Ho letto sul quotidiano l'Adige l'appello rivolto in occasione della riapertura delle Scuole in cui si invitano i giovani studenti a proteggere i nonni ed i familiari più fragili. Tutto giusto e condivisibile. Ma poi gli appelli si scontrano con la dura realtà.
Si segnalano da più parti ritardi e gravi carenze organizzative ed è successo, dalla sera alla mattina, che i genitori di alcune Scuole materne fossero avvisati di significative riduzioni d'orario. Ci aspettiamo seri problemi anche per la pratica attuazione del cosiddetto "tempo prolungato". Le Scuole riducono gli orari, ma i genitori hanno i loro impegni lavorativi e qualcuno deve provvedere.
Quando ci sono i nonni, saranno proprio loro a dover sopperire alle carenze delle Scuole andando a prendere i più piccoli, ospitandoli a casa loro per tutto il tempo necessario. Dobbiamo aspettarci di vedere i poveri nonni davanti alle Scuole in attesa degli adorati nipoti, ben dotati di mascherine FFP2, camici e guanti?
Invece di fare appelli a vuoto, sarebbe bene che chi di dovere si impegnasse per fornire i servizi necessari, senza scaricare sulle famiglie problemi che possono diventare ingestibili.
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