lunedì 28 settembre 2020

Aggiornamento 28 settembre della distribuzione regionale dei ricoveri

Oggi i ricoveri nei reparti Covid degli ospedali italiani hanno sfiorato quota 3000 nei reparti ordinari a cui si aggiungono 264 ricoveri nei reparti di terapia intensiva. Questi dati confermano la crescita registrata durante tutto il mese di ottobre e vanno letti tenendo conto che purtroppo un certo numero di ricoveri si risolvono con il decesso dei pazienti. Non sempre un (temporaneo) calo dei ricoveri è un segno positivo. Il numero dei decessi giornalieri sembra essersi attestato tra 15 e 20 unità ed oggi, dopo oltre tre mesi, anche il Trentino ha dovuto registrare un evento funesto. Possiamo concludere che la "tregua estiva" è definitivamente svanita.

Aldilà dell'incremento numerico, anche i dati di questa settimana confermano che la distribuzione dell'epidemia è profondamente cambiata rispetto ai dati di fine inverno. Ora sono le grandi Regioni del Centro-Sud a registrare il numero maggiore di ricoveri (normalizzati rispetto ad un campione di 100.000 abitanti). La media odierna, calcolata a livello nazionale, è pari a circa 5,4 ricoveri per ogni 100.000 abitanti (considerando la somma dei ricoveri nei reparti ordinari ed in quelli di terapia intensiva). La distribuzione geografica dei ricoveri è mostrata nella figura seguente:

Elaborato su dati del Ministero della Salute, distribuiti dalla Protezione Civile Nazionale

Lazio e Liguria sono appaiate in testa alla classifica della densità di ricoveri che è decisamente più alta rispetto alle altre Regioni/PPAA. Il dato ligure può essere parzialmente spiegato tenendo conto che la popolazione ligure è quella più anziana d'Italia. Inoltre a La Spezia è in atto da giorni un focolaio di particolare intensità che certamente ha contribuito ad aggravare la situazione. Potrebbe esserci anche un effetto legato alla vicina Costa Azzurra, dove gli ospedali sono in condizioni di grave emergenza e sono ormai costretti a trasferire una parte dei pazienti più gravi nelle terapie intensive degli ospedali parigini. Non si può escludere che una parte dei numerosi italiani che vivono gran parte del loro tempo in Costa Azzurra, in caso di grave contagio abbiano preferito rientrare in Italia ed essere ricoverati in un ospedale ligure. Il dato laziale è poco più alto rispetto a quello ligure a testimonianza di una situazione che ha iniziato a deteriorarsi con la massicia importazione di contagi legati all'effetto "Costa Smeralda" ed è progressivamente peggiorata nel corso delle ultime settimane destando non poche preoccupazioni.

Dopo il duo di testa, seguono Campania, Sardegna, Sicilia e Puglia. Sono tutte Regioni che erano state toccate relativamente poco dalla fase acuta iniziale della pandemia, ma ora si trovano in condizioni pouttosto serie. La Provincia Autonoma di Bolzano, pur mostrando un livello di ricoveri lievemente inferiore rispetto alla media nazionale, è - dopo la Liguria - il secondo territorio del Nord ad apparire nelle posizioni di testa della non invidiabile classifica. La Provincia Autonoma di Trento, pur registrando un livello di contagi molto elevato (simile a quello di Liguria e Provincia Autonoma di Bolzano) si trova localizzata in fascia bassa. Per capire come ciò sia possibile sarebbe interessante disporre di maggiori informazioni sull'età media dei contagiati nelle tre Regioni/PPAA. Sappiamo che la probabilità di dover ricorrere ad un ricovero ospedaliero cresce sensibilmente con l'età delle persone contagiate e questo potrebbe spiegare la discrepanza. Si tratta naturalmente solo di una ipotesi, tutta da verificare.



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