I cori del Trentino sono motivo di orgoglio per tutti noi, sia per la qualità del canto che per il forte ruolo sociale svolto da queste associazioni. Purtroppo quando c'è in giro il SARS-CoV-2 sono tra le attività a rischio più elevato. Il canto è una tipica attività generatrice delle famose goccioline (droplets in inglese) veicolo privilegiato per il trasporto del virus. Nel canto corale le distanze sono forzatamente ravvicinate e non si può cantare indossando la mascherina.
Fin dall'inizio della pandemia sono stati riportati episodi di estesi contagi avvenuti all'interno di cori ed il dato odierno del Trentino (62 nuovi contagi) riportata proprio uno di questi episodi avvenuto all'interno di un coro parrocchiale (12 contagi contati fino ad ora). Se a questi aggiungiamo i 16 contagi avvenuti all'interno di una comunità ristretta (un convento) vediamo che quasi la metà dei contagi evidenziati oggi provengono da due soli focolai ben definiti. Contagi che forse si sarebbero potuti evitare o ridurre come dimensione se fossero state adottate le opportune precauzioni, anche se come ben sappiamo non c'è nessuna procedura che ci garantisca una protezione assoluta dal contagio.
Augurando a tutte le persone contagiate un pronto recupero, non resta che notare che il picco di contagi registrato oggi in Trentino (la densità di contagi per 100.000 abitanti è più che doppia rispetto alla media nazionale) si rifà per una parte consistente a focolai noti, di dimensioni limitate e sperabilmente facilmente controllabili.
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