venerdì 9 ottobre 2020

Aggiornamento 9 ottobre: Trentino, Italia e Europa

Riporto in un unico post una serie di dati che ci fornisce un quadro aggiornato della pandemia a livello provinciale, nazionale ed europeo. La fonte dei dati, se non altrimenti specificato, è la Protezione Civile Nazionale su informazioni del Ministero della Salute.

Partiamo dall'andamento del Trentino per il quale riportiamo i contagi settimanali (punti rossi) ed il numero di ricoveri mediato su base settimanale (punti blu):

Le linee tratteggiate sono un fit esponenziale (che appare come una linea retta nel grafico semi-logaritmico). Le pendenze delle due linee sono abbastanza simili e corrispondono ad un raddoppio dei casi ogni tre settimane circa. Ovviamente, trattandosi di semplici fit dei dati passati, non hanno alcun valore predittivo a medio-lungo termine. In particolare, per quanto riguarda l'andamento dei ricoveri, ci aspettiamo che la tendenza futura dipenderà fortemente dalla distribuzione d'età dei contagiati.

Passiamo ora ai dati nazionali, riportando la tabella che appare nell'ultimo rapporto ISS reso disponibile questa sera. Il rapporto è disponibile qui.
I dati riportati in tabella si riferiscono alla settimana conclusa lo scorso 4 ottobre e quindi non tengono conto del forte incremento di contagi che è avvenuto negli ultimi giorni.  Pur con questo limite, osserviamo che Liguria e Trentino si trovano al massimo valore di contagi, seguiti a breve distanza  da Campania e Veneto. L'Umbria segue subito dopo. Solo la Calabria rimane sotto quota 10.

Nel rapporto ISS viene evidenziato un forte aumento del numero di focolai inviduati a livello nazionale. Per circa 3/4 si tratta di focolai di natura familiare a dimostrazione che le pratiche di individuazione ed isolamento dei nuovi contagiati non sono molto efficaci. Circa il 2,5% dei nuovi contagi è stato generato in ambienti scolastici. Si tratta di un numero non aggiornato che soffre anche dei gravi ritardi che si registrano nella somministrazione ed analisi dei tamponi nelle Scuole in molte realtà regionali (Trentino compreso). Quindi anche per le Scuole sembra che chi parlava di "zero virgola" dovrà a breve rivedere le sue posizioni.

L'andamento del numero dei focolai individuati fin qui a livello nazionale è mostrato in figura:

La crescita non mostra segni di cedimento.

Un dato più aggiornato è quello dei contagi giornalieri che mostro qui di seguito:


Ci aspettiamo un certo calo in coincidenza con l'imminente fine settimana, ma la tendenza degli ultimi giorni sembra indicare una accelerazione nella circolazione del virus che l'ultimo rapporto ISS (fermo al 4 ottobre) non considera.

Da monitorare anche l'andamento nazionale dei decessi da Covid-19 che mostrano una salita abbastanza evidente. La linea rossa tratteggiata che appare nel grafico qui sotto rappresenta la media settimanale dei decessi dovuti ad incidenti stradali. Si tratta di un classico fenomeno che, a livello sociale, tendiamo a rimuovere considerandolo come "inevitabile" e che siamo disposti ad accettare in cambio della possibilità di spostarci in modo comodo e rapido. Forse perché ci illudiamo che il problema debba riguardare sempre gli altri e non ci possa toccare.  Ormai la soglia rappresentata dalla linea tratteggiata rossa è stata abbondantemente superata e la tendenza è verso un ulteriore aumento:

Il livello attuale dei decessi è simile a quello di fine giugno.

Vediamo infine il quadro europeo fornito oggi da ECDC. A livello grafico la situazione è la seguente:
 
Tratto da ECDC

Come notato in un post precedente Liguria, Trentino, Veneto e Campania appaiono tra le Regioni a più alto contagio in Italia. A queste si aggiunge l'Alto Adige appensativo dai dati degli ultimi giorni di cui ECDC tiene già conto.
 
Rispetto alle settimane precedenti, ECDC ha modificato la scala dei colori introducendo cinque livelli di colore. Ora il colore più scuro corrispondente ad oltre 240 nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti durante le ultime due settimane. Sono molte le zone scure o scurissime che riguardano principalmente Repubblica Ceca, Spagna, Olanda, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Islanda  ed il solito Lussemburgo. Anche il vicino Tirolo non se la passa troppo bene, pur non essendo ancora al massimo livello.

