sabato 12 settembre 2020

Rapporto settimanale ISS: Trentino ancora in pole position

L'ultimo rapporto settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità relativo all'evoluzione dell'epidemia in Italia (periodo 31 agosto - 6 settembre) vede nuovamente il Trentino svettare a livello nazionale per la densità di nuovi contagi. Pur in presenza di una crescita dei contagi che dura ormai da 6 settimane e che riguarda quasi tutto il territorio nazionale, il dato trentino è particolarmente elevato, a dimostrazione dell'esistenza in Trentino di focolai che sono stati localizzati con troppo ritardo. Il quadro nazionale complessivo è mostrato nella tabella che riporto qui sotto. Sono cerchiate in rosso le Regioni/PPAA che hanno superato il livello di 10 nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti durante l'ultima settimana. Anche la media nazionale è superiore a 10: in testa c'è il Trentino, seguito a debita distanza da Liguria e Veneto:

Tratto da portale Ministero della Salute

Ho provato a rappresentare su grafico alcuni dati contenuti nei rapporti che l'Istituto Superiore di Sanità ha elaborato da fine luglio in poi. Li riporto qui di seguito, ricordando che le linee tratteggiate sono dei fit polinomiali dei dati che non pretendono di avere alcun valore predittivo.



Notiamo che la costante crescita dei nuovi contagi (punti verdi, calcolati per ogni 100.000 abitanti e per un periodo di due settimane) è stata accompgnata da una crescita altrettanto consistente  del numero di focolai di infezione attivi (punti rossi). Questo fatto rappresenta un primo campanello d'allarme perché maggiore è il numero dei focolai attivi, maggiore sarà il carico di lavoro per i Servizi sanitari preposti alla tracciatura dei nuovi contagi. Varie Regioni/PPAA stanno già mostrando seri limiti nella loro capacità di prevenzione/tracciatura ed è cresciuto il rischio che i nuovi focolai siano identificati solo dopo che sono diventati molto (troppo) consistenti. 

Il grafico che segue è tratto da un recente documento dell'ISS e riporta l'andamento nel tempo dell'età mediana dei nuovi contagiati. Vengono mostrate con aree colorate gli intervalli di età che coorrispondono rispettivamente al 50% (zona grigia) ed al 90% (zona azzurra) dei contagi.


Notiamo che il notevole abbassamento dell'età mediana che è stato registrato fino a circa a metà agosto si sta riassorbendo. L'interpretazione fornita da ISS è che i più giovani dopo aver contratto il virus nel periodo delle vacanze siano tornati a casa e che ora il contagio si propaghi a livello familiare. Non è un buon segno per il futuro.

Aggiungo un dato su cui l'ISS fa, nell'ultimo rapporto, un fugace accenno. Sta risalendo infatti anche il ricorso ai ricoveri nei reparti Covid di terapia intensiva. In numero assoluto tali ricoveri sono quadruplicati rispetto al minimo assoluto registrato a fine luglio. Più interessante, a mio avviso, vedere quale è la frazione di attualmente positivi che sono ricoverati in terapia intensiva. Il dato è mostrato qui sotto (punti viola):


Si nota, anche per questo dato, una inversione di tendenza. Ricordo che nella fase apicale dell'epidemia la percentuale di attualmente positivi ricoverati nelle terapie intensive ha raggiunto il 5%, ma si trattava di una situazione completamente diversa rispetto a quella odierna. Come ricordato in vari post precedenti, a inizio primavera si facevano pochi tamponi e solo una minima parte delle persone attualmente positive veniva rilevata. Questo ha portato certamente a sovrastimare il valore della percentuale dei positivi che hanno avuto necessità di un ricovero in terapia intensiva. Il fatto che, come rilevato dall'ISS, sia in atto una crescita dell'età mediana dei nuovi contagiati ci fa temere che il dato possa effettivamente crescere, ma bisognerà aspettare almeno due settimane prima di poter escludere che la tendenza alla risalità evidenziata in figura sia dovuta ad una banale fluttuazione statistica.




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