La fine dell'estate è stata caratterizzata in Trentino da una forte ripresa della circolazione del virus che ha riportato la nostra Provincia in testa alla classifica dei nuovi contagi in Italia. La situazione è stata caratterizzata dalla presenza di forti focolai legati a specifici ambienti di lavoro (logistica, macelli, ecc.), ma anche da una circolazione più diffusa non direttamente ascrivibile ai principali focolai. Il dato complessivo dei contagi settimanali riportati da maggio in poi è mostrato nella figura qui sotto (punti rossi). Nella stessa figura riporto l'andamento medio (settimanale) dei ricoveri nei reparti Covid del Trentino (punti blu).
L'uso della scala verticale logaritmica mette in evidenza le variazioni percentuali e ci consente di cogliere i dettagli durante il periodo centrale dell'estate quando sia i nuovi contagi che i ricoveri erano al minimo: circa 10 nuovi contagi settimanali ed un numero medio di ricoveri che oscillava intorno ad 1 (sostanzialmente reparti Covid vuoti).
Il primo focolaio legato al settore della logistica rilevato a fine luglio è molto ben visibile ed appare come un picco significativo nella curva rossa. Notate invece che durante il mese di settembre, pur in presenza di forti focolai legati principalmente al settore delle carni si osserva un andamento con una minore evidenza di picchi (sempre su scala logaritmica, naturalmente). Questo è dovuto al fatto che diversi focolai si sono succeduti con una certa rapidità e che una gran parte dei contagi complessivi non è comunque riconducibile a focolai isolati. Questo è un segnale preoccupante perché indica il passaggio da una struttura dei contagi granulare (focolai isolati) ad una diffusa, molto più difficile da gestire.
Sul fronte dei ricoveri (linea blu) la tendenza è simile a quella registrata a livello nazionale e mostra una crescente occupazione dei reparti Covid. Siamo comunque ancora a livelli molto inferiori rispetto ai dati di inizio maggio e questo è un dato confortante. Sappiamo tuttavia che l'evoluzione dei diversi parametri che caratterizzano la pandemia è soggetta a forti sfasamenti temporali e quindi è necessario mantenere un elevato livello di allerta.
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