Il Trentino da oggi è segnalato da ECDC a livello europeo come zona "marrone": livello 3 su 4 della diffusione del contagio. Risultato dei focolai nel settore delle carni che sono stati individuati durante le ultime due settimane e che anche oggi contribuiscono con 34 nuovi contagi al bilancio giornaliero. Ma il dato più preoccupante è che i contagi odierni sono ben 76. Per capirci, è come se - normalizzati i dati rispetto alla popolazione - oggi la Lombardia avesse segnalato circa 1500 nuovi contagi (il dato odierno della Lombardia corrisponde a 281 contagi, numero elevato, ma molto minore di 1500, pur tenendo conto che la densità di tamponi per abitante fatti oggi in Lombardia è stata circa la metà di quella del Trentino).
Da inizio settembre osserviamo una specie di "picco del giovedì": 91 casi il 3 settembre, 82 il 10 settembre e 76 oggi. Forse è un caso, forse è legato alle tempistiche di svolgimento delle analisi.
Quello che preoccupa sul dato odierno è che oltre ai 34 contagi che possiamo considerare come una sorta di arretrato dei focolai del settore delle carni (anche se in realtà sembra che ce ne sia uno nuovo), oggi ci sono ben 42 casi di altra origine. Sono numeri grandi per il piccolo Trentino e non se ne capisce bene l'origine. Bastano questi 42 casi per far apparire il Trentino come la Regione/PPAA che oggi ha registrato il numero più elevato di nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti.
Mi aspetterei che le Autorità sanitarie e provinciali fossero un po' più chiare nelle loro comunicazioni e spiegassero meglio cosa stia effettivamente succedendo in Trentino. La mia personale impressione è che ci siano stati troppi ritardi nella somministrazione dei tamponi e/o errori nella strategia di somministrazione dei tamponi stessi che ci hanno portato ad inseguire con affanno gli avvenimenti senza riuscire ad attuare una efficace politica di prevenzione. Di fatto stiamo passando da una distribuzione granulare dei contagi ad una più diffusa molto più difficile da gestire. Il tentativo di scaricare la responsabilità di questa situazione sui cittadini trentini che ora "dovrebbero riprendere a rispettare le regole" è solo un puerile diversivo per non ammettere gli errori fatti. Con le Scuole ormai riaperte, non è certo una situazione rassicurante.
Apprezzo molto il lavoro critico che Lei sta facendo da mesi sulle vicende del coronavirus in Trentino e altrove. Ce ne fossero molti tentativi di tale qualità!
RispondiEliminaUna puntualizzazione: visto il paragone odierno con la Lombardia, mi è venuta la curiosità di verificare i dati odierni di quella Regione: sul sito Lombardia Notizie online si parla di 21.757 tamponi; sono dieci volte, non venti volte i nostri. Un piccolo ridimensionamento dell'allarme, ma proprio piccolo.
Grazie della precisazione. Ho inserito il commento nel testo.
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