venerdì 4 settembre 2020

Rapporto settimanale ISS sull'epidemia in Italia

Il Ministero della Salute ha messo in rete una versione sintetica del rapporto che ogni settimana viene elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità  riguardo all'andamento dell'epidemia in Italia.

I dati mostrano, e non è una novità, una consistente crescita della circolazione del virus che solo nel 15% circa dei casi è stata attribuita all'importazione di contagi dall'estero. I rimanenti contagi sono autoctoni o, al massimo, provengono da un'altra Regione (vedi effetto Costa Smeralda). Possiamo definitivamente considerare superata quella fase in cui l'Italia era una specie di bolla accerchiata da altri Paesi dove il virus circolava con intensità molto maggiore. Ormai il virus è tornato in Italia in forze ed i contagi avvengono in maggioranza localmente. Finita la stagione delle vacanze di massa, il problema dell'importazione del virus dovrebbe essere ridimensionato, ma ormai la favorevole condizione di bolla low-Covid è definitivamente persa.

L'andamento regionale è mostrato nella tabella seguente dove, in rosso, sono evidenziate le Regioni/PPAA hanno superato il limite di 10 nuovi contagi settimanali per ogni 100.000 abitanti. Come vedete nella settimana compresa tra il 24 ed il 30 agosto, la grande maggioranza delle Regioni/PPAA (Trentino incluso) e anche l'intera Nazione (come dato complessivo) avevano superato tale limite.

Tratto da Ministero della Salute su dati ISS

Nel corso della settimana sono stati gestiti 1799 focolai, di cui ben 649 nuovi. Finalmente l'ISS ha preso atto che l'indice di trasmissione del contagio a livello nazionale è diventato ben superiore ad 1 (valore medio pari ad 1,18 con un intervallo di confidenza calcolato al 95% che va da 0,86 a 1,43). In vari post precedenti ho criticato le metodologie utilizzata da ISS per la stima dell'indice di trasmissione. Da almeno due settimane c'è ampia evidenza del fatto che crescono nuovi contagi e ricoveri, eppure l'ISS continuava a fornire stime dell'indice di trasmissione inferiore ad uno. 

Si conferma l'abbassamento dell'età dei contagiati (mediana pari a 32 anni) anche se il  valore di questa settimana è leggermente superiore a quello della settimana precedente. Comunque la differenza è troppo piccola per ipotizzare una inversione di tendenza.

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