venerdì 6 novembre 2020

Notizie non buone sui test rapidi attualmente utilizzati in UK

Secondo la stampa britannica il piano inglese denominato Operation Moonshot che dovrebbe aumentare considerevolmente la capacità di tracciare le persone virologicamente positive non starebbe dando gli esiti sperati. Il piano è basato sull'uso intensivo dei test rapidi Optigene Direct RT-LAMP  Sembrerebbe che le prove preliminari effettuate a Manchester e Salford  durante l'ultimo mese  abbiano consentito di individuare solo circa il 50% delle persone virologicamente positive sottoposte a test. Da qui l'indicazione di usare tali test con molta attenzione e di evitare il loro utilizzo in ambienti potenzialmente critici come ospedali o RSA. 

Notiamo che qualsiasi tipo di test (anche i cosiddetti tamponi molecolari) ha un certo margine di errore. Il problema è che se ci sono troppi "falsi negativi" si rischia di lasciare in circolazione troppe persone potenzialmente contagiose (la metà dei positivi sottoposti a test quando solo il 50% delle risposte positive viene individuata). Passando dal 50% al 75% di risposte positive esatte, i positivi non individuati sarebbero 1 su 4 che, dal punto di vista della circolazione complessiva del virus, fa una enorme differenza.

Per il momento parliamo di anticipazioni di stampa e non di una pubblicazione scientifica sottoposta al vaglio di referee. Si tratta comunque di una indicazione di possibili limiti nella affidabilità dei test veloci e della necessità di integrare tutti i tipi di test disponibili nell'ambito di una coerente strategia per la ricerca delle persone virologicamente positive.

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