domenica 15 novembre 2020

Decisori politici italiani andate tutti a lezione da Angela, per favore

L'indice di trasmissione del contagio R (qualcuno lo chiama Rt, ma io per semplicità uso la notazione R adottata da RKI), come già anticipato in questo blog dall'inizio di novembre, mostra una tendenza a decrescere. Quando il suo valore scenderà sotto alla soglia critica R = 1 vorrà dire che abbiamo passato il picco della seconda ondata (come contagi, ma non come ricoveri e decessi!)  e che ci stiamo avviando ad una discesa più o meno veloce.

L'ultima stima aggiornata ad oggi è mostrata nella figura qui sotto. Ricordo che queste stime rappresentano una media fatta sulle due settimane che precedono la data indicata in figura. Il valore della stima per il prossimo 18 novembre è una proiezione parziale, basata sui dati disponibili fino ad oggi.

I punti rossi con le relative barre d'errore sono le stime ufficiali rilasciate dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS). I punti e la linea blu sono il risultato di una mia stima molto grossolana che considera tutti i nuovi contagi in base alla data di comunicazione del contagio e non solo i contagi di persone sintomatiche come viene fatto da ISS

La tendenza è favorevole, ma una volta arrivati ad 1 c'è ancora tantissima strada da fare. Leggo dichiarazioni rilasciate da politici di ogni colore che annunciano strabilianti riduzioni delle misure di contenimento del contagio non appena il famoso valore unitario sarà stato raggiunto. Con spirito bipartisan lasciatemi dire che queste dichiarazioni costituiscono una colossale scemenza. Io richiederei un patentino ai politici che vogliono parlare di R in pubblico. Per conseguirlo dovrebbe essere obbligatoria la frequenza ad un mini corso online basato sulle conferenze/lezioni di Angela Merkel.

Il valore di R a cui in Italia si attribuisce una importanza straordinaria (che a mio giudizio è del tutto mal riposta) non ci dice - da solo - cosa stia effettivamente accadendo. Se paradossalmente in Italia ci bloccassimo sul valore R = 1 (e vi faccio notare che allentando le attuali misure di contenimento difficilmente eviteremmo una immediata risalita dell'indice) vorrebbe comunque dire che continueremmo ad avere ogni giorno circa 30.000 nuovi contagiati. Il che vuol dire almeno 1500 nuovi ricoveri al giorno. Sappiamo che i posti letto occupati negli ospedali sono determinati dal bilancio tra nuovi ricoveri, dimissioni e (ahimè) decessi. Voi capite se se continuassimo su questi ritmi, ci troveremmo comunque di fronte ad una situazione insostenibile (così come è già attualmente in quasi tutto il Paese). Non possiamo andare avanti per mesi impegnando gran parte del nostro sistema ospedaliero nella cura dei malati Covid-19 perché produrremmo (come già stiamo producendo) gravi danni a chi soffre di tutte le altre patologie. Sarebbe un disastro sanitario con gravissime ricadute sull'economia del Paese.

Scendere sotto il valore critico R = 1 è comunque una buona notizia perché ci dice che le cose non potranno andare peggio rispetto a quanto accade oggi, ma se vogliamo salvaguardare l'economia del Paese (oltre alla salute dei cittadini) dobbiamo riportare il più rapidamente possibile il livello dei nuovi contagi ad un valore gestibile (meno di un decimo dei valori attuali). Per fare questo bisogna abbassare R ben sotto la soglia unitaria. L'ideale sarebbe quello di scendere al più presto possibile fino a R = 0,5 e mantenere questo valore per almeno 3/4 settimane. Non a caso molti Paesi, inclusa la vicina Austria, fatti i debiti conti, hanno optato per alcune settimane di lockdown rigido.

Solo dopo che  avremo riportato la situazione dei nuovi contagi sotto controllo e - ammesso e non concesso - che nel frattempo fossimo riusciti a dotarci di quei sistemi di tracciamento dei contagi di cui c'è assoluto bisogno, potremo parlare di allentamento delle misure e di ritorno ad una vita quasi-normale. E al quel punto anche un valore di R prossimo ad 1 diventerà accettabile.

Chi oggi parla a vanvera di R = 1 come soglia per il "liberi tutti" mette le premesse per fare delle prossime feste di Fine Anno un nuovo Ferragosto e spalanca le porte alla terza ondata della pandemia.

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