giu-05 lug 2020 31976
06 lug-12 lug 2020 34458
13 lug-19 lug 2020 36812
20 lug-26 lug 2020 42824
27 lug-02 ago 2020 39951
03 ago-09 ago 2020 41852
10 ago-16 ago 2020 43903
17 ago-23 ago 2020 38687
24 ago-30 ago 2020 38032
Per quanto riguarda il Lussemburgo comunque direi che se ECDC usa come dato di popolazione il numero dei residenti bene ha fatto il Lussemburgo a togliere i non residenti che per loro oltretutto sono una quota rilevante (il 20% rispetto ai residenti) .
D’altronde anche per l’Italia nel file EDCD in download viene indicata una popolazione di 60.359.546 che sono gli effettivi residenti rilevati da ISTAT, esclusi pertanto i lavoratori , i turisti e gli studenti con residenza al’estero che sono in Italia per limitati periodi di tempo . Per capire se anche per l’Italia i conti sono corretti sarei curioso di sapere ad esempio se la coppia cinese che era risultata positiva Italia a fine gennaio e curata allo Spallanzani è rientrata nel computo della nostra Protezione Civile o se le due persone sono state registrate “fuori bilancio COVID-19” imputandole poi alla Cina per non appesantire le statistiche del paese Italia a livello nazionale ed internazionale.
A me risulta che i primi due casi di turisti cinesi siano finiti nel conto globale dell'Italia
RispondiEliminaIl dato dei contagiati 14 gg x 100.000 abitanti è peggiorato in primis in Europa ma anche in Asia mentre a livello globale si rileva una sostanziale stabilizzazione tra fine luglio e fine agosto. Si evidenzia un leggero miglioramento in America rispetto ai dati drammatici di fine luglio.
RispondiEliminaQuesti i dati 1 settembre 2020
9 Africa
126 America Nord
229 America Sud
29 Asia
53 Europa
8 Oceania
47 WORLD
Questi i dati 1 agosto 2020
18 Africa
187 America Nord
218 America Sud
22 Asia
30 Europa
14 Oceania
46 WORLD
Elaborazione effettuata su dati ECDC
Ho trovato interessante dare una veloce lettura a questo documento ISTAT sui flussi di persone in Italia per turismo e per lavoro.
RispondiEliminaE’ un documento di fine 2019 relativo all’esercizio 2018
https://www.istat.it/it/archivio/236148
Nel 2018, gli esercizi ricettivi italiani ( alberghieri ed extra-alberghieri) , hanno registrato circa 428,8 milioni di presenze (pernottamenti totali) e 128,1 milioni di arrivi ( persone registrate) suddivisi in parti pressochè uguali:
64,9 milioni residenti in Italia
63,2 milioni non residenti in Italia
Da questo si può facilmente immaginare quale può essere il rischio di importazione di contagi dall’estero , anche considerando che quest’anno i numeri degli arrivi soprattutto dei non residenti sia per turismo che per lavoro e studio, sono e saranno molto più bassi.
Altri documenti anche più recenti sulla crisi nel turismo generata da Covid-19 sono riportati al seguente link:
https://www.istat.it/it/archivio/presenze+turistiche
In conclusione penso che nel 2020 il basare le statistiche dei contagi solo sullo stretto numero dei residenti penalizzi le nazioni attrattive sotto il profilo turistico e lavorativo ( tipo Italia) e magari avvantaggi leggermente le nazioni poco turistiche che hanno flussi rilevanti di lavoratori diretti verso l’estero.