Vi segnalo un interessante articolo pubblicato dalla BBC in cui si analizza l'andamento della pandemia di SARS-CoV-2 in India. Il grande Paese asiatico è stato uno di quelli più colpiti a livello mondiale anche se i dati relativi alla densità di nuovi contagi per abitante non lo pongono ai primissimi livelli. D'altra parte con un miliardo e 350 milioni di abitanti, quando si calcola la densità di contagi e decessi l'effetto del denominatore si fa sentire.
Prevalenza del SARS-CoV-2 in India (tratto da BBC) |
I dati ufficiali mostrano una circolazione del virus molto disomogenea a livello nazionale, dato possibile considerata la grande esetenzione del Paese. Tuttavia molti ricercatori esprimono dubbi sulla capacità di rilevare i casi di contagio. I numeri potrebbero essere largamente sottostimati, anche se attualmente l'India esegue circa un milione di tamponi al giorno, di cui circa il 10% positivo (e già questa percentuale così alta ci fa sospettare che non si facciano abbastanza tamponi). I casi conteggiati ufficialmente sono - ad oggi - poco più di 5 milioni, ma i numeri reali potrebbero essere molto più alti. Le difficili condizioni sanitarie e socio-economiche del Paese sono strettamente collegate. I tentativi di attivare lockdown generalizzati hanno scatenato migrazioni di massa che hanno coinvolto milioni di persone costrette a lasciare le grandi città perché private improvvisamente di ogni forma di sostentamento. L'effetto è stato quello di diffondere il virus ancora più efficacemente. Successivamente c'è stata una frettolosa riapertura, ma è un dato di fatto che l'India mostra una crescita dei nuovi contagi che prosegue impetuosa da marzo fino ad oggi, senza alcun accenno di saturazione. Mentre persino la Svezia, aldilà delle spavalde dichiarazioni ufficiali, ha di fatto attuato - sia pure su base individuale e volontaria - pratiche di limitazione della circolazione del virus, l'India sembra il primo grande Paese a tentare la strada dell'immunità di gregge. Ammesso e non concesso che tale immunità non sia troppo effimera.
I due giganti asiatici Cina ed India sembrano avere imboccato percorsi divergenti nella lotta contro la Covid-19. Sarà interessante vedere gli effetti di tali scelte nel lungo periodo.
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