giovedì 26 novembre 2020

Irlanda, Belgio e Italia: tre strategie a confronto

In questo post vi mostro l'andamento della seconda ondata pandemica in tre diversi Paesi: Irlanda, Belgio e Italia. 

L'Irlanda è stato il primo Paese europeo ad affrontare la seconda ondata della pandemia tramite una forma di lockdown attivata già durante lo scorso mese di ottobre. Gli effetti sono stati evidenti: il picco della seconda ondata è stato molto contenuto ed ora la circolazione del virus è tornata ad un livello accettabile. I miei amici irlandesi non sono stati certamente felici nel vedere i loro amati pub rigorosamente chiusi, ma le Scuole hanno sempre funzionato regolarmente.

Il Belgio, pur presentando già da settembre una situazione abbastanza preoccupante, si è inizialmente illuso di poter gestire la seconda ondata senza adottare misure particolari. Ma ad ottobre la situazione si è ulteriormente aggravata facendo del Belgio uno dei Paesi europei più colpiti dalla seconda ondata. A questo punto sono scattate misure tanto rigide quanto efficaci. Ho letto su alcuni quotidiani italiani una certa ironia riguardo alla notizia della legge che autorizza la polizia belga a "controllare i cenoni di Natale". I cittadini belgi sono molto attenti al rispetto delle libertà individuali, ma evidentemente dopo aver visto il carico di contagi (e di decessi) associati alla seconda ondata pandemica hanno deciso di usare le maniere forti. I risultati si vedono perché - rapidamente come erano cresciuti -  i nuovi contagi stanno discendendo. Il Belgio non è ancora tornato ad un livello di circolazione del virus accettabile, ma è decisamente avviato lungo la buona strada.


Il dato italiano lo conosciamo bene. A settembre ci illudevamo che la seconda ondata riguardasse solo gli altri Paesi europei. Purtroppo, anche se i contagi italiani erano ancora bassi, era solo una questione di tempo. Con circa due settimane di ritardo rispetto al Belgio, la seconda ondata pandemica è arrivata anche in Italia. I vari DPCM che si sono susseguiti da metà ottobre ad oggi hanno consentito di evitare un picco di ampiezza simile a quello del Belgio, ma per l'Italia la discesa dei contagi è appena iniziata. Non sappiamo cosa succederà nelle prossime settimane e c'è sempre il rischio che Natale diventi un nuovo Ferragosto, innescando la terza ondata pandemica.

E adesso vi pongo una domanda: chi pensate che potrà gestire meglio - soprattutto da un punto di vista economico - le festività di fine anno? L'Irlanda che ha fatto le sue scelte in anticipo ed ora può controllare l'evoluzione della pandemia senza particolari affanni o l'Italia che a un mese dal Natale si trova ancora con gli ospedali pieni di pazienti Covid ed il sistema di tracciatura dei nuovi contagi sostanzialmente evaporato?


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