mercoledì 28 ottobre 2020

Fact-checking: è vero che la maggior parte dei morti per Covid sarebbero comunque deceduti - anche senza Covid - nel giro di poche settimane?

A marzo quando soprattutto al Nord Italia contavamo i numerosi lutti associati alla pandemia di Covid-19 girava una voce che tendeva in qualche modo a sminuire la gravità degli eventi sostenendo che le persone decedute erano per la stragrande maggioranza persone in pessime condizioni generali di salute e quindi la pandemia si sarebbe limitata ad accelerare eventi che sarebbero comunque accaduti nell'arco di poche settimane (rileggete i quotidiani locali della scorsa primavera e troverete numerose dichiarazioni di questo tipo). L'effetto è noto agli epidemiologi che lo chiamano "harvesting": la pandemia arriva e raccoglie prioritariamente le vite più fragili. Ma la domanda è: oltre ai più fragili, muoiono anche persone che - senza la pandemia - avrebbero avuto una aspettativa di vita non trascurabile?

La mia idea personale è sempre stata (l'ho scritto a suo tempo in questo blog) che - da un punto di vista statistico - si trattasse di un pietosa bugia per cercare di consolare i familiari delle vittime e, in taluni casi, di un maldestro tentativo delle Autorità politiche e sanitarie per attenuare le loro responsabilità. Ma si trattava di una idea personale o se preferite un pregiudizio. Oggi abbiamo a disposizione i primi dati statistici per verificare come sono andate effettivamente le cose.

I dati provengono da una fonte che abbiamo già usato in passato: il Centro Nazionale di Prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM) che opera in collaborazione con il Ministero della Salute. In rete è disponibile il rapporto in cui viene analizzato l'andamento della mortalità in Italia fino all'inizio di settembre 2020.

In particolare, vi mostro il dato relativo ad un campione di città del Nord-Italia (Aosta, Bolzano, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna, Genova):

Tratto da Rapporto CCM

Qui sotto vedete lo stesso dato disaggregato per classi di età (sopra i 65 anni) dove si nota - come atteso - che l'effetto è stato più significativo per le persone più anziane.

 

Tratto da Rapporto CCM
 

Le linee tratteggiate che appaiono nei grafici mostrano l'andamento medio della mortalità in Italia misurato negli anni precedenti e le bande colorate che circondano le linee tratteggiate rappresentano l'incertezza statistica associata al valore della mortalità media.

Il picco di marzo-aprile associato alla pandemia di Covid-19 è ben evidente in tutti i grafici. Non è detto che questo eccesso di mortalità sia legato solo ed esclusivamente a persone che abbiano contratto la Covid-19. Il numero di morti in più registrati a livello anagrafico supera di circa il 30% i decessi ufficialmente registrati per Covid-19. Difficile dire quanti di questi decessi in più siano dovuti a casi non diagnosticati col tampone e quanti siano i decessi indiretti legati alla possibile carenza di cure per altri malattie legata alla situazione emergenziale. Comunque sono tutti decessi che - statisticamente parlando - non si sarebbero verificati se non ci fosse stata la pandemia.

Tornando alla nostra domanda originale, cosa ci aspetteremmo se le morti per Covid (che sono la grande maggioranza dell'eccesso dei decessi registrati a marzo-aprile) fossero effettivamente state solo un anticipo di eventi che sarebbero comunque accaduti con poche settimane di ritardo? Una volta calato il picco dei decessi Covid, ci saremmo aspettati un significativo calo della mortalità nei mesi successivi, soprattutto per le persone più anziane.

Se guardate i dati statistici non c'è alcuna evidenza di un "picco negativo" nei mesi estivi. Da maggio fino all'inizio di settembre i decessi registrati in Italia sono stati - al netto delle normali fluttuazioni statistiche - in linea con il valore degli anni precedenti. Questo vuol dire che l'aspettativa residua di vita delle persone decedute per Covid a marzo-aprile era mediamente ben superiore rispetto alle poche settimane. La storiella che tanto muoiono soltanto coloro che sono già comunque in fin di vita non sta in piedi.

 

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