Il contributo crescente dell'Europa (banda di colore blu scuro) all'interno della pandemia mondiale è ben evidenziato da questo grafico elaborato da ECDC che mostra l'andamento temporale dei nuovi contagi nei diversi continenti. Ormai i nuovi casi registrati in Europa, Asia e nelle Americhe sono più o meno gli stessi, con il dato europeo in forte crescita:
Tratto da ECDC
 
Concludo con la tabella aggiornata ad oggi elaborata da ECDC per i singoli Paesi, Contagi e decessi sono normalizzati rispetto ad un campione di 100.000 abitanti e si riferiscono alle ultime due settimane:


Contagi Decessi
Czechia 398,0 2,8
Spain 307,0 3,3
Netherlands 304,3 1,3
Belgium 277,7 1,4
France 260,2 1,5
United_Kingdom 218,2 1,0
Iceland 211,5 0,0
Luxembourg 172,8 0,8
Slovakia 148,6 0,3
Romania 142,4 3,4
Hungary 134,0 2,0
Slovenia 129,5 0,3
Austria 128,2 0,8
Ireland 124,2 0,4
Malta 123,2 2,8
Portugal 110,7 1,2
Denmark 107,5 0,3
Croatia 83,8 1,2
Poland 75,8 1,3
Sweden 68,8 0,2
Italy 56,5 0,5
Lithuania 55,7 0,5
Bulgaria 52,7 1,4
Estonia 51,6 0,2
Liechtenstein 49,5 0,0
Greece 44,3 0,6
Germany 41,5 0,2
Latvia 40,4 0,2
Finland 35,6 0,1
Norway 32,6 0,1
Cyprus 29,1 0,2

La situazione generale dell'Italia si colloca ancora nella fascia medio-bassa dei contagi che, durante l'ultimo mese, sono sensibilmente aumentati in tutta Europa. Notiamo che il livello dei decessi registrato in Italia durante le ultime due settimane. Per quanto riguarda il livello dei decessi, i Paesi che superano livelli pari al doppio del livello italiano sono (in ordine decrescente): Romania, Spagna, Malta, Repubblica Ceca, Ungheria, Francia, Belgio, Bulgaria, Olanda, Polonia, Croazia, Portogallo e Gran Bretagna. 

Notiamo il basso livello di decessi registrato nei Paesi scandinavi, Svezia inclusa. Quest'ultimo Paese registra attualmente un livello di contagi più o meno uguale a quello italiano. Ci sono varie motivazioni che potrebbero essere prese in considerazione. La prima è che, aldilà dei proclami ufficiali, anche in Svezia le persone più anziane e fragili abbiano adottato per scelta personale pratiche di protezione preventiva che abbiano inciso sulla mortalità da Covid-19. L'altro effetto da considerare è quello che tecnicamente viene chiamato "harvesting" (raccolta): le epidemie quando arrivano colpiscono prioritariamente (raccolgono) gli individui più fragili. Dopo l'ondata iniziale dei decessi che, come in Svezia, può durare molti mesi, c'è comunque un calo dei decessi perché le persone più fragili sono ormai trapassate oppure sono riuscite ad acquisire una certa immunità. Il caso svedese è spesso oggetto di articoli giornalistici, in parte segnalati anche in questo blog. Spero che nel prossimo futuro sia sviluppata una analisi dettagliata impostata su basi scientifiche robuste per capire meglio cosa sia successo effettivamente in Svezia, sia in termini sanitari che socio-economico.






2 commenti:

  1. Io sarei anche curioso di capire come la Cina possa avere il dato dei contagiati a 14 gg per 100000 abitanti intorno a 0,02 e possa aver avuto solo 17 decessi in totale da iniziò settembre. Che ne dice?

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  2. Il governo cinese attua un controllo sociale che, in Europa, sarebbe considerato come una forma di dittatura poliziesca non accettabile. Tale controllo ha certamente contribuito a limitare la circolazione del virus, ma sulla affidabilità dei dati cinesi (quelli attuali e quelli di gennaio-febbraio) non metterei certamente le mani sul fuoco.
    Sappiamo che i dati di molti Paesi sono manipolati, soprattutto quando sono governati da regimi che esercitano un controllo diretto sull'informazione. La stessa ECDC sottolinea nelle sue tabelle che i dati relativi ai vari Paesi sono quelli forniti dalle Autorità nazionali a marcare che l'ECDC stessa non ne garantisce l'autenticità.

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