Il giornalista Matteo Lunelli nei suoi pezzi scritti sul quotidiano l'Adige ricostruisce i veri dati sullo stato attuale della pandemia in Trentino partendo dalla "voce dal sen fuggita" di un alto dirigente di APSS Trento. Ecco cosa scrive:
Sono 10 mila i trentini attualmente positivi al Covid. Nel dettaglio tremila riscontrati con il tampone molecolare e settemila con l’antigenico rapido. Il dato, la fotografia reale della situazione in Trentino, emerge dalle parole del dottor Antonio Ferro, che ieri ha riferito «dell’incidenza dei casi attivi di tutta la popolazione del Trentino che viaggia intorno all’1,85%». Tradotto poco meno del due per cento dei trentini è contagiato. Diecimila persone. Un numero che da giorni stavamo ipotizzando e intuendo, ma mai ufficializzato per via della questione legata ai casi rilevati con i tamponi rapidi, che non vengono diffusi se non dai sindaci. Quando vi dicevamo che il totale era prudenzialmente il doppio e più realisticamente il triplo rispetto al dato ufficiale (ieri 3.099 attualmente positivi in provincia), non sbagliavamo. E da questo numero, praticamente identico a quello dell’Alto Adige (ieri era a 10.701), ne deriva un altro: poiché, come ha spiegato l’Azienda sanitaria, ogni positivo “trascina” in quarantena una media di due persone e mezza, ad oggi ci sono 35 mila trentini costretti a casa dal virus. Un numero enorme, che ha ovvie ripercussioni anche sull’economia locale
Le stime dell'Adige sono perfettamente compatibili con l'anomalia riscontrata nel rapporto tra ricoverati ed attualmente positivi. Se moltiplichiamo per tre il numero degli attualmente positivi ufficiali, il rapporto del Trentino che svetta con il 14,1% scenderebbe al 4,7%, molto vicino alla media nazionale (5%).
Francamente, non credo che il numero di contagi veri (e delle persone isolate, inclusi i contatti stretti dei contagiati) sia compatibile con lo stato di "zona gialla" di cui si fregia la Provincia Autonoma di Trento.
Nell'assordante silenzio dell'Istituto Superiore di Sanità che non verifica i dati forniti dal Trentino, si sta facendo una grave e voluta sottovalutazione del reale pericolo di contagio, con possibili gravi conseguenze sia per la sanità pubblica che per l'economia del Trentino. Vi ricordo, tra le altre cose, che - considerati i numeri - è ormai praticamente impossibile verificare il rispetto delle norme di isolamento da parte delle decine di migliaia di persone che dovrebbero stare in quarantena. La probabilità di incrociare una persona contagiosa al bar o al supermercato è elevata, non solo nei pochi comuni dichiarati zona rossa.
Questo è un dato di fatto e chi si ostina a negare l'evidenza si assume una grave responsabilità.
da LA STAMPA:
RispondiEliminaUe, via libera ai tamponi rapidi: ecco come funzionano e perché sono diversi dagli altri
I tamponi antigenici potrebbero essere impiegati anche per il tracciamento dei contatti e per l'accettazione nelle strutture ospedaliere o assistenziali
Al momento, lo standard per la conferma delle infezioni da Sars-CoV-2 si basa sull’individuazione e l’amplificazione delle sequenze virali specifiche del coronavirus.
Questo test richiede il prelievo di un campione delle vie respiratorie del paziente: effettuato quasi sempre ATTRAVERSO UN TAMPONE NASO-FARINGEO, anche se nei pazienti in condizioni più gravi si può ricorrere al lavaggio bronco-alveolare (nel caso in cui il virus non sia più rintracciabile...
https://www.lastampa.it/topnews/2020/11/18/news/ue-via-libera-ai-tamponi-rapidi-ecco-come-funzionano-e-perche-sono-diversi-dagli-altri-1.39554915
Quando la PATN sarà costretta a fare il conguaglio dei dati (temo a breve), accadrà ciò che era successo a San Vigilio, il 26 giugno 2020:
RispondiEliminaCoronavirus, un mese di dati sbagliati da Fugatti e Segnana ai cittadini: la Patn ammette che mancavano 387 contagi
Scoperto l'incredibile errore, Fugatti non lo ha mai avuto la forza di ammetterlo, anzi.
Ha sempre ribadito ai cittadini nelle conferenze pubbliche che così si doveva fare e in questo modo, sbagliato, il Trentino ha continuato a mentire al resto del Paese, pur sapendo di farlo perché avvisato dall'ISS.
https://www.ildolomiti.it/cronaca/2020/coronavirus-un-mese-di-dati-sbagliati-da-fugatti-e-segnana-ai-cittadini-la-pat-ammette-nel-silenzio-generale-che-mancavano-387-contagi
e quindi il Trentino rischia di diventare "zona rossa in ritardo" per la gravità dello spike, ma due o tre settimane dopo le regioni confinanti.