Quasi in contemporanea con l'annuncio del nuovo lockdown in Irlanda, anche le Autorità gallesi hanno annunciato due settimane di chiusura pressochè totale (negozi non essenziali, locali pubblici, hotel, palestre e buona parte delle scuole) invitando i cittadini a "rimanere a casa". Le chiusura scatterà la sera di venerdì prossimo e durerà fino al prossimo 9 novembre. Le Autorità gallesi sperano che queste due settimane possano riportare il livello dei nuovi contagi a numeri più gestibili e si sono preoccupate di agire prima dell'arrivo dell'inverno e della conseguente epidemia influenzale.
Il Galles è una delle quattro Nazioni che costituiscono la Gran Bretagna ed è posto nella regione sud-ovest del Paese, proprio di fronte alle coste irlandesi. Il Galles ha una popolazione di poco più di tre milioni di abitanti ed ha deciso questo drastico provvedimento anche se nelle ultime mappe del contagio non appare come uno dei punti più critici della Gran Bretagna.
Non ho elementi per valutare se la decisione del Galles sia stata precipitosa o se invece siamo di fronte a ingiustificati ritardi da parte delle altre Nazioni che compongono la Gran Bretagna. Posso solo notare che - come accade frequentemente anche in Italia - c'è una certa tendenza ad assumere decisioni non coordinate tra territori vicini nella vana illusione che la battaglia contro la Covid-19 possa essere vinta in solitario.
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