martedì 10 novembre 2020

Ancora grande confusione sugli indicatori

Malgrado il lungo lavoro di affinamento dei dati che ha portato a ben quattro giorni di ritardo nella pubblicazione dell'ultimo rapporto settimanale rilasciato da ISS (26 ottobre - 1 novembre) ci sono ancora numerose incongruenze abbastanza evidenti anche ad una veloce lettura del documento. Mi riferisco in particolare alle tabelle dei 21 indicatori che sono stati utilizzati per decidere il "colore" delle Regioni/PPAA.

Il tasto dolente è sempre quello dell'indice di trasmissione del contagio R calcolato su base regionale. Ad esempio, per l'Alto-Adige ed il Trentino, vengono riportati valori di R pari a 1.73 (CI: 1.62-1.86) e 1.54 (CI: 1.42-1.67) rispettivamente (pag. 3 del documento).  Se invece andiamo a vedere il documento (che fa sempre parte dello stesso rapporto ISS) relativo alle due province autonome troviamo per Alto-Adige e Trentino i seguenti valori 1.87 (CI: 1.42-2.25) e 1.61 (CI: 1.36-1.89). I termine CI indica gli estremi dell'intervallo di confidenza (barra di errore della stima). Aldilà delle differenze relative ai valori medi, la cosa che balza agli occhi è la forte differenza dell'ampiezza dell'intervallo di errore. I dati riportati tra i 21 indicatori sono sistematicamente molto più accurati rispetto a quelli mostrati in altre parti del rapporto. Quale magia statistica è accaduta per ridurre così nettamente l'incertezza legata alle stime? Nessuno lo spiega. Analoghe differenze ci sono per tutte le altre Regioni. Non capisco come nello stesso rapporto si possano fornire informazioni così diverse, soprattutto alla luce del fatto che attualmente le decisioni relative all'adozione dei diversi colori sono molto focalizzate sul valore di R ed in particolare si assume come valore critico proprio 1,5. Noto anche che rispetto ai precedenti rapporti ISS, questa settimana è sparito il grafico che mostrava sinteticamente i valori di R per le diverse Regioni/PPAA con i relativi intervalli di confidenza. Coda di paglia?

Sempre guardando agli indicatori di sintesi (pag. 3 del documento) balza agli occhi che il Trentino è una delle pochissimi Regioni/PPAA che registra una riduzione del numero di nuovi focolai trovati nel corso della settimana. I dettagli li trovate nella Tabella 2 del documento: saremmo passati da 111 a soli 88 focolai attivi. Alla faccia del "In Trentino siamo rimasti gli ultimi a fare ancora il contact tracing!".

Questa riduzione dei focolai è stata valutata come un fattore positivo (la freccia che appare negli indicatori di sintesi è di colore nero invece che rosso) anche se in realtà indica semplicemente la progressiva incapacità di tracciare i focolai che nascono quotidianamente. Potrebbe essere un effetto della decisione trentina di rimandare alle calende greche i tempi di esecuzione del test molecolare  per coloro che risultano positivi al test rapido antigenico. Si tratta di persone sintomatiche che spariscono dalle classifiche ufficiali, così come i focolai ad esse associati. Con questo strano modo di conteggiare i contagi, il Trentino contende alla Basilicata il record della Regione/PPAA dove è stato registrato il numero più basso di nuovi focolai nell'arco della settimana (indicatore 3.5, pag. 7 e 9 del documento). A me sembra veramente molto strano! Certo che se smetteremo di cercare i focolai del tutto, il parametro 3.5 lo manderemo rapidamente a zero. Che poi il tutto contribuisca a migliorare la valutazione complessiva mi sembra davvero paradossale.

A me sembra anche molto strano che il Trentino dichiari un valore del 100% per il parametro 2.6 (pag. 15 del documento, numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati). Come è possibile che dopo aver fatto contact-tracing per tutti i nuovi contagiati siano stati trovati solo 23 nuovi focolai? Tenuto conto che secondo l'indicatore 2.4 il Trentino impiega ben 58 persone per le operazioni di contact-tracing, tutte queste persone sono riuscite ad individuare meno di mezzo focolaio a testa nel corso della settimana? Ma, almeno a livello familiare, qualche focolaio in più non avrebbero dovuto trovarlo? Se vogliono gliene segnalo uno di cui ho diretta conoscenza: tutti sintomatici testati con tampone rapido (in alcuni casi fatto privatamente) in attesa di essere chiamati per certificare l'auspicabile ritorno alla condizione di virologicamente negativi.

Una terza osservazione riguarda il tasso di occupazione dei posti letto. A pag. 9 del documento viene riportato che per il Trentino il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri sarebbe pari al 15% per le terapie intensive ed al 14% per i reparti ordinari. Mi domando a quando si riferiscano questi dati. Parliamo dello stesso Trentino in cui questa mattina ci è arrivata l'esortazione presidenziale a non fare incidenti che richiedano un ricovero in terapia intensiva perché i posti attualmente disponibili sono solo 7? Come si fa a prendere decisioni relative al "colore" di un territorio se si lavora con dati che forse erano corretti due settimane fa, ma ora sono abbondantemente superati?

Purtroppo, in ISS nessuno si è preoccupato di fare il ben che minimo controllo di consistenza sull'insieme dei dati forniti. Tanto per citare un esempio ben noto, oggi in Trentino oltre l'11% delle persone attualmente positive risulta ricoverata in ospedale, contro una media nazionale di poco superiore al 5%. Siamo più cagionevoli di salute noi trentini o sono i dati che non tornano?

Concludo con una osservazione di carattere generale. Abbiamo assistito a giorni di allucinanti dibattiti legati alla scarsa qualità dei dati che molte Regioni/PPAA hanno trasmesso al Ministero della Salute. Se andiamo a vedere gli indicatori  della cosiddetta Dimesione 1 ovvero la capacità di monitoraggio (pag. 4 del documento) quasi tutte le Regioni/PPAA prendono voti medio-alti. Ci sono due "asinelli" ma, ci assicura l'ISS, stanno migliorando e si stanno avvicinando alla soglia minima richiesta. Ma allora di cosa abbiamo discusso durante questi ultimi giorni?

3 commenti:

  1. Avete notato come il numero degli attualmente positivi in Trenino stia già calando (https://covid19trentino.fbk.eu)? Un contributo viene sicuramente dal gran numero di guariti (400 solo ieri), ma non è che qualcuno dei certificati come guariti dal test molecolare di controllo non era neanche stato conteggiato tra i positivi avendo fatto "solo" il test antigenico?

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  2. Ottima osservazione. Il sospetto era venuto anche a me. Se fosse così a breve avremo un nuovo avoided crossing. Vedremo.

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  3. Io sarei curioso di capire quali sono i dati e le indicazioni che il responsabile del contact-tracing riceve e fornisce ai suoi collaboratori. Vengono tracciati subito e messi in quarantena i contatti stretti di chi viene trovato positivo al test antigenico o tutto finisce in “polvere sotto il tappeto”? Con la differenza non trascurabile che qui, sotto il tappeto, la polvere si moltiplica.

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