venerdì 13 novembre 2020

Ormai anche i dati ISTAT sulla mortalità indicano l'arrivo della seconda ondata

Quando si parla di decessi legati alla pandemia di Covid 19 sentiamo spesso vuote discussioni sui morti "per" ed i morti "con". Talvolta l'attribuzione delle cause di morte è incerta ed è ricorrente la cinica espressione "tanto sarebbero morti a breve". Espressione non solo cinica, ma anche sbagliata, come dimostrato ampiamente dai dati ISTAT relativi alla mortalità in Italia.

Oggi è stato rilasciato l'aggiornamento dell'analisi sulla mortalità in Italia basata su dati ISTAT aggiornata allo scorso 3 novembre. Purtroppo, anche in questi dati, è ormai evidente la presenza della seconda ondata della pandemia che ha già generato un sensibile incremento della mortalità rispetto alla media dello stesso periodo degli anni precedenti. A differenza della prima ondata, attualmente l'incremento dei decessi riguarda tutto il Paese, Nord come Centro-Sud.

Ecco alcuni grafici tratti dal rapporto che non hanno bisogno di particolari spiegazioni:

Andamento della mortalità al Nord. Tratto dal rapporto elaborato dal Centro Nazionale Prevenzione e Cura delle Malattie

Andamento della mortalità al Centro-Sud. Tratto dal rapporto elaborato dal Centro Nazionale Prevenzione e Cura delle Malattie

La stima è stata fatta utilizzando un campione di città. Per il Nord: Aosta, Bolzano, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna e Genova. Per il Centro Sud: Perugia, Civitavecchia, Roma, Frosinone, Bari, Potenza e Messina. Notate che per il campione di città del Centro-Sud il picco di mortalità di marzo-aprile è appena accennato e sostanzialmente mascherato dalla banda di incertezza statistica (zona grigia) associata alla media degli anni precedenti. Attualmente la tendenza è invece più o meno la stessa in tutta Italia.


